Libri di Luigi Spina
L'ora incerta
Luigi Spina
Libro: Libro rilegato
editore: Electa
anno edizione: 2015
pagine: 171
"Il saggio di Ferdinando Castagnoli, che si è scelto di ripubblicare in questo volume, si apre con una citazione di Giacomo Boni, per il quale "il più grande libro della storia umana, la storia della vita di Roma" giaceva sepolto sotto il "mezzo miglio quadrato del Foro". A un secolo dall'impresa dello studioso cui si deve, in massima parte, l'attuale assetto del Foro Romano e a più di trent'anni dalla sintesi di Castagnoli, altre considerazioni possono aggiungersi, che molto devono ai risultati dell'intensa stagione di ricerche e di elaborazione del pensiero avviata da Adriano La Regina. La prima è che l'azione di conservazione del patrimonio archeologico si è estesa, in maniera sistematica e coerente, sino alle estreme propaggini del suburbio, nell'ambito di un'attività di tutela che non ha mai subito interruzioni: oltre all'eccezionale contesto dell'Appia, con il complesso della Villa dei Quintili, con Santa Maria Nova e con Capo di Bove, è significativo l'esempio di Gabii, una vastissima area archeologica dove, accanto alle imponenti testimonianze di epoca imperiale, spiccano resti eccezionali che costituiscono un degno contraltare e complemento di quella Roma arcaica che trova nel Foro e Palatino il suo fulcro; e i complessi delle Tombe della Via Latina e della Villa di Livia a Prima Porta, da poco restaurati e riaperti al pubblico. La seconda considerazione è che, da una quindicina di anni, la tutela si è dovuta misurare con l'enorme afflusso di turisti..." (Mariarosaria Barbera)
La palinodia. Atti del 19º Convegno interuniversitario
Gianfranco Folena, Oddone Longo, Luigi Spina
Libro
editore: Esedra
anno edizione: 2009
pagine: 266
Amazzonomachia
Valeria Sampaolo, Luigi Spina
Libro: Libro rilegato
editore: 5 Continents Editions
anno edizione: 2017
pagine: 80
La collana “Oggetti rari e preziosi” del Museo Archeologico di Napoli si arricchisce di un nuovo capolavoro. Il cratere a volute (inv. 81672) con la scena di combattimento tra Greci e Amazzoni, scoperto a Ruvo da un canonico e un farmacista, collezionisti di antichità, giunse al Museo di Napoli nel 1838, e attualmente, come la maggior parte della collezione vascolare, è nei depositi, in attesa del prossimo riallestimento della sezione Magno Greca. Si distingue, tra i tanti vasi decorati a figure rosse, per le grandi dimensioni dei personaggi che combattendo in concitati duelli si dispongono sull’intera superficie in una sequenza che sembra derivare dai fregi o dai frontoni in pietra dei templi. Autore della decorazione è il Pittore dei Niobidi, una delle figure più rappresentative della ceramografia attica del secondo quarto del V secolo a.C., che certamente si ispirava alla grande pittura di Mikon o di Polignoto, per noi del tutto perduta e della quale possiamo avere un’idea proprio attraverso le sue opere nelle quali anche la posa e le espressioni dei personaggi contribuiscono a dare drammatica vitalità alle scene. La varietà dei particolari dell’abbigliamento e delle armature delle Amazzoni e dei Greci, dei loro volti e dei loro corpi, viene messa in primo piano dagli scatti di Luigi Spina attraverso i quali si notano dettagli che sfuggono alla visione diretta dell’opera.
Centauri
Luigi Spina, Valeria Sampaolo
Libro: Copertina rigida
editore: 5 Continents Editions
anno edizione: 2017
pagine: 80
La collana "Oggetti rari e preziosi" del Museo Archeologico di Napoli prosegue con altri capolavori, casualmente accomunati dall'anno di ritrovamento, il 1835, e dall'essere, per ragioni diverse, non esposti. La coppia di schiphi d'argento (inv. 25376, 25377) fu scoperta a Pompei, assieme ad altri dodici oggetti dello stesso metallo, nella casa VI 7,23 che sarebbe stata chiamata "dell'argenteria" e sono gli esemplari meglio conservati tra i recipienti lavorati nella stessa tecnica a sbalzo custoditi nel Museo. Le scenette con Centauri, Centauresse e Amorini, in un ambiente dionisiaco evocato dai platani e dalla stessa statua del Dio, hanno un carattere puramente decorativo; ogni minimo particolare è eseguito con una cura assoluta che l'ingrandimento fotografico fa apprezzare più di quanto non sia possibile ad una visione diretta. Per la loro fragilità - la lamina d'argento è sensibile anche alle variazioni di temperatura tra il giorno e la notte - sono custoditi in ambiente climatizzato per cui questo volume è un modo di mostrarli al pubblico, fino a quando non ci saranno espositori idonei ad assicurarne le migliori condizioni di conservazione.
Memorie del vaso blu
Luigi Spina, Valeria Sampaolo
Libro: Copertina rigida
editore: 5 Continents Editions
anno edizione: 2016
pagine: 80
Il Vaso blu è un "piccolo" capolavoro conservato tra i tanti tesori del Museo Nazionale Archeologico di Napoli. Scoperto nel 1837 a Pompei in una nicchia della piccola tomba a camera prospiciente la Villa delle Colonne a mosaico, ha solo due colori: il cupo cobalto di fondo sul quale l'incisione dello strato vetroso bianco sovrapposto - realizzata proprio come se si fosse trattato di scalfire gli strati di agata o di conchiglia per ottenere un cammeo - disegna fitti tralci di vite sotto i quali dei bambini vendemmiano grappoli. Le azioni e i gesti dei protagonisti sono quelli consueti di una vendemmia, l'importante momento della vita dei campi raffigurato più volte nel corso dei secoli dagli antichi artigiani sulla ceramica, in affreschi, in mosaici o nel marmo. Ma se nella maggior parte delle rappresentazioni di vendemmia è presente il senso della fatica, qui c'è invece un'atmosfera giocosa, i piccoli personaggi sembrano divertirsi nel suonare i vari strumenti e sembrano muoversi con leggeri passi di danza. Oltre ad essi e, ovviamente, ai tralci di vite, ecco maschere su foglie d'acanto, rami di quercia, ghirlande d'edera, uccelli, spighe di grano, capsule di papaveri, mele cotogne, rami di alloro, melograni e tanti altri frutti dell'estate e dell'autunno, contrapposti e mescolati nell'evocazione di una natura feconda e generosa. La scelta delle essenze vegetali non è casuale: ognuna di esse è carica di significati religiosi e simbolici.
Antichi silenzi
Giorgio Ieranò, Luigi Spina
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2015
pagine: 48
Ridare la parola ad antichi silenzi non vuole essere un paradosso. Dai silenzi sulla scena teatrale ai silenzi imposti nell'agorà, i testi antichi restituiscono molteplici esperienze umane che vale ancora la pena rileggere e cercare di comprendere, con sullo sfondo la ricerca contemporanea di un silenzio sostenibile.
The Buchner boxes
Luigi Spina, Giovanni Fiorentino, Costanza Gialanella, Davide Vargas
Libro: Copertina rigida
editore: 5 Continents Editions
anno edizione: 2014
pagine: 80
Le cassette che Giorgio Buchner ha raccolto e meticolosamente conservato raccontano il sogno tenace dell'archeologo che scavando sull'isola di Ischia per cinquant'anni ha scritto la storia della prima colonia greca d'occidente. Il British Museum di Londra celebra la scoperta: "Pithekoussai, now Ischia: the first greek colony in the western Mediterranean". Cassette di legno 40x45 cm, contenitori neutri per scatole di cartone grigio più piccole, di misure diverse, che si incastrano come in una tessitura e contengono denti, frammenti di ossa, teschi, tracce organiche di esistenze che hanno attraversato l'isola tremila anni fa. E oggetti di ogni tipo che quelle esistenze hanno accompagnato, colorato, alleggerito o addolorato: fibule, vasi, ferma trecce, armille, anellini, pesi in piombo, ami da pesca, lucerne, un poppatoio per lattanti. Infine zolle di terra sezionate e catalogate, che il tempo ha scolorito fino allo stesso grigio, memoria di luoghi che sono stati spettatori di eventi umani. Per vent'anni hanno taciuto impilati in scaffali di metallo, come un archivio di vite quotidiane. Oggi, attraverso le splendide fotografie di Luigi Spina, questo libro riconsegna loro la voce. È una storia di tempi che si intrecciano. Buchner avvolgeva ogni cosa nei fogli dei giornali che la sua comunità di archeologi tedeschi, inglesi e italiani aveva a portata di mano, "The Times", "Il Mattino", "The Daily Telegraph", "Frankfurter Allgemeine", "Suddeutsche Zeitung", frammenti di notizie lunghe decenni e larghe quanto il mondo: lo sbarco sulla luna, le campagne elettorali, le guerre politiche. Un'altra storia, per molti la nostra.
Monumentale. Un viaggio fotografico all'interno del gran camposanto di Messina. Ediz. italiana e inglese
Luigi Spina
Libro: Libro rilegato
editore: Electa
anno edizione: 2013
pagine: 128
Inaugurato nel 1872, iI Gran Camposanto di Messina fu concepito sin dall'inizio come un vero "parco urbano" ed è tuttora uno dei più bei cimiteri monumentali italiani, simbolo di un tempo e di un'epoca che non esistono più. Luigi Spina realizza un racconto attraverso immagini rigorosamente in bianco e nero, alla riscoperta di storie di uomini e donne, celebri o meno, che hanno creduto di poter meglio fissare la loro esistenza, il tempo vissuto, attraverso la realizzazione di opere artistiche ed architettoniche di straordinario valore. Come in una sorta di girone dantesco inizia un viaggio attraverso colline e spianate inoltrandosi in un paesaggio fatto di fusti di colonne e tronchi d'albero, cappelle gentilizie, busti marmorei e statue ambientati in una vegetazione fitta ed incolta, testimonianza della passione e l'amore per l'arte di artisti, artigiani e committenti. Bisogna saper guardare e soprattutto ascoltare. Ascoltare quelle voci parlanti che si affidano al solo testo, scritto sulla pietra viva. Un garbo, un gesto d'altri tempi, in modo che ti sia lieve, paradossalmente, anche la morte.
Des jours et des mythes. Marbres sculptés de la collection Farnèse
Luigi Spina
Libro: Copertina rigida
editore: 5 Continents Editions
anno edizione: 2017
pagine: 160
Ritratti rituali
Luigi Spina, Francesco Sirano, Roberto Mutti
Libro: Libro rilegato
editore: 24 Ore Cultura
anno edizione: 2007
pagine: 80
Miti di fondazione-Nuovi caratteri
Maurizio Bettini, Luigi Spina
Libro: Copertina morbida
editore: C&P Adver Effigi
anno edizione: 2017
pagine: 16
Discorso di Maurizio Bettini in occasione dei 30 anni del Centro AMA e testo di scena "Nuovi caratteri" di Gigi Spina.