Libri di S. Manferlotti
La biblioteca di Virginia Woolf
Stefano Manferlotti
Libro: Copertina morbida
editore: Langella
anno edizione: 2021
Stefano Manferlotti ci accompagna nel luogo più caro a Virginia Woolf: la sua biblioteca. Che cosa leggeva la grande scrittrice? Quali autori prediligeva, quali erano le impressioni che ricavava dalle sue sconfinate letture? Ne viene fuori il ritratto, animato e ricco di suggestioni, di una delle più insigni figure della letteratura europea del Novecento.
Rosso elisabettiano. Saggi su Shakespeare
Stefano Manferlotti
Libro: Libro in brossura
editore: Liguori
anno edizione: 2018
pagine: 190
Quale posto hanno il sangue e la notte nel teatro di Shakespeare e in che modo condizionano la natura e il destino stesso dei personaggi? A domande così cruciali e raramente formulate forniscono suggestive risposte i primi due saggi compresi in questa raccolta, ai quali l'autore fa seguire le sue riflessioni sull'intera opera del grande elisabettiano e sul dialogo non solo ideale che i suoi drammi e i suoi versi hanno intrecciato con le più celebrate voci della modernità, da Joyce a Woolf, da Ionesco a Testori a Stoppard, a riprova che nessuno sa, con più nitida arte di Shakespeare, parlare all'uomo del nostro tempo.
Cristianesimo ed ebraismo in Joyce
Stefano Manferlotti
Libro: Copertina morbida
editore: Bulzoni
anno edizione: 2014
pagine: 140
Dal Mattino. Note per la letteratura 1989-2011
Stefano Manferlotti
Libro: Libro in brossura
editore: Tullio Pironti
anno edizione: 2012
pagine: 188
Il volume raccoglie una meditata scelta degli articoli che l'autore, docente di Letteratura inglese presso l'Università di Napoli "Federico II" e rinomato studioso, ha scritto per il quotidiano "Il Mattino" dal 1989 - anno in cui ha iniziato la sua collaborazione al giornale - al 2011. Benché si tratti per la maggior parte di interventi su scrittori inglesi e americani, non mancano incursioni in altre letterature (J.M. Coetzee, Yasunari Kawabata, V.S. Naipaul, Orhan Pamuk, Susan Vreeland), in cui Manferlotti mette a frutto le sue competenze - anch'esse esito di un lungo magistero - di comparatista. Numerosissimi, in particolare, i riferimenti alla letteratura italiana e a quella europea considerate nel loro insieme. Lo stile, raffinato ma mai impervio, asseconda riflessioni acute e spesso inedite sulla scrittura creativa. In tal modo la raccolta può innalzarsi al di sopra dei confini che quasi sempre chiudono analoghe pubblicazioni, proponendosi anche come una sorta di prezioso "manuale del critico".
James Joyce
Stefano Manferlotti
Libro: Copertina morbida
editore: Rubbettino
anno edizione: 2012
pagine: 112
Per Italo Calvino ("Perché leggere i classici", 1991) può a buon diritto definirsi un classico quel libro che ha la capacità di "non finire mai di dire quello che ha da dire". Lascito sempiterno, cioè, che sa parlare ad ogni epoca e ad ogni uomo. Deduzione logica è che anche gli autori di simili opere sono a loro volta dei classici. Lo è certamente James Joyce, che si colloca non solo fra i padri fondatori del Modernismo, ma fra gli scrittori più insigni di tutti i tempi. Certo il suo "Ulisse" ha mutato dalle fondamenta il genere romanzo, aprendogli prospettive inusitate, che ancora sono da esplorare per intero, ma anche "Gente di Dublino", il "Ritratto dell'artista da giovane" e l'audacissimo "Finnegans Wake" sono opere che, nelle loro specificità, hanno aperto vie nuove alla narrativa universale. Con un'argomentazione agile quanto rigorosa, si ripercorre la parabola esistenziale e creativa di Joyce, ricostruendo il clima culturale nel quale ebbe ad agire il grande irlandese, rendendo conto delle caratteristiche formali e concettuali dell'intera sua opera, infine individuando gli autori che, tanto in Europa che altrove, lo hanno avuto come modello reale o ideale.
Shakespeare
Stefano Manferlotti
Libro: Libro in brossura
editore: Salerno Editrice
anno edizione: 2011
pagine: 348
Eduardo De Filippo lo chiamava "il padre di tutti noi", alludendo a quanti, ad ogni latitudine, calcano il palcoscenico. Ma, come già Dante, Shakespeare parla a chiunque voglia ascoltarlo. Le sue commedie e le sue tragedie, i suoi splendidi sonetti, in cui trovano spazio il cinismo della politica, gli amori più delicati, il quotidiano e il sogno, sono un immenso specchio in cui anche l'uomo del XXI secolo può agevolmente vedere se stesso e le mille contraddizioni che si accompagnano all'odierna esistenza individuale e collettiva. Stefano Manferlotti, uno dei maggiori anglisti italiani, ripercorre l'intera opera di Shakespeare intrecciando rigore di metodo e agilità di linguaggio, in molti casi fornendo dei singoli drammi interpretazioni inedite: Amleto, Cleopatra, Giulio Cesare, Otello, Falstaff, Riccardo III, indossano così vesti antiche e nuove. Ne emerge la figura di uno Shakespeare più che mai nostro contemporaneo: la sua fantasia creatrice, nel donare al lettore/spettatore bellezza e conoscenza, si fa strumento indispensabile per una meditata comprensione del mondo in cui viviamo.