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Libri di ROMANO FERRARI ZUMBINI

Il grande giudice. Il tempo e il destino dell'Occidente

Il grande giudice. Il tempo e il destino dell'Occidente

Romano Ferrari Zumbini

Libro: Libro in brossura

editore: Luiss University Press

anno edizione: 2022

pagine: 347

Riscoprire la prismaticità del reale. Si potrebbe sintetizzare così, icasticamente, l'obiettivo programmatico de Il grande giudice, annunciato fin dalle premesse. "Questo libro tiene conto della cancellazione della Storia" dichiara l'autore, attribuendo alla "disintegrazione del senso del Tempo", a un pensiero collettivo ideologicamente schiacciato su un eterno presente, anche la crisi del linguaggio. Tempo e logos sono i due protagonisti di questo saggio, entrambi da recuperare per poter disporre di perni di riflessione. È un'operazione che si snoda attraverso punti che creano linee che possono confluire in nuove traiettorie argomentative. Si parte dall'esigenza di (ri)definire parole che fanno parte dell'esperienza pubblica, cominciando dal lemma forse più significativo di tutti, "Costituzione", e ci si addentra nei percorsi storico-culturali delle civiltà occidentali per approdare ai lemmi della contemporaneità — comunicazione e Big Tech, sovranità e legittimazione, post-democrazia e iper-mo-rale, solo per citarne alcuni — scoprendo in loro significati inediti e riproponendo in modo più assertivo l'iniziale "Perché?". Prefazione di Giovanni Orsina.
35,00
Septem verba

Septem verba

Romano Ferrari Zumbini

Libro: Copertina morbida

editore: Liberilibri

anno edizione: 2021

pagine: 154

Ambientato in un prestigioso collegio gesuitico sul lato austriaco del lago di Costanza nell'anno scolastico 1963-64, "Septem Verba" è la narrazione delle vicende di alcuni scolari, in particolare degli amici-rivali Arno e Aaron, e del rapporto con i loro insegnanti, tanto temuti quanto amati. La vita scolastica procede, dal primo al secondo trimestre, in un'atmosfera magica e quasi sognante, e nel susseguirsi delle lezioni il lettore vede dipanarsi le tessere del mosaico culturale dell'Occidente: la filosofia, l'arte, la musica, la storia. Ma il Venerdì santo, giorno in cui il rettore tiene la tradizionale allocuzione pasquale, accade qualcosa di imprevedibile. Nella seconda parte il racconto, il cui titolo fa esplicito riferimento alle ultime parole pronunciate da Gesù sulla croce, si trasforma inaspettatamente in un apologo critico e profetico della società europea del XXI secolo.
16,00
Tra norma e vita. Come si forma una Costituzione tra diritto e sentire comune

Tra norma e vita. Come si forma una Costituzione tra diritto e sentire comune

Romano Ferrari Zumbini

Libro: Libro in brossura

editore: Luiss University Press

anno edizione: 2019

pagine: 438

La norma giuridica si esaurisce nel testo scritto? O, forse, bisogna tener conto anche del contesto? È un antico, eterno dilemma: secoli di storia del diritto forniscono risposte che oscillano tra queste due parole magiche: testo/contesto. Tanto più attuale quel dilemma in un’epoca connotata dalla post-politica. Negli anni ’50, epoca del trionfante normativismo, l’internazionalista Giuseppe Barile scalfì il mito della norma scritta: al diritto della volontà contrappose il diritto della coscienza, al dogma del positivismo affiancò una dinamica giuridica spontanea. Non era solo. Nei decenni successivi lo storico Paolo Grossi ha vigorosamente argomentato contro le mitologie della modernità e contro l’assolutismo della legge. Questo studio si sofferma sulla Torino di metà Ottocento. La ricerca va oltre gli innumerevoli spunti che le vicende costituzionali del Regno di Sardegna offrono. Quell’ordinamento, all’interno della dialettica fra democratici e liberali, fu sottoposto, anche per via delle sconfitte militari, a intense torsioni istituzionali. Da esse emerge il ruolo dirompente della spontaneità come fonte nella storia del diritto costituzionale: come spiegare altrimenti la genesi istantanea, in assenza di fonte di produzione, di istituti – poi recepiti in norme scritte – quali il Consiglio dei ministri, il presidente del Consiglio, il voto di fiducia e di sfiducia al governo (e a singolo ministro), l’inchiesta parlamentare, l’interim ministeriale, il decreto-legislativo (e il decreto-legge)? Tra norma e vita dimostra come l’esperienza costituzionale non ebbe inizio dall’emanazione dello statuto (4 marzo 1848), ma iniziò ben prima, proprio perché non è solo il testo, bensì pure la sensibilità dei consociati e le condotte dei players istituzionali (il contesto) a tracciare il perimetro del costituzionale. Il tradizionale ancoraggio all’annus mirabilis 1848 mostra perciò i suoi limiti: infatti, emerge una Costituzione come mosaico di atti e fatti, di atti legislativi e non, all’interno del quale lo statuto si pone non come atto apicale, ma come tessera fra le tessere.
34,00
Senato segreto

Senato segreto

Romano Ferrari Zumbini, Giulio Stolfi, Lorenzo Carnimeo

Libro: Copertina morbida

editore: eum

anno edizione: 2021

pagine: 280

È acclarato il tramonto delle ideologie. Eppure, sopravvive in tanti settori una eredità ideologica, un atteggiamento dogmatico, basato sul framing, sulla volontà di far emergere valutazioni preconcette indipendentemente dalla (banale) realtà evidente dei fatti. La chiave metodologica di questo libro si sintetizza nel fact checking, che porta a risultati difformi da certa dogmatica storiografica, indulgente verso schemi preventivi. Il libro presenta un apparato critico di indubbio rigore nel ricostruire- attraverso resoconti parlamentari (da sempre pubblici, ma non sempre letti), documenti d'archivio, lettere, note redatte in fretta a margine di una seduta - il ruolo del Senato del Regno dalla Torino sabauda del 1848 alla Roma occupata del 1943. Si svela una traiettoria istituzionale inattesa. Dal de-framing emerge un Senato tutt'altro che marginale, capace invece di concretizzare una forte stanza di compensazione del sistema e di svolgere una forte interlocuzione con la realtà sociale. Un Senato molto più importante di quanto si sia voluto pigramente sostenere nel corso del tempo.
14,00
Le danze di Clio e Astrea. Fondamenti storici del diritto europeo

Le danze di Clio e Astrea. Fondamenti storici del diritto europeo

Giuseppe Speciale, Romano Ferrari Zumbini, Aldo Andrea Cassi, Michele Rosboch, Chiara Maria Valsecchi

Libro: Libro in brossura

editore: Giappichelli

anno edizione: 2023

pagine: 576

Uno spettro si aggira per l’Europa del futuro: è il giurista di domani. La sua pena errabonda non è causata dal sospetto dell’uomo della strada (che imputa ad avvocati, giudici e notai alchimie tecniche care per le sue tasche o lontane dai suoi bisogni) né dall’insofferenza dei management societari (che considerano i consulenti legali come “bastoni tra le ruote” nella speditezza degli affari aziendali), né dall’esser considerato superfluo, se non nocivo, da molti intellettuali (che gli imputano aridità culturale e inerzia nelle riforme) e bistrattato dal legislatore (il quale lo mette alla prova destrutturando l’ordinamento giuridico con estemporanee e continue riscritture di esso). Non è questo il problema: il giurista sa che è da tempo così; sa che il problema non è l’immaginario collettivo su di lui, perché questo appartiene alla sua stessa Storia – e del resto altre categorie professionali non stanno meglio da quel punto di vista ... La questione è ben altra: quale che sia la figura (avvocato, magistrato, notaio, legale aziendale, funzionario amministrativo, insegnante, ecc.) in cui il futuro giurista deciderà di incarnare la propria anima, rischierà di fare una scoperta orrenda: non ce l’avrà più, l’anima. Non avrà più, dopo quasi un millennio, un’anima da giurista, perché gliel’hanno strappata dal luogo dove essa gli sarebbe stata insufflata: l’Università.
49,00
Tra norma e vita. Il mosaico costituzionale a Torino 1846-1849

Tra norma e vita. Il mosaico costituzionale a Torino 1846-1849

Romano Ferrari Zumbini

Libro

editore: Luiss University Press

anno edizione: 2016

pagine: 440

La Torino di metà Ottocento era già (intellettualmente e moralmente) capitale d'Italia, terra di sedimentazioni costituzionali, d'immigrazione culturale: un vero e proprio laboratorio politico dove le aspirazioni dei liberali - si intersecavano con i fermenti dei democratici e dei radicali impetuosi. Un dualismo giocato su un dilemma: prosaicamente rispettare la forza dei fatti o gettare il cuore oltre l'ostacolo? Prendere atto del fatto che il piccolo Regno di Sardegna ben poco poteva contro il potente impero, o affrontare una sfida impari? Non di rado, fu la seconda opinione a prevalere. E, come mostra Romano Ferrari Zumbini nel suo nuovo studio, anche la dimensione giuridica dell'ordinamento costituzionale fu analogamente sottoposta a torsioni d'inattesa intensità. Tra norma e vita propone numerosi spunti di ricerca innovativi: da una prospettiva storica, l'annus mirabilis 1848 viene smitizzato; da una prospettiva costituzionale, il valore del testo scritto in quanto tale viene sfumato per privilegiare la tavola di valori condivisi che informa di sé una comunità; infine, da una prospettiva culturale, lo studio dimostra che non fu affatto la dottrina francese a forgiare la nascita dello statuto albertino e del costituzionalismo italiano nel XIX secolo. Viene mostrato, perciò, come il cammino costituzionale nel Regno di Sardegna inizi nella primavera del 1846 e che una pluralità di fatti e atti, legislativi e non, ha composto il mosaico costituzionale, all'interno del quale il testo statutario si è posto come semplice tessera di riferimento e non atto apicale. Il tutto s'innesca in un'altra originale osservazione, quella per cui il costituzionalismo subalpino, a dispetto dei luoghi comuni, sorse in assenza di barricate e senza il ricorso a cannonate o polvere da sparo, alimentandosi anzi del desiderio di evitare eventi rivoluzionari. Gli elementi di originalità si snodano nei vari capitoli, imperniati nella scoperta del ruolo dirompente della spontaneità come fonte del diritto. L'autore ricostruisce, con precisione e passione, la genesi spontanea di istituti come il voto di fiducia e sfiducia al governo e ai singoli ministri, il decreto-legge, il decreto legislativo, il Consiglio dei ministri, il presidente del Consiglio, e l'interim ministeriale.
34,00
Il grande giudice. Il tempo e il destino dell'Occidente

Il grande giudice. Il tempo e il destino dell'Occidente

Romano Ferrari Zumbini

Libro: Copertina morbida

editore: Luiss University Press

anno edizione: 2021

pagine: 343

Riscoprire la prismaticità del reale. Si potrebbe sintetizzare così, icasticamente, l'obiettivo programmatico de Il grande giudice, annunciato fin dalle premesse. "Questo libro tiene conto della cancellazione della Storia" dichiara l'autore, attribuendo alla "disintegrazione del senso del Tempo", a un pensiero collettivo ideologicamente schiacciato su un eterno presente, anche la crisi del linguaggio. Tempo e logos sono i due protagonisti di questo saggio, entrambi da recuperare per poter disporre di perni di riflessione. È un'operazione che si snoda attraverso punti che creano linee che possono confluire in nuove traiettorie argomentative. Si parte dall'esigenza di (ri)definire parole che fanno parte dell'esperienza pubblica, cominciando dal lemma forse più significativo di tutti, "Costituzione", e ci si addentra nei percorsi storico-culturali delle civiltà occidentali per approdare ai lemmi della contemporaneità - comunicazione e Big Tech, sovranità e legittimazione, post-democrazia e iper-mo-rale, solo per citarne alcuni - scoprendo in loro significati inediti e riproponendo in modo più assertivo l'iniziale "Perché?".
35,00

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