Il tuo browser non supporta JavaScript!
Vai al contenuto della pagina
Iscriviti alla newsletter

Libri di Romano Gasparotti

Disumanizzare l'arte. Joseph Beuys, Hermann Nitsch e l’anomalia nel contemporaneo

Romano Gasparotti

Libro: Libro in brossura

editore: Aesthetica

anno edizione: 2025

pagine: 166

L’indagine, evitando deliberatamente l’approccio storiografico-comparativistico perché respinto dalla natura misterico-sapienziale e sciamanica dell’opera degli autori considerati, cerca di farne interagire la ricerca nel campo dell’elaborazione di alcune delle questioni cruciali, che si agitano nel contemporaneo a livello etico, filosofico-estetico, artistico e politico. Ne risulta emergere un itinerario del contemporaneo, all’insegna di un’anomalia ultramelancolica, la cui eredità è stata raccolta e oggi è percorsa, in differenti modi, da artisti quali Dominique Gonzalez-Foerster, Liam Gillick, Carsten Höller, Rirkrit Tiravanija, Philippe Parreno e Pierre Huyghe.
16,00

La danza profonda. Per una kairosofia del cogitare creativo

La danza profonda. Per una kairosofia del cogitare creativo

Romano Gasparotti

Libro

editore: Kaiak

anno edizione: 2024

pagine: 256

Svariando sul tema secondo il quale danzare, non importa come, costituisce il modo più ecologico (nell'accezione più pregnante) di muoversi sulla Terra, il libro intende ripensare il teatro dinamico del fare delle arti e della stessa filosofia a partire dalla sapiente corale saggezza di un cogitare danzante. Ne risultano decostruiti e ripensati alcuni dei temi cruciali del dibattito di pensiero contemporaneo, affrontati oltre gli schemi antropocentrici, logocentrici e filosofo-logici, che intossicano la nostra cultura nell'epoca della globalizzazione delle identità escludenti, della guerra infinita e del produttivismo ad oltranza. Principali questioni attraversate: vuoto e forza di gravità, veicolarità del corporarsi, spaziamenti, tempo e ritmo, segno e simbolo, natura, immagine. Sino a comprovare che, come sosteneva Steve Paxton (il fondatore della Contact Dance), la vita è come il jazz e non si può che improvvisare, sempre e comunque, anche quando si ritiene di adottare le più sofisticate strategie progettuali del pensare preventivamente.
20,00

Icone del possibile. Giardino, bosco, montagna

Icone del possibile. Giardino, bosco, montagna

Giovanni Sessa

Libro: Libro in brossura

editore: Oaks Editrice

anno edizione: 2023

pagine: 338

Questo libro non è una vana fuga dal mondo, nell'incanto dei giardini, dei boschi e delle montagne, ma è un tentativo di riportare l'interesse speculativo, al di là dei falsi ecologismi oggi su piazza, sulla natura intesa quale physis. Essa, per chi scrive, è l'unica trascendenza che realmente ci sovrasti, l'unica trascendenza cui guardare. Prefazione di Massimo Donà. Introduzione di Romano Gasparotti.
25,00

L'amentale. Arte, danza e ultrafilosofia

L'amentale. Arte, danza e ultrafilosofia

Romano Gasparotti

Libro: Libro in brossura

editore: Cronopio

anno edizione: 2019

pagine: 141

Per Socrate filosofare era fare musica e per Platone un "pragma" ispirato dalle Muse. Per gli Stoici, la danza e l'arte dell'attore rappresentavano il modello più puro di saggezza, mentre per Plotino agire bellamente era il destino di ogni manifestazione del cosmo danzatore. La modernità umanistico-razionalistica - fatta eccezione per alcune isole quali Bruno, Spinoza e Nietzsche - ha intrapreso tutt'altra via, conformandosi all'idolo di una Mente astrattamente universalizzante e comunicante solo attraverso la trasmissione di messaggi/oggetto tra soggetti separati, ma del tutto incapace di fare mondo comune. I principali esiti sono: il "male filosofico" diagnosticato da un artista del '900 come Magritte e la condizione di "povertà  d'esperienza" denunciata da Benjamin nel 1933. Eppure uno degli ultimi maestri del pensiero come Derrida afferma che in ogni arte e nella stessa filosofia è sempre all'opera una danza. E il poeta Zanzotto era convinto che il poeta dovesse essere un performer capace di recitare e danzare la parola... Ma che cosa comporta far danzare il pensiero le parole? I movimenti di questo libro cercano affrontare il cuore detta questione, contaminando l'interrogazione della saggezza e sapienza dell'arte novecentesca e contemporanea con la vocazione musicale della filosofia attraverso l'elaborazione di alcuni motivi-guida: l'unità  dell'atto del la mescolanza di tutto in tutto con tutto; l'insopprimibile potere affettante delle immagini.
13,00

In principio era l'immagine

In principio era l'immagine

Andrea Emo

Libro: Libro in brossura

editore: Bompiani

anno edizione: 2019

pagine: 544

Un pensatore solitario in costante dialogo con il proprio tempo; un pensatore tanto solitario da aver scritto per tutta la vita senza mai pubblicare nulla. Allievo di Gentile, Andrea Emo si è occupato degli argomenti più disparati: dalle grandi questioni metafisiche (che lo costringono a dialogare con tutti i grandi del passato) ai temi più spinosi di filosofia politica, dalle sublimi questioni messe a tema dalla teologia, agli inquietanti enigmi lasciati in eredità dalle più rilevanti testimonianze dell’arte occidentale. E proprio alle riflessioni di natura estetica e al suo originalissimo modo di guardare e rileggere le complesse vicende della storia dell’arte è dedicato questo volume. Perché, come con Gentile (il suo Maestro), anche con Emo accade che proprio intorno agli enigmi custoditi dall’esperienza estetica si giochi la partita decisiva con la ‘cosa’ stessa del pensiero. Massimo Donà, Romano Gasparotti e Raffaella Toffolo hanno dunque deciso di organizzare il volume procedendo dall’universale al particolare (dai grandi concetti della riflessione estetica alle forme del fare artistico, sino alla produzione specifica di ogni epoca dell’arte), in modo tale da riuscire a restituire la potenza di un pensatore che mai si è lasciato tentare dalle sirene dell’astrazione, ma, dialogando con l’arte in quanto tale, ha saputo sempre rivolgersi alla singolarità di questa o quella espressione artistica, e, nel riflettere sulla singolarità di questo o quel capolavoro, è riuscito a fare i conti con l’enigma che riguarda in verità, allo stesso modo, ogni specifica manifestazione di quello che Hegel avrebbe chiamato “il bello artistico”.
15,00

Sulla danza

Sulla danza

Jean-Luc Nancy, Romano Gasparotti, Nuria Sala Grau, Maurizio Zanardi, Flavio Ermini

Libro: Libro in brossura

editore: Cronopio

anno edizione: 2017

pagine: 174

Negli ultimi anni la danza ha intensificato anche nel nostro paese la sua presenza, sulle scene e fuori di esse, nelle trame dei discorsi più vari; il mondo dell'audiovisivo la riprende con inusitata frequenza, la filma, partecipa alle sue configurazioni e ne accresce l'archivio. Che cosa significa questa promozione e accresciuta comunicazione della danza? Si tratta di comprendere non solo che la sua attrattiva ha qualcosa da insegnarci sul nostro tempo, sulla ricerca – che lo agita più o meno coscientemente – di nuove disposizioni spaziali, di nuovi gesti, ma anche che è la danza stessa a essere oggi in gioco, perché la promozione che la investe non necessariamente favorisce la natura dei suoi atti. Ripensare la natura di questi atti – il loro motus commovente (Nancy); il loro rapporto con il pensiero, il corpo, le arti (Gasparotti); la relazione tra l'Occidente e l'Oriente della danza (Sala Grau); il legame tra la danza, il teatro e la morte (Zanardi); l'origine comune del "dire poetico" e del "gesto danzante" (Ermini) – può, forse, aiutare la danza a decidere quale condotta assumere nei confronti dei modi in cui oggi viene proposta, spinta sulla scena, promossa.
14,00

L'opera oltre l'oggetto. Sull'esperienza simbolica dell'evento artistico

L'opera oltre l'oggetto. Sull'esperienza simbolica dell'evento artistico

Romano Gasparotti

Libro: Libro in brossura

editore: Moretti & Vitali

anno edizione: 2016

pagine: 160

L'arte ormai è dappertutto, pronta ad attirare la curiosità di un pubblico che desidera fare esperienza in un mondo che, più si globalizza, più vede crescere il deserto esperienziale. Ma sembra anche sistematicamente oltrepassare qualsiasi linea di demarcazione volta a definire che cosa è propriamente artistico rispetto a ciò che non lo è. Proponendosi, dunque, come un autentico problema per la filosofia, le cui risposte, tuttavia, rischiano di essere poco pertinenti, nel loro rimanere saldamente arroccate attorno ai poteri "forti" e "visibili" dell'oggetto, del significato e del concetto. La stessa critica d'arte si limita perlopiù a fornire parafrasi verbali dell'opera. Perché non provare, allora, a confrontarsi profondamente con l'arte all'opera, senza volerla addomesticare e senza ricondurla totalmente alle macchinazioni dei poteri visibili? Un esperimento filosofico, che non solo potrebbe riconciliarci con l'evento, ma anche disostruire i blocchi e i condizionamenti, che precludono le possibilità di un autentico esperire. Contribuendo, infine, a restituire alla filosofia stessa il suo originario carattere di arte delle Muse, le quali, notoriamente, non parlavano, bensì cantavano e danzavano... I saggi qui raccolti muovono dal tentativo di interpretare l'arte all'opera secondo il modello della danza, intesa come ciò che può scaturire solo dall'ineffabile contatto con quanto non si può pensare.
17,00

Il quadro invisibile

Il quadro invisibile

Romano Gasparotti

Libro: Libro in brossura

editore: Cronopio

anno edizione: 2015

pagine: 100

Nel centenario della nascita di dada la domanda sul non senso dell'azione artistica merita di essere radicalmente riproposta. Sono passati più di ottant'anni dalla denuncia della "povertà d'esperienza" da parte di Benjamin e il deserto esperienziale avanza a livello globale. Solo l'arte sembra rappresentare l'ultima frontiera per chi non sa rassegnarsi al destino di liquidazione dell'esperienza. L'opera d'arte mantiene viva e desta la capacità di provocare, meravigliare e offrire la possibilità di spingersi esistenzialmente un po' più in là di quel che si è stati e si è. Eppure, la storiografia, la critica (anche militante) e la filosofia dell'arte seguitano imperterrite a ridurre sistematicamente le opere d'arte a mero oggetto di conoscenza.
9,00

L'individuo e il divenire del mondo

L'individuo e il divenire del mondo

Julius Evola

Libro: Libro in brossura

editore: Edizioni Mediterranee

anno edizione: 2015

pagine: 160

Julius Evola, come si legge nell'ultima pagina del suo libro, concluse "Teoria e fenomenologia dell'Individuo assoluto" nel 1924: uscirà in due tomi solo tre e sei anni dopo, mentre il giovane pensatore si stava già da tempo occupando di altro. È il periodo intensissimo dei suoi scritti e delle sue polemiche in ambiente esoterico-occultistico, filosofico-accademico e religioso-protestante. Anche se sono apparsi diversi saggi su questi anni che vanno grosso modo dal 1924 al 1931 (diciamo dalla uscita della versione del "Tao tè ching" alla conclusione dell'esperienza del Gruppo di Ur), nonché siano state pubblicate alcune sue antologie di scritti dell'epoca, manca ancora uno studio organico specificatamente dedicato a questi tumultuosi cinque-sei anni ricchi di incontri e di scontri, di analisi e di polemiche, di conferme e ripensamenti. Un periodo decisivo per la formazione della "visione del mondo" del giovane pensatore, fra i 26 e i 33 anni. Adesso si aggiunge questo volume che inserisce un altro titolo nella collana delle sue "Opere". Nelle bibliografie evoliane, a cominciare da quelle compilate dallo stesso interessato, è sempre presente "L'individuo e il divenire del mondo", che in realtà vero e proprio "libro" non è, ma una piccola brochure di sole, ancorché densissime, 40 pagine, pubblicato nei primi mesi del 1926 dalla romana Libreria di Scienze e Lettere. Evidentemente, però, considerato di grande importanza dal suo autore...
17,50

L'inganno di Proteo. La filosofia come arte delle muse

L'inganno di Proteo. La filosofia come arte delle muse

Romano Gasparotti

Libro: Copertina morbida

editore: Moretti & Vitali

anno edizione: 2010

pagine: 150

"Con "L'inganno di Proteo", Romano Gasparotti ci invita a "riscoprire l'essenza musaica della filosofia". Ovvero a fare esperienza delle questioni che "una filosofia tornata nel grembo delle Muse" impone. Il discorso di Gasparotti richiede di andare ben oltre l'idea di una mera alleanza tra pensiero e arte: giunge a domandare alla filosofia di non negarsi all'esperienza poetica, facendo così appello a un filosofare "musaico". Il riferimento a Heidegger e alla sua denuncia del pensiero oggettivante e calcolante, realizzatosi con il trionfo della tecnica, è evidente. Non meno espliciti sono i riferimenti a Husserl, il primo filosofo che nel pieno dell'epoca dei totalitarismi denuncia la "krisis" della filosofia e delle scienze europee; a Severino, il pensatore che con lucidità mette in evidenza i danni provocati dalle astratte specializzazioni dei saperi scientifici sull'umanità; a Derrida, che denuncia la totale chiusura del nostro tempo alle leggi dell'ospitalità, alla pura eventualità dell'evento. L'uomo europeo, registra Gasparotti, fa la sua comparsa nella "terra del tramonto" come un essere perennemente esposto all'errore e intimamente necessitato alla continua metamorfosi. Un essere che riconosce come suo archetipo proprio la figura di Proteo, il Vecchio del mare che sta all'inizio di tutto, caratterizzato dall'"incertezza" e capace di diventare, secondo Omero, "ogni cosa che in terra si muove". (dalla postfazione di Flavio Ermini)
14,00

Figurazioni del possibile. Sul contemporaneo tra arte e filosofia

Figurazioni del possibile. Sul contemporaneo tra arte e filosofia

Romano Gasparotti

Libro: Libro in brossura

editore: Cronopio

anno edizione: 2008

pagine: 230

Si fa sempre più urgente l'esigenza di capire in che epoca stiamo vivendo. Non più nel vecchio mondo, ma nemmeno in un "altro mondo" o in un "nuovo mondo" (dal momento che il '900 ha visto imporsi e poi dissolversi sia l'idea di rivoluzione, sia quella di alternativa). Ormai tramontata, con la seconda metà del XIX secolo, anche l'epoca delle grandi teorie estetiche, è accaduto che da un lato il pensiero filosofico abbia avvertito in maniera sempre più vitale il bisogno di guardare alle espressioni dell'arte e a quanto continua ad affiorare nell'arcipelago dell'arte contemporanea, mentre, nel contempo, l'arte ha sempre più riscoperto ed esibito il suo essere vita pensante, che si figura nell'epifania di un'opera, la quale mantiene una sua insopprimibile aura. Per questo, la via migliore per impostare rigorosamente la domanda sull'odierno modo di abitare lo spazio/tempo sembra essere la pratica pensante di un "guardare attraverso" (come sosteneva E. Garroni) - onde evocare il mistero dell'invisibile sfondo in cui è immerso il mondo - il quale cerca di collocarsi "tra" la riflessione filosofica propriamente detta e l'ascolto del "linguaggio delle cose mute" proprio dell'opera d'arte. Un tale esercizio di dialogo tra filosofia e arte, in cui questo libro si cimenta, si sviluppa attraverso l'interrogazione di alcune parole-guida, decisive tanto per la riflessione filosofica quanto nelle pratiche artistiche del contemporaneo. Esse sono: opera, materia, colore, violenza, comunicazione, negazione.
22,00

Filosofia dell'eros. L'uomo, l'animale erotico

Filosofia dell'eros. L'uomo, l'animale erotico

Romano Gasparotti

Libro: Libro in brossura

editore: Bollati Boringhieri

anno edizione: 2007

pagine: 170

Tra le classiche definizioni filosofiche dell'essere umano - l'uomo è animale razionale, l'uomo è animale politico - ve n'è una, la quale viene di solito sottaciuta. Quella di animale erotico. Eppure è proprio essa che indica l'originaria condizione di possibilità dell'incontro, ossia di ciò a partire da cui può aver luogo ogni pratica e ogni forma di relazione umana, compresi l'esercizio del pensiero e la politica. L'uomo come mortale, infatti, nasce solo dopo che ha fatto irruzione nel mondo il demone di Eros. Prima, quando gli esseri erano immortali, Eros non esisteva affatto e del sesso non c'era alcun bisogno. Il libro affronta le principali questioni relative all'erotismo e alla sessualità: il desiderio, la caccia, il matrimonio, le cosiddette perversioni, la violenza, la pornografia di massa, sino ai legami tra Eros e politica. E lo fa reinterpretando alcuni miti antichi e medievali (come quelli di Orfeo ed Euridice e di Tristano e Isotta), ripercorrendo i luoghi fondamentali della tradizione filosofico-erotica occidentale (da Platone e Aristotele al misticismo cristiano-medievale, da Giordano Bruno a Schopenhauer, a Kierkegaard e Nietzsche, da Freud a Deleuze e Derrida), senza trascurare alcuni eminenti luoghi artistico-letterari come "Le Lettere" di Abelardo ed Eloisa, il "Don Giovanni", la "Filosofia del boudoir" di Sade, i romanzi di von Sacher-Masoch e quelli di Kafka, l'arte di Michel Duchamp, la fotografia di Pierre Molinier, sino alle esperienze estreme del transgender.
14,00

Inserire il codice per il download.

Inserire il codice per attivare il servizio.