Libri di Nicola Chiaromonte
Lo spettatore critico. Politica, filosofia, letteratura
Nicola Chiaromonte
Libro: Libro rilegato
editore: Mondadori
anno edizione: 2021
pagine: 1984
Nicola Chiaromonte è stato una delle figure di spicco tra gli intellettuali del Novecento. Amico e corrispondente di illustri personaggi come Ignazio Silone, Hannah Arendt e Albert Camus, combatté tra l'altro contro le armate franchiste in Spagna sotto la guida di André Malraux. Nel Dopoguerra sviluppò un proprio pensiero anticomunista di matrice utopica e partecipò sempre al dibattito culturale e politico collaborando con le principali testate italiane e straniere. Questo Meridiano a cura di Raffaele Manica illumina con acume critico la sua avventura intellettuale, offrendone un ritratto inedito, e ripropone per intero il corpus delle sue opere, i suoi saggi, i diari e i taccuini, oltre ai due soli libri pubblicati in vita dall'autore, "La situazione drammatica" (1960) e "Credere e non credere" (1971), avvalendosi del lavoro di risistemazione postuma compiuto da Miriam Chiaromonte.
Dedicato a Nicola Chiaromonte nel trentennale della morte
Nicola Chiaromonte, Pietro Adamo
Libro: Libro in brossura
editore: Una Città
anno edizione: 2002
pagine: 96
La rivolta conformista. Scritti sui giovani e il '68
Nicola Chiaromonte
Libro
editore: Una Città
anno edizione: 2009
pagine: 168
Il tarlo della coscienza
Nicola Chiaromonte
Libro: Libro in brossura
editore: Mondadori
anno edizione: 2024
pagine: 492
«L'opera di Chiaromonte – afferma Raffaele Manica – sta nell'attitudine critica: nel vagliare, nel ragionare, nell'entrare in campi di forze contrastanti; poi magari in un andare seminato di dubbi ma con i punti cardinali sempre chiari. Non nel credere e basta, ciecamente, coprendo gli occhi alle evidenze.» Figura di spicco tra gli intellettuali europei del Novecento, Chiaromonte è stato amico e corrispondente di illustri personaggi come Ignazio Silone, Hannah Arendt e Albert Camus. Dopo aver combattuto contro le armate franchiste in Spagna sotto la guida di André Malraux, nel Dopoguerra sviluppò un proprio pensiero anticomunista, e antitotalitario, di matrice utopica e partecipò costantemente al dibattito culturale e politico collaborando con le principali testate italiane e straniere. Il tarlo della coscienza – che ripensa e amplia, anche alla luce dell'edizione americana, l'omonima raccolta ideata dalla vedova dell'autore – illumina esemplarmente l'avventura intellettuale di Chiaromonte, e ne offre un inedito ritratto costruito attraverso una ricca successione di saggi che, nello spaziare dal teatro alla letteratura, alla filosofia, all'etica e alla politica, sempre sanno coniugare l'attenzione per il dettaglio e lo sguardo complessivo, l'individuale e l'universale.
Il tempo della malafede e altri scritti
Nicola Chiaromonte
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni dell'Asino
anno edizione: 2013
pagine: 259
La straordinaria figura di Nico Chiaromonte, discepolo di Caffi, amico di Camus, Hannah Arendt e Malraux, assieme al quale combattè nella guerra di Spagna, critico di ogni ideologismo, di ogni totalitarismo, di ogni società che vive nella malafede, e che è pronta a credere a ogni menzogna. Fu nemico del mito dello Stato nato con la modernità, e che accomunò Mussolini, Stalin e Hitler. Fu direttore con Silone di "Tempo Presente" e studioso e critico teatrale. Incompreso dalla sinistra, continuò a credere nella necessità di gruppi e comunità che si opponessero alla deriva dell'Occidente, oppressiva e permissiva insieme.
Critica della violenza
Andrea Caffi
Libro: Libro in brossura
editore: Castelvecchi
anno edizione: 2017
pagine: 282
Tra i più acuti e affascinanti approdi del pensiero novecentesco, il discorso di Caffi restò sempre, pur nella diversità dei temi, improntato a una preoccupazione dominante: riscattare la vivacità dei fatti umani dagli schemi preconcetti di storiografi e ideologi, come da ogni sovrastruttura autoritaria. Gli scritti qui raccolti da Nicola Chiaromonte ripropongono la centralità di una figura il cui pensiero e la cui vita - come suggerisce il titolo - furono dedicati alla sistematica opposizione alla violenza, in tutte le sue forme: intellettuali, sociali e politiche. L'impegno socialista, la lotta politica: «Il cavaliere errante delle guerre e delle rivoluzioni» - secondo la citazione di Antonio Banfi - denuncia in queste pagine il male della guerra, promuovendo, dall'esterno di tutti i circuiti culturali e politici in voga, un pensiero libertario basato sulla nonviolenza.
In lotta contro il destino. Lettere (1945-1959)
Albert Camus, Nicola Chiaromonte
Libro: Libro in brossura
editore: Neri Pozza
anno edizione: 2021
pagine: 256
«Bisogna essere stati soli e randagi per sapere il valore dell’ospitalità». Nelle primavera del 1941, prostrato dalla perdita di Annie Pohl, la sua prima moglie, e dalla sensazione di non avere più speranze, Nicola Chiaromonte decide di partire per Marsiglia, facendo poi rotta per l’Africa. Fugge da un’Europa devastata dalla guerra, fugge soprattutto dalla Francia, da «tutto ciò che poteva essere dolcezza, compagnia, consolazione»: la cerchia degli amici, innanzi tutto, e poi Parigi, la città raggiunta nel 1934 da esule antifascista, dove ha conosciuto Annie e stabilito un intenso sodalizio spirituale con l’intellettuale libertario italo-russo Andrea Caffi. Giunto ad Algeri, viene introdotto nel gruppo dei giovani artisti, scrittori e giornalisti che, riuniti attorno ad Albert Camus e alla Maison Fichu, cercano di ricreare, grazie all’attività teatrale, un’esperienza fraterna ed egualitaria, ispirata alla bellezza e alla libertà. All’epoca del loro primo incontro, Albert Camus ha appena terminato i suoi tre «Assurdi» – un romanzo, Lo Straniero, un saggio, Il mito di Sisifo, e una tragedia, Caligola – che esaminano il problema della società e del nichilismo contemporanei. Per Chiaromonte, tuttavia, la frequentazione di Camus e della sua cerchia, non è che l’occasione per ritrovare, in terra africana, «la Francia amata, il calore puro e netto dell’amicizia francese». Soltanto qualche anno dopo, leggendo le opere dello scrittore francese a New York, Chiaromonte comprende che una profonda affinità spirituale lo unisce all’autore dello Straniero. Dall’esilio americano, durante i drammatici anni di guerra che condussero alla disfatta di Hitler e alla bomba atomica, dà allora avvio a un intenso scambio epistolare con Camus che dura fino alla morte di quest’ultimo avvenuta nel 1960. Testimonianza, talvolta commossa e commovente, dell’«amicizia tanto intensa e pudica» che unì per due decenni due giganti del secolo scorso, la corrispondenza tra Albert Camus e Nicola Chiaromonte svela, attraverso la «dura fraternità degli uomini in lotta contro il destino», i segni di una stessa condizione umana e di un comune atteggiamento dello spirito nei confronti della barbarie e della violenza, che farà dire a Camus nel 1954: «Io l’avevo riconosciuta e lei era tra le decine di esseri con i quali avevo sempre vissuto, anche in loro assenza».
In difesa della cultura. Scritti in occasione del Congresso internazionale degli scrittori per la difesa della cultura
Gaetano Salvemini, Nicola Chiaromonte
Libro: Libro in brossura
editore: Una Città
anno edizione: 2022
pagine: 72
Credere e non credere
Nicola Chiaromonte
Libro: Libro in brossura
editore: Mondadori
anno edizione: 2023
pagine: 252
"Credere e non credere" (1971) è un libro che, a oltre mezzo secolo dalla prima pubblicazione, resiste tenacemente a qualsiasi tentativo di inquadramento e di riassunto. Nato da una serie di conferenze tenute a Princeton nel 1966, affonda le radici in alcuni spunti che si ritrovano in lettere scambiate dall'autore con Albert Camus a partire dal 1945: è un libro, scrive Chiaromonte, «nato senza premeditazione, in tempi diversi, obbedendo allo stimolo di circostanze e letture diverse. Esso ha tuttavia un tema unico: il rapporto fra l'uomo e l'evento, fra ciò che egli crede e ciò che gli accade. La questione della Storia». Per discutere il problema, e senza alcuna pretesa di risolverlo, Chiaromonte si affida ai grandi romanzieri otto-novecenteschi, a partire da Stendhal e Tolstoj fino a Pasternak e Malraux, e lo fa perché il romanzo è il genere letterario che più di ogni altro ha saputo dare voce al dubbio, all'incoerenza. E perché «è soltanto attraverso la finzione, e nella dimensione dell'immaginario, che è possibile apprendere qualcosa sull'esperienza autentica dell'individuo».
Lettere agli amici di Bari
Nicola Chiaromonte
Libro
editore: Schena Editore
anno edizione: 1995
pagine: 120
Che cosa rimane. Taccuini (1955-1971)
Nicola Chiaromonte
Libro
editore: Il Mulino
anno edizione: 1995
pagine: 288
Quello qui pubblicato è lo zibaldone di Chiaromonte: le riflessioni, i commenti, le note di lettura che egli affidava regolarmente alle pagine di un quaderno. Stesi per proprio uso, i taccuini hanno rispetto agli scritti noti di Chiaromonte una maggiore curvatura teoretica, un taglio più schiettamente filosofico; sicché, a dispetto del loro carattere evidentemente frammentario e asistematico, sono i testi dove il pensiero di Chiaromonte si trova espresso più liberamente e nella forma a lui più congeniale, che è quella (propria dei moralisti) dell'annotazione breve se non dell'aforisma. La scelta è stata ordinata secondo le grandi tematiche su cui Chiaromonte ha esercitato la propria riflessione: dal senso del filosofare all'arte, alla politica, al sacro.