Libri di Paolo Sista

Molteplici schegge di quello che forse fu un io unitario, traversanti territori non sovrapponibili ma parzialmente comunicanti. Città spossessate da vegetazioni proliferanti, carnevali e Venezie di altri domani, luna park avvolti in nebbie amnesiche, templi oracolari nascosti nel disagio quotidiano, abissi notturni legati a doppio filo con pulsioni amoriali. Una ricomposizione impossibile, traiettorie di deriva verso ultime spiagge, eterno ritorno del diseguale.

Un libro labirintico la cui suddivisione in primo e secondo tempo, in titoli di testa e di coda, potrebbe essere tanto veritiera quanto ingannevole. La scrittura ispirata alle avanguardie letterarie, dal surrealismo alla patafisica fino al cut-up e alla psichedelia, combinata all'ambientazione contemporanea in piccoli borghi del nordovest e nordest d'Italia non vogliono essere intesi quali innovazione o superamento dell'opera di HPL ma al contrario una prosecuzione dello spirito "glocal" che fu una delle sue conquiste fondamentali; la filosofia neopagana che saltuariamente emerge tra le pagine è invece il tocco personale dell'autore che nel pieno rispetto di Lovecraft si guarda bene dall'attribuirgli una Weltanschauung estranea alla sua visione.

Questo libro raccoglie i racconti di tre scrittori imperiesi accomunati dalla passione per il bizzarro, il sardonico, lo inusuale; tre giocatori che si rispecchiano obliqui dai bordi di una impossibile scacchiera trilaterale e ognuno di loro muove i propri pezzi lungo coordinate spazio-temporali differenti. La distopia visionaria di Francesco Basso, il quotidiano allucinato di Paolo Sista, l'imprevisto raggelante di Marco Vallarino. Traiettorie pur tuttavia destinate a incontrarsi nell'approdo del Fantastico ove apriranno scorci sulle Meraviglie e Mostruosità che ci attendono dietro le svolte di quel dedalo irrisolvibile che chiamiamo Vita.