Libri di Michele Mari
Di bestia in bestia
Michele Mari
Libro: Libro rilegato
editore: Einaudi
anno edizione: 2013
pagine: 223
"Edito nel 1989 ma scritto a partire dal 1980, quando non avevo ancora venticinque anni, 'Di bestia in bestia' è l'unico dei miei libri a cui abbia rimesso mano. Il tema del romanzo, più ancora del dualismo fra sublimazione e ferinità, era la contraddizione per cui a sua volta la cultura può essere simultaneamente vissuta come luce (o salvezza) e come impedimento alla vita; come orgoglio, e come lutto. Dovevo dunque scriverlo in modo alto e sublime, ma con tali eccessi da rivelare la componente nevrotico-feticistica di quello stesso stile. Quel diluvio di formule accademiche dunque, quel modo di esprimersi come una postilla erudita o secondo cadenze metriche, erano un eccesso dovuto e funzionale, ma pur sempre un eccesso. Ne ero consapevole, ma sentivo che allora, per quello che il libro rappresentava per me (come una vendicativa resa dei conti con una giovinezza interamente dedicata alla letteratura), dovevo scriverlo e pubblicarlo cosi. Oggi però, dopo tanti altri libri, ho riscritto 'Di bestia in bestia' in modo più asciutto, soprattutto là dove l'oltranza classicheggiante e l'accumulo citativo rischiavano di privilegiare un controcanto parodico, che fin dall'inizio avvertivo come male necessario. Di fatto non ho riscritto quella storia ex novo: ho invece sottoposto il testo originale a una serie continua e capillare di tagli, suturando con interventi minimi le parti superstiti." (Michele Mari)
Tutto il ferro della torre Eiffel
Michele Mari
Libro
editore: Einaudi
anno edizione: 2020
pagine: 304
Walter Benjamin, Céline, ma anche lo storico Marc Bloch, il filologo Erich Auerbach, l'editore Donoël, gli industriali Citroën e Renault, gli scacchisti Alekhin e Cabablanca, Saint-Exupéry, Marlene Dietrich, l'omino della Michelin e tanti altri: sono questi alcuni dei personaggi che popolano le pagine del romanzo fantastico di Michele Mari ambientato nella Parigi degli anni Trenta.
Locus desperatus
Michele Mari
Libro: Libro rilegato
editore: Einaudi
anno edizione: 2024
pagine: 136
A tutti, prima o poi, è toccato separarsi da qualcosa che reputavamo soltanto nostro: ma senza ciò che ci appartiene sapremmo ancora dire chi siamo davvero? Il protagonista di questo romanzo abita un appartamento arredato con grande gusto e altrettanta paranoia, due caratteristiche da cui è difficile liberarsi. Soprattutto nel momento in cui si riceve un’improvvisa richiesta di sfratto, che sembra avere una genesi ultraterrena… Del resto, una casa stregata può essere una maledizione, oppure l’occasione per comporre un inventario del proprio passato. «Ridotto così, ero re: delle mie cose, delle mie collezioni, dunque di me, che in quelle collezioni avevo sistematicamente trasferito ogni mia più intima particola». In filologia, il locus desperatus indica un passo testuale corrotto e insanabile, per il quale il filologo è costretto a gettare la spugna contrassegnandolo con la cosiddetta «croce della disperazione». E a dare l’avvio a questa storia è proprio una piccola croce, disegnata nottetempo con un gessetto su una porta. Un mattino, uscendo dal suo appartamento, il protagonista nota quel segno appena sopra lo spioncino dell’ingresso di casa: chi può essere stato a farlo, e che significato ha? L’uomo cancella la croce, ma il giorno seguente, e poi quello ancora successivo, il segno ricompare implacabile. Il mistero s’infittisce quando al residente viene imposto uno scambio: qualcuno prenderà il suo posto, e lui dovrà giocoforza trasferirsi. Ma cambiando abitazione sarà costretto a cambiare anche identità: tutte le cose dentro l’appartamento, infatti, dovranno a loro volta scegliere. O fuggiranno insieme a lui, oppure passeranno a un nuovo proprietario – macchiandosi di alto tradimento. Perché ogni oggetto amato ha un’anima, e dunque una sua volontà. Da sempre le case, nella storia della letteratura così come nella vita, sono il luogo dove gli avvenimenti più banali si mescolano a quelli fatidici. L’abitazione al centro di “Locus desperatus”, però, assomiglia alla Hill House immaginata da Shirley Jackson, o alla Casa Usher di Poe: un’entità senziente, con un suo carattere ben preciso. Un luogo dove l’inconscio di chi ci abita, dopo una lunga frequentazione, è divenuto tutt’uno con i libri, le stampe, gli oggetti e i ricordi d’infanzia. E chi meglio di Michele Mari poteva raccontare lo struggimento e le ossessioni per i feticci accumulati nel corso di un’esistenza, ingaggiando un duello con la propria memoria affettiva? L’autore di “Verderame” e di “Leggenda privata” ci consegna una stramba discesa agli inferi e insieme una spietata tassonomia dei ricordi. Un romanzo tormentato e divertente sul senso ultimo che diamo agli oggetti: «Senza le mie cose io non sarei stato più io, e senza di me loro non sarebbero state più loro».
Di bestia in bestia
Michele Mari
Libro: Libro in brossura
editore: Einaudi
anno edizione: 2024
pagine: 232
Un castello arroccato fra i ghiacci, nelle cui segrete si annidano orribili creature fantastiche. Una sterminata biblioteca, tesoro di carta da difendere a costo della vita. L’incessante lotta fra cultura e natura che fa di ogni uomo un ossimoro. «Edito nel 1989 ma scritto a partire dal 1980, quando non avevo ancora venticinque anni, “Di bestia in bestia” è l’unico dei miei libri a cui abbia rimesso mano. Di fatto non ho riscritto quella storia ex novo: ho invece sottoposto il testo originale a una serie continua e capillare di tagli. L’operazione non implica però che questa versione debba sostituire la prima. Le due versioni del libro mi sembrano momenti di un unico processo di contrazione che già aveva coinvolto, a monte della prima edizione, diversi dattiloscritti e manoscritti. Questo vuol dire che l’attuale versione, in ogni suo tratto di lingua e di stile, era già tutta nella primissima. Anche per questo “Di bestia in bestia” è il libro della mia vita» (Michele Mari). «Invenzione inconsueta, linguaggio, o piuttosto linguaggi insieme elaborati, dotti ed estrosi: tutto ciò ci offre un libro che se ne sta appartato, dispettoso, non facile, con il fascino di cosa venuta fuori dal nulla che qualche volta ci offre la letteratura» (Giorgio Manganelli).
La filosofia nel boudoir
François de Sade
Libro: Libro in brossura
editore: Einaudi
anno edizione: 2023
pagine: 272
«Non sempre si può fare il male; facciamo almeno equivalere questa sensazione alla piccola cattiveria piccante di non fare mai il bene». Un aforisma scelto da quello che, pur contenendone tematiche e pensiero, è forse il romanzo meno aberrante del celebre Marchese. Per certi versi, lo si potrebbe considerare perfino (mostruosamente) spiritoso dato che, con una risata da vero orco, Sade consiglia a ogni madre di prescriverne la lettura alla propria figlia... «Voluttuosi di tutte le età e tutti i sessi, è solo a voi che io offro quest’opera»: si apre così questo stupefacente trattato erotico-filosofico-politico del Marchese di Sade, e si direbbe quasi un omaggio a Rabelais («Bevitori illustrissimi, e voi, sifilitici preziosissimi – perché a voi, non ad altri, sono dedicati i miei scritti»), altro irregolare incarcerato e messo all’Indice. Per quanto riguarda l’erotismo, anche se quello che fanno i suoi personaggi in pochissime ore – e fanno anche più di quanto sia possibile – risulta piuttosto inverosimile, nondimeno non può non insegnare al lettore una percezione del proprio corpo nuova, gioiosa e liberatoria: è l’habeas corpus della sessualità. Per quanto riguarda la filosofia e la politica, geniali intuizioni di abbagliante verità e attualità erompono dalle teorie di un uomo inchiodato al suo tempo, non solo dal disprezzo aristocratico, e ineluttabilmente crocefisso alle sue ossessioni. Le parole di Madame de Saint-Ange a Dolmancé: «ci dareste qui per verità le magie libertine della vostra immaginazione infiammata», più che il ritratto del protagonista, sembrano il più completo e perfetto autoritratto di Sade. Prefazione di Michele Mari.
Verderame
Michele Mari
Libro: Libro in brossura
editore: Einaudi
anno edizione: 2023
pagine: 200
«Perché mi voleva bene, quell'essere, ed essere amato da un mostro è la migliore delle protezioni dall'orribile mondo». L'estate del 1969 sembra interminabile. Michelino ha tredici anni e ha già letto troppi libri, Felice ne ha sessanta e sta perdendo la memoria: il primo deve trascorrere le vacanze dai nonni, in una casa enorme e misteriosa di cui il secondo è da sempre il custode. Per ingannare la noia, Michelino si inventa un gioco: rimettere ordine fra i ricordi di Felice, «l'uomo del verderame» – incarnazione mitica e spaventosa di migliaia di mostri fantasticati. Unendo la tensione magica dell'infanzia alla potenza dell'immaginazione, Michele Mari racconta la storia di un'improbabile amicizia, il viaggio periglioso di un ragazzino che parte dalle lande solitarie della letteratura per compiere la sua discesa agli inferi.
Fantasmagonia
Michele Mari
Libro: Copertina morbida
editore: Einaudi
anno edizione: 2022
pagine: 176
Mostri, spiriti, ombre e possessioni demoniache. Giocando con i generi e con la tradizione letteraria, Michele Mari ci consegna un sorprendente ritratto dell'artista da spettro. C'è un demone che si aggira fra queste pagine, ed è quello della letteratura. Che sia esso esplicitamente riconoscibile o si nasconda fra le pieghe del quotidiano, è una presenza fantasmatica con cui ciascun personaggio - e dunque ciascuno di noi, nel corpo a corpo incessante che è la lettura - è costretto a fare i conti. Visioni, trasalimenti o semplici incubi. Setacciando con furia catalogatrice le latitudini spaziali e temporali più disparate, Michele Mari dà forma a un progetto in cui il destino di ogni creatura coincide con quello del suo creatore
Le maestose rovine di Sferopoli
Michele Mari
Libro: Libro rilegato
editore: Einaudi
anno edizione: 2021
pagine: 176
Ogni ossessione a Sferopoli è già stata catalogata, qualsiasi mito o superstizione trova conferma, i sogni sono moneta corrente, la letteratura è l'unica divinità. Nella geografia immaginaria e nella filologia fantastica di questo libro può capitare che il carteggio fra una padrona di casa e un inquilino precipiti in un contrappasso metafisico, e che al calar delle tenebre i teschi si raccolgano intorno a quello fra loro più loquace; che il tema assegnato da un maestro elementare susciti un maleficio, o che un esame universitario sia l'occasione per uno studente impreparato di esibirsi in uno sfoggio linguistico ultraterreno. A furia di passeggiare rimirando ogni angolo di questa dimensione, al turista potrebbe venire fame: è allora che scoprirà quanto da bambino Mozart andasse pazzo per il gorgonzola, e solo dopo aver messo in tasca una ricetta per la coda alla vaccinara potrà proseguire la visita. Non mancheranno le dispute: se si è fortunati si incontreranno gli otto rabbini più potenti del mondo pronti a sfidarsi in una gara di golem, o due parroci rivali disposti a tutto pur di raccogliere i funghi migliori. Dopo la «finzione autobiografica» di Leggenda privata , Michele Mari torna a una delle forme più congeniali: il racconto. Con la fiducia affabulatoria di chi, esplorando le infinite possibilità del genere, sa di poter sorprendere – oltre i suoi lettori – prima di tutto se stesso. Benvenuti a Sferopoli. Il visitatore che dopo aver percorso la Strada Provinciale 921 si perde in queste lande dovrà armarsi di coraggio, mettere in sonno la ragione e accettare il fascino sinuoso dell'ignoto. Si sprigiona da queste pagine una cartografia del possibile, in cui smarrirsi è forse l'unico modo per salvarsi. Una collezione di fantasmi, sogni, superstizioni e chimere letterarie: da sempre Michele Mari distilla nella forma breve l'essenza stessa della sua poetica.
Leggenda privata
Michele Mari
Libro: Libro in brossura
editore: Einaudi
anno edizione: 2021
pagine: 166
L'Accademia dei Ciechi ha deliberato: Michele Mari deve scrivere la sua autobiografia. O, come gli ha intimato Quello che Gorgoglia, «isshgioman'zo con cui ti chonshgedi». Se hai avuto un padre il cui carattere si colloca all'intersezione di Mose con John Huston, e una madre costretta a darti il bacino della buonanotte di nascosto, allora l'infanzia che hai vissuto non poteva definirsi altro che «sanguinosa». Poi arriva l'adolescenza, e fra un viscido bollito e un Mottarello, in trattoria, avviene l'incontro fatale: una cameriera volgarotta e senza nome che accende le fantasie erotiche del futuro autore delle "Cento poesie d'amore a Ladyhawke"... Ma è davvero una ragazza o un golem manovrato da qualche Entità? Assieme a lei, in una «leggenda privata» documentata da straordinarie fotografie, la famiglia dell'autore e il suo originalissimo lessico. E poi la scuola, la cultura a Milano negli anni Sessanta e Settanta, e alcune illustri comparse come Dino Buzzati, Walter Bonatti, Eugenio Montale, Enzo Jannacci e Giorgio Gaber. Chiamando a raccolta tutti i suoi fantasmi e tutte le sue ossessioni (fra cui un numero non indifferente di ultracorpi), Michele Mari passa al microscopio i tasselli di un'intera esistenza: la sua. Un romanzo di formazione giocoso e serissimo che è anche un atto di coerenza verso le ragioni più esose della letteratura.
Filologia dell'anfibio. Diario militare
Michele Mari
Libro
editore: Einaudi
anno edizione: 2019
pagine: 296
Come affrontare quell'esperienza, infima più che infernale, che è stato il C.A.R. (Centro Addestramento Reclute)? Come raccontare il microcosmo dell'esercito, in cui si riproducevano gli stessi difetti, gli stessi vizi della nazione italiana nel suo complesso? Mari lo ha fatto con le armi dello scrittore fantastico che si avvicina a una realtà aliena, e con quelle del filologo, che usa analisi e spirito critico per evidenziare tutte le assurdità di un apparato tanto obsoleto e cristallizzato quanto, proprio per questo, paradossalmente affascinante. E, descrivendo in modo classificatorio e maniacale ogni momento di quei mesi, trasforma la dilapidazione e la noia in spettacolo letterario. Il volume, apparso in prima edizione nel 1995, è corredato dalle illustrazioni dell'autore.
La stiva e l'abisso
Michele Mari
Libro: Libro in brossura
editore: Einaudi
anno edizione: 2018
pagine: 267
La bonaccia fiacca i venti e un galeone spagnolo, immobile in mezzo all'oceano, diventa il palcoscenico di un dissonante concerto di personaggi. Le loro ossessioni verbali dominano la scena, mentre il capitano del vascello sta immobile nel suo giaciglio, impossibilitato ad alzarsi per lo sfacelo che gli devasta il corpo. Il suo secondo gli riferisce quanto accade in tolda, ma sono informazioni vaghe, riferite da un animo volgare che non coglie l'assurdità del tutto. Tocca al capitano completare con una fantasia febbricitante gli avvenimenti che controllano la nave, capire quale smania possieda i suoi uomini.
Io venía pien d'angoscia a rimirarti
Michele Mari
Libro: Libro in brossura
editore: Einaudi
anno edizione: 2016
pagine: 150
Recanati, 1813. In un austero palazzo nobiliare, il giovane Orazio Carlo tiene un diario nel quale riporta le parole e le azioni del fratello maggiore, Tardegardo Giacomo. Ad attirare l'attenzione del ragazzo è il comportamento misterioso di Tardegardo, che si diletta di poesia e ha tranquille abitudini da erudito, ma è anche roso da una sconvolgente irrequietezza. Nel frattempo, in paese, alcuni episodi cruenti turbano la serenità degli abitanti. Si alternano così la rivisitazione della vita e delle opere di un giovane poeta e gli elementi di un romanzo nero, come delitti efferati, coincidenze lunari e antiche vicende di sangue. Riprendendo i modi della prosa italiana dell'Ottocento, il romanzo è l'esecuzione musicale di un apocrifo leopardiano, ed è al contempo un'originale variazione sul tema del doppio.