Libri di Stefano Locatelli
L'eccezione e la norma. Il Piccolo teatro di Milano alle origini e alla stabilità pubblica
Stefano Locatelli
Libro: Libro in brossura
editore: Audino
anno edizione: 2023
pagine: 176
Il libro propone uno studio, oltre che una ricostruzione a tratti “microstorica”, della fondazione e dei primi anni di attività del primo teatro stabile pubblico italiano: il Piccolo Teatro della città di Milano, inaugurato nel maggio 1947. Non si tratta solo della storia delle origini di un teatro, fosse anche del più importante teatro italiano di prosa, bensì dell’avvio e del definirsi di uno dei processi di istituzionalizzazione del teatro italiano, all’insegna della stabilità e della regia critica. Facendo tesoro di molta documentazione di prima mano, il volume offre uno studio dei discorsi, delle pratiche, delle normative e del contesto politico locale e nazionale, che definirono un laboratorio teatrale e istituzionale, per certi aspetti eccezionale, ma che, ben presto, assunse anche la funzione di norma modellizzante per il teatro italiano all’insegna della regia critica, della stabilità e dell’idea di teatro come servizio pubblico. Un contributo che consente anche di riflettere, in chiave storica, su domande che ancora oggi possono essere poste in merito ad alcune specifiche caratteristiche del sistema teatrale italiano.
Filippo di Vittorio Alfieri. Testo completo e analisi drammaturgica
Stefano Locatelli, Claudio Maccari
Libro: Copertina morbida
editore: Audino
anno edizione: 2022
pagine: 128
Filippo, pubblicata nel 1783, è la tragedia con cui Alfieri dà avvio a quella riforma del teatro e del tragico che auspica in molti suoi scritti. In questa nostra edizione, per la prima volta, fuori da un'analisi tradizionale volta a mettere in luce soprattutto il valore letterario dell'opera, la tragedia del Filippo viene ricondotta ai principi drammaturgici che hanno fondato la sua composizione, convogliando l'attenzione del lettore sul profondo rapporto che in Alfieri sussiste tra la composizione drammaturgica e il verso poetico. Viene così messo in luce come il conflitto tragico sia motore tanto delle "psicologie" dei personaggi quanto dell'azione che si svolgerà sulla scena e visto come la scelta di fare entrare in scena il protagonista solo nel secondo atto è sostenuta da una mirabile strutturazione della tensione drammatica. Il pubblico viene coinvolto grazie all'identificazione con Carlo e Isabella nel ruolo di vittime. Il saggio introduttivo, firmato da Stefano Locatelli, in sinergia con l'analisi strutturale realizzata nella seconda parte del libro, mostra il Filippo di Alfieri in una prospettiva quanto mai attuale, capace di appassionare e sovvertire ancora oggi le aspettative.