Libri di Moritz Geiger
Lo spettatore dilettante
Moritz Geiger
Libro: Copertina morbida
editore: Aesthetica
anno edizione: 2020
pagine: 74
Nella sua "Introduzione alla sociologia della musica" Adorno individua alcuni «tipi ideali» (così si esprime) di comportamento nei confronti della musica: l'esperto, il buon ascoltatore, il consumatore di cultura, l'ascoltatore emotivo, quello risentito e colui che ascolta solo per passatempo. In questa tipologia si configurano anche tratti che riguardano la fruizione dell'arte in generale e che possono essere utili a metter meglio a fuoco le analisi geigeriane. Non è certo una preoccupazione di tipo sociologico a muovere Geiger; si tratta piuttosto per lui di identificare un atteggiamento appropriato nei confronti degli oggetti estetici e artistici, e di difenderlo contro quelle forme di deviazione che egli compendia sotto il nome di dilettantismo - un dilettantismo della fruizione, che trova nella musica non a caso un terreno assai fertile, anzi privilegiato, di coltura. Vedremo tuttavia che un simile comportamento inadeguato risulta poi caratteristico non solo di un certo universo psichico e di un certo mondo culturale, ma anche di un determinato ambito sociale (borghese tardo-romantico, ma in cui si prefigura anche in qualche suo momento tipico la moderna fruizione di massa). Grosso modo si può dire che la figura di fruitore privilegiata da Geiger si avvicina a quella che Adorno chiama del «buon ascoltatore»; e si contrappone non tanto all'esperto, quanto a un tipo di fruitore, che in sé riassume elementi degli adorniani ascolto emotivo e ascolto per passatempo. Dilettante non si oppone qui a professionista, come avviene nell'ambito della creazione artistica (in cui peraltro il dilettantismo è apprezzabile, a parere di Geiger), bensì piuttosto al fruitore in grado di vivere pienamente un'esperienza estetica. Presentazione di Gabriele Scaramuzza
Contributi alla fenomenologia del godimento estetico
Moritz Geiger
Libro
editore: CLUEB
anno edizione: 2012
pagine: 163
Viviamo in un tempo in cui, complici Facebook e le forme di comunicazione dei social network, il giudizio relativo alle nostre esperienze estetiche sembra doversi ridurre alla secca e povera alternativa "mi piace / non mi piace". Che si tratti di persone o cose, di eventi o idee, di prodotti enogastronomici o cosiddette opere d'arte alta o pop che sia, ci troviamo stretti in quello scomodo aut aut in bianco e nero. A distanza di quasi cent'anni dalla loro pubblicazione, "I contributi alla fenomenologia del godimento estetico" di Moritz Geiger ci offrono un attualissimo contrappunto a quel binomio manicheo, preferendo alla sua povertà tutta la ricchezza di sfumature del piacere estetico. Convinto che vedere le differenze sia la passione della fenomenologia, Geiger insegue con sofisticata sottigliezza le più minute articolazioni di senso del godimento (in generale e in particolare estetico), chiarendo per contrasto la natura di altri vissuti - la gioia, il gradimento, la valutazione, l'interesse, il piacere dei sensi - abitualmente confusi con il godimento, ma in realtà profondamente diversi da esso.