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Libri di Lisa Kereszi

Joe's Junk Yard

Joe's Junk Yard

Lisa Kereszi

Libro: Copertina rigida

editore: Damiani

anno edizione: 2012

pagine: 144

"Joe's Junk Yard" è un racconto personale che copre l'arco di cinquant'anni e tre generazioni, indagando la realizzazione e il successivo crollo del sogno americano. Il nonno di Lisa Kereszi era un americano di prima generazione, un pugile convertitosi in rigattiere che aveva costruito un impero sulle auto usate e sui rottami ferrosi a Chester, in Pennsylvania, durante l'era del boom degli anni cinquanta, progressivamente minato da una serie di disgrazie. Le inquietanti, affettuose fotografie degli ultimi dieci anni del deposito, accompagnate da materiale di vario genere legato all'attività e da immagini dall'album di famiglia, raccontano la storia di questa famiglia e la sua lotta con un'economia in cambiamento, con il degrado urbano, con le faide familiari, con la morte tragica e prematura e con le sfide di un'attività indipendente. In questa serie fotografica, iniziata prima di dedicarsi agli studi di fotografia e continuata durante gli anni al Bard College e alla Yale University, Kereszi individua ripetutamente nel paesaggio attorno al deposito i temi e motivi della provvisorietà e della perdita.
35,00
Fantasies. Ediz. italiana e inglese

Fantasies. Ediz. italiana e inglese

Lisa Kereszi, Lynne Tillman

Libro: Copertina rigida

editore: Damiani

anno edizione: 2008

pagine: 94

Fantasies presenta due distinti progetti che Lisa Kereszi ha seguito dal 1999 al 2005, periodo in cui la fotografa ha frequentato una serie di locali specializzati in spettacoli di vaudeville/burlesque, fra cui lo Show World, uno strip club di Times Square oggi definitivamente chiuso. Il primo progetto, un reportage dedicato proprio allo Show World quando l'amministrazione Giuliani vietò l'esibizione delle spogliarelliste, introduce le immagini del locale abbandonato con gli armadietti ancora pieni di scarpe e oggetti dimenticati (lo Show World sarebbe presto diventato un teatro off Broadway, il Laff Factory). Il secondo progetto consiste invece in una serie di ritratti di ragazze appartenenti al movimento New Burlesque: performer che praticano l'arte dello strip tease, senza però denudarsi completamente; donne più vicine all'immaginario della pin-up, che non a quello più pornografico delle spogliarelliste. Nel giro di pochi anni il New Burlesque ha lasciato la dimensione underground e, soprattutto, quell'aura di scarsa rispettabilità per diventare oggetto di interesse da parte del cinema e nuovo "capriccio" delle dive di Hollywood. Il trait d'union che lega i due progetti è un senso di fuga, desiderio, fantasia e sensualità.
35,00

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