Libri di Lorenzo Ciccarelli
Renzo Piano & RPBW
Lorenzo Ciccarelli
Libro: Libro in brossura
editore: Giunti Editore
anno edizione: 2022
pagine: 48
Renzo Piano – genovese, nato nel 1937 – è uno dei più importanti e noti architetti a livello mondiale. A caratterizzare il suo lavoro sono la cura del dettaglio, l’uso della luce, l’attenzione per lo spazio pubblico. Questo dossier propone un viaggio ideale tra i progetti e le realizzazioni di Piano e del Renzo Piano Building Workshop che prende il mare da Genova – con la riconfigurazione del suo spazio più intimo, il Porto antico – e dopo aver toccato città d’Italia, d’Europa e d’America, fino alla isole della Nuova Caledonia, a Genova infine ritorna, approdando in prossimità del nuovo ponte sul Polcevera, che tenta di riannodare i fili strappati dalla tragedia del 14 agosto 2018.
Renzo Piano & Renzo Piano Building Work
Lorenzo Ciccarelli
Libro: Libro rilegato
editore: Giunti Editore
anno edizione: 2022
pagine: 240
Un volume riccamente illustrato, aggiornato alle realizzazioni più recenti, su tutta l’opera di Renzo Piano e del suo studio (RPBW). Piano (nato a Genova nel 1937) è tra più celebri architetti attivi a livello globale, Pritzker Price 1998, senatore a vita dal 2013. Dagli esordi con il Centre Pompidou negli anni Settanta al nuovo ponte di Genova del 2020, tutte le principali realizzazioni del suo studio, spazi pubblici, perlopiù (musei, aeroporti, teatri, biblioteche...), attraverso disegni di progetto e fotografie anche inediti. Lavori diversi unificati da una visione unica della luce e dello spazio, oltre che da una particolare attenzione alle implicazioni sociali del mestiere di architetto e al rapporto degli edifici con l’ambiente urbano e il paesaggio. Il volume è realizzato con la fondamentale collaborazione della Fondazione Piano di Genova.
Il mito dell'equilibrio. Il dibattito anglo-italiano per il governo del territorio negli anni del dopoguerra
Lorenzo Ciccarelli
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2020
pagine: 192
Il volume prende in esame la rete di scambi che nei vent’anni successivi alla Seconda guerra mondiale ha stretto gli architetti e urbanisti italiani e britannici, alla ricerca di comuni strategie per il governo delle città. Il libro analizza i piani urbanistici, le proposte legislative e le operazioni editoriali che hanno caratterizzato lo scambio italo-britannico del dopoguerra, nel più ampio contesto delle riforme politiche e sociali innescate dai grandiosi piani di Welfare State. Nonostante le profonde differenze di ordine politico, economico e sociale, la cultura urbanistico-progettuale italiana individuò nella controparte britannica un duraturo modello di riferimento per l’organizzazione professionale, la cultura legislativa e le strategie di pianificazione territoriale. Di contro, il patrimonio storico-artistico e urbano della Penisola attirò a più riprese gli osservatori britannici, affascinati dai centri storici inseriti armoniosamente nel paesaggio e costellati di spazi urbani capaci di saldare l’urbs alla civitas. Personaggi quali Bruno Zevi, Carlo Doglio, Giovanni Astengo, Adriano Olivetti, Ludovico Quaroni, da una parte, e James Maude Richards, Hubert de Cronin Hastings, Leonard Woolley e Roderick Enthoven, dall’altra, hanno tenacemente favorito tali migrazioni culturali. Il libro analizza i piani urbanistici, le proposte legislative e le operazioni editoriali che hanno caratterizzato lo scambio italo-britannico del dopoguerra, nel più ampio contesto delle riforme politiche e sociali innescate dai grandiosi piani di Welfare State
Renzo Piano prima di Renzo Piano. I maestri e gli esordi
Lorenzo Ciccarelli
Libro: Copertina morbida
editore: Quodlibet
anno edizione: 2017
pagine: 313
Il volume prende in esame gli anni della formazione di Renzo Piano, vale a dire quelli che precedettero l'exploit del Centre Georges Pompidou. Il sorprendente successo ottenuto da un architetto allora poco più che trentenne nel celebre concorso internazionale del 1971 ha messo per molto tempo in ombra le sue precedenti esperienze, che sono invece fondamentali per comprendere non solo la genesi del Beaubourg (concepito insieme con Richard Rogers e Gianfranco Franchini), ma anche di tutta la sua produzione successiva. Il fitto intreccio delle sue complesse radici culturali, che si diramano in molte direzioni differenti, viene ora finalmente districato da Lorenzo Ciccarelli, che per primo ha potuto accedere agli archivi della Fondazione Renzo Piano. I capitoli del volume «tentano di disciplinare in una più sfaccettata conoscenza il magma che sta all'origine delle opere giovanili di Piano, cercando di conservare i tratti rapsodici di un vero e proprio "ritratto dell'artista da giovane"». Subito dopo la laurea, Piano costruì una serie di innovative strutture sperimentali, grazie alla sua naturale inclinazione verso le coeve ricerche sui processi di prefabbricazione e al suo attivo interesse per l'industriai design. I più significativi lavori di quegli anni sono le coperture in elementi piramidali (1964-1965) e in elementi gonfiabili (1966), il laboratorio di falegnameria (1965), lo stabilimento per l'impresa di famiglia (1966-1968), le strutture a guscio (1966-1968), l'abitazione a pianta libera (1968-1969), lo studio Piano agli Erzelli (1968-1969), il padiglione per l'industria italiana all'Expo di Osaka (1969-1970). La concezione e la realizzazione di queste opere sono, almeno in parte, frutto del dialogo che il giovane Piano intratteneva allora con alcuni maestri italiani (da Franco Albini agli esponenti della «cultura politecnica».
Renzo Piano prima di Renzo Piano. Masters and beginnings
Lorenzo Ciccarelli
Libro: Copertina morbida
editore: Quodlibet
anno edizione: 2017
pagine: 320
This book explores Renzo Piano's formative years, before the major achievement of the Centre Pompidou. The striking success of an architect little more than thirty years old in the famous 1971 international competition has long tended to eclipse his previous experience, which is fundamental to understanding the genesis not only of the Beaubourg but all Piano's subsequent work. The dense ramifications of his experience, spreading in many different directions, have now finally been retraced by Lorenzo Ciccarelli, the first scholar to have access to the archives of the Renzo Piano Foundation. The chapters of the book seek 'to offer a coherent and many-sided understanding of the magmatic energy that drove Piano's remarkable works, while preserving the rhapsodic qualities of a true "portrait of the artist as a young man".' Immediately after graduating, Piano built a series of radical and innovative experimental structures, combining his mastery of prefabrication with an instinctive interest in industrial design.
Guida all'achitettura nelle Marche (1900-2015)
Lorenzo Ciccarelli
Libro: Copertina morbida
editore: Quodlibet
anno edizione: 2016
pagine: 369
Questa "Guida all'architettura nelle Marche" traccia un itinerario che tocca gli edifici più signiticativi costruiti nella regione dai primi del Novecento al 2015. In un territorio di frontiera sensibile a tutti i cambiamenti, e quindi da sempre rappresentativo delle trasformazioni nazionali, convivono infatti architetture esemplari delle diverse fasi storiche: dai villini Liberty alle case del Fascio, dalle strutture pubbliche del dopoguerra a quelle industriali, espressione della fioritura del ricco tessuto locale di piccole e medie imprese, fino alle riscoperte storicistiche o vernacolari degli ultimi anni. Le schede dedicate agli edifici sono organizzate secondo dieci percorsi che non seguono i confini amministrativi, bensì propongono raggruppamenti territoriali che ben rispecchiano il carattere dell'unica regione italiana plurale già nel nome. Il libro contiene inoltre un esaustivo saggio storico introduttivo in cui l'autore confronta le vicende dell'architettura novecentesca marchigiana con il panorama culturale e artistico italiano. Protagonisti della levatura di Cesare Bazzani, Adalberto Libera, Mario Ridolfi, Carlo Aymonino, Leonardo Ricci, Giancarlo De Carlo, Luigi Pellegrin, Cristiano Toraldo di Francia, Mario Cucinella, Guido Canali solo per citarne alcuni -, pur provenienti da altri contesti culturali, hanno infatti lavorato intensamente nelle Marche.