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Libri di Lea Vergine

Napoli '25/'33

Napoli '25/'33

Lea Vergine

Libro: Copertina morbida

editore: CLEAN

anno edizione: 2018

pagine: 115

"È difficile - ancora oggi e anche per chi ne vive ormai fuori - scrivere di Napoli senza passione e rabbia insieme; senza rimpianto per tutte le opere distrutte, disperse e maltrattate, opere sopravanzanti il loro tempo rispetto al loro ambiente; senza l'umiliazione di constatare come tutti i grossi problemi del Meridione rimangano irrisolti e come quasi tutti i napoletani che hanno finito col rimanervi, siano stati offesi e prosciugati da una città che non è più neanche vivibile come tale; senza dolore insomma... Nel fondo - per quanto concerne le arti figurative - affezionata allo "schizzo" somigliante e al falso quadro antico (se non al ciarpame dei tramonti sanguinolenti), erede di quella borghesia che ricercava Morelli e disprezzava Cammarano, che comprava Irolli e affamava Crisconio. Naturalmente le eccezioni ci sono state e ci sono; ma, proprio in quanto tali, non modificano il quadro generale e sono le prime a patirne le conseguenze." (Lea Vergine)
15,00
Necessario è solo il superfluo. Intervista a Lea Vergine

Necessario è solo il superfluo. Intervista a Lea Vergine

Lea Vergine, Stefania Gaudiosi

Libro

editore: Postmedia Books

anno edizione: 2019

pagine: 52

Ma che cos’è e a cosa serve l’arte, che uso possiamo farne, infine? I termini devono essere sempre riscritti. Ed è un privilegio, tra gli umani, riscriverli tutte le volte e spalancare l’orizzonte e la volta celeste e le profondità d’abisso. Finché possiamo trattare l’intrattabile, il mistero è salvo. E finché il mistero è salvo, è salva la speranza, che qualcuno dirà illusione, qualcun altro sogno. A partire da una registrazione video, Stefania Gaudiosi intervista Lea Vergine per un breve ma intenso incontro nella primavera del 2019. Il primo volume della collana "Sartoria editoriale".
9,90
Parole sull'arte 1965-2007

Parole sull'arte 1965-2007

Lea Vergine

Libro: Copertina morbida

editore: Il Saggiatore

anno edizione: 2008

pagine: 316

Una grande protagonista del mondo dell'arte ha saputo cogliere e restituire sulla carta con talento, passione e sensibilità non solo le opere, ma la vita e lo spirito di un'intera generazione di pittori e scultori destinati a influenzare le principali correnti artistiche della seconda metà del Novecento. Grazie a lei movimenti come Arte Povera, Body Art, Arte dei Rifiuti, Arte Concettuale, Arte Programmata e Arte Cinetica sono stati valorizzati da memorabili allestimenti espositivi e sono divenuti accessibili anche al grande pubblico. Concentrato sul fatto artistico, lo stile documentario di Lea Vergine ha fatto scuola in Italia e nel mondo, rendendo il suo lavoro più che mai attuale.
23,00
Annette Messager. Pudique, publique

Annette Messager. Pudique, publique

Lea Vergine, Robert Storr

Libro: Copertina rigida

editore: Gli Ori

anno edizione: 2002

pagine: 176

38,00
Rocche & scultori contemporanei. Maraniello Giuseppe
20,00
Maraniello. Con testo inglese

Maraniello. Con testo inglese

Lea Vergine

Libro

editore: Essegi

anno edizione: 1989

pagine: 80

15,00
Capri 1905-1940. Frammenti postumi

Capri 1905-1940. Frammenti postumi

Lea Vergine, Elisabetta Fermani, Sergio Lambiase

Libro: Libro in brossura

editore: Il Saggiatore

anno edizione: 2018

pagine: 312

«Capri, prima ancora di essere un'isola, è l'Isola.» È qui che, fra il 1905 e il 1940, sulla piazzetta, al caffè o in clausura, lavorarono anarchici, socialisti, futuristi, poeti e profeti. L'isola è stata il palcoscenico estenuato di incontri e addii fra dandy radicali, esteti dannunziani, facoltosi disoccupati e dilettanti supremi: il microparadiso terrestre in cui una cultura raffinata e astenica celebrava le proprie ambasce crepuscolari e recitava la diversità, lo spleen, l'isolamento, l'insofferenza velleitaria per il proprio tempo. Ma soprattutto Capri è stata l'imprescindibile punto di convergenza per chi esplorava nuove forme di linguaggio artistico e di teorizzazione politica, elaborando nuovi progetti di umanità e generando utopie ad alto potenziale: la fucina di ideologie, movimenti e correnti che determinarono la storia europea del Novecento. Fra gli scogli di Marina Piccola o fra le rovine di Villa Jovis si dettero convegno le personalità cruciali per le avanguardie degli anni venti e trenta: i futuristi con Marinetti, Prampolini e Depero, e i circumvisionisti; Romaine Brooks, Marevna, Walter Benjamin e Peggy Guggenheim. Nelle strade di Capri e intorno alle sue dimore spirava il vento politico dell'Est, con la Prima scuola superiore di propaganda e d'agitazione per operai fondata da Bogdanov, Lunacarskij e Gor'kij (nonostante l'opposizione di Lenin). Su tutti, Edwin Cerio - l'ironico bardo del cosmopolitismo caprese - accoglieva gli esuli e faceva da ponte fra la cultura internazionale e la cultura mediterranea. In Capri Lea Vergine, Elisabetta Fermani e Sergio Lambiase raccontano prestigio e decadenza dell'isola: affrontano i labirinti delle memorie dei sopravvissuti, si avventurano nello spoglio di carte d'archivi privati o semipubblici, distillano i momenti privilegiati e ignoti di molte vite, e con l'aiuto di questi documenti originali e testimonianze vive arrivano a tratteggiare, infine, questo esterno con figure. Capri, inventario unico di storie e incontri, disegna una topografia culturale d'eccezione; narra un luogo e un tempo irripetibili, ma di cui oggi avremmo sommamente bisogno.
29,00
La vita, forse l'arte

La vita, forse l'arte

Lea Vergine

Libro: Libro in brossura

editore: Archinto

anno edizione: 2014

pagine: 137

Più di venticinque articoli, pubblicati lungo poco più di un decennio - dal 2000 al 2013 - in gran parte su "Alias", l'inserto culturale de "il manifesto" e su "Domus" e "Abitare". Recensioni di mostre personali e collettive: Salvador Dalì, Jannis Kounellis, Lucio Del Pezzo, Vanessa Beecroft, Trisha Brown, Jenny Holzer, per citarne alcuni. Ma anche di libri su artisti o fotografi: Lee Miller, Alighiero Boetti. Testi di folgorante e sagace critica che fuggono il peso della retorica e coltivano l'arte della leggerezza. Lea Vergine non risparmia frecce acuminate contro i direttori di musei, i curatori di esposizioni, ma lo fa con arguzia tagliente. E le citazioni che chiama a sostegno delle sue contrarietà non soffrono mai di arroganza: rientrano nella cultura come gioco della vita. Prefazione di Giovanni Agosti.
15,00
L'arte non è faccenda di persone perbene

L'arte non è faccenda di persone perbene

Chiara Gatti, Lea Vergine

Libro: Copertina rigida

editore: RIZZOLI

anno edizione: 2016

pagine: 141

"Cosa c'è di più misterioso del fatto che una persona possa, di fronte a un quadro di segni astratti, sentire un'emozione quasi dolorosa?" Il dolore, la lacerazione, o meglio la "maceranza dell'anima", sembrano le note dominanti della vita di Lea Vergine. Che in queste pagine si racconta con il piglio dell'intellettuale di razza e le fragilità di una donna che non ha mai messo da parte la vita. Dall'infanzia napoletana ("Non si è nati invano alle falde del Vulcano"), divisa tra due famiglie, al rapporto esclusivo con un padre andato via troppo presto, con quello sguardo sempre sbigottito che aveva fin da bambino e che sarebbe diventato quasi un destino. E poi la vita adulta, la scelta di un mestiere anticonformista, gli anni romani, le gallerie, le avanguardie e la politica, l'amicizia con Cioran e Manganelli. Fino all'approdo a Milano, tra i protagonisti della grande stagione degli anni Sessanta (Gillo Dorfles, Arturo Schwarz, Silvana Ottieri, Camilla Cederna ecc.). Un racconto senza cedimenti, né verso i mostri sacri dell'arte né verso se stessa: "Senza alterigia, non ho però mai finto modestia: chi affronta qualcosa di enigmatico come l'arte non può permettersi di essere modesto. Ma neanche può permettersi di non essere umile". Così l'arte diventa una scuola di rigore, quindi, ma anche una malattia sublime, "un'ombra dell'amore". Sono molte le pietre di questo racconto, perché quello che si trova nelle sue pieghe è sempre il tentativo di dare un peso a ciò che è per principio ineffabile: l'arte, l'amore, la vita stessa. Tentativi che hanno bisogno di braccia forti e sono forse destinati a fallire. Soprattutto se ci si illude di una funzione rassicurante dell'arte. Perché "l'arte non è faccenda di persone perbene. È inutile che lo spettatore cerchi nella visione di un'opera d'arte qualcosa che lo consoli. Troverà solo qualcosa che lo dilanierà. Starà a lui decidere come adoperarlo".
18,00
Quando i rifiuti diventano arte. Trash rubbish mongo

Quando i rifiuti diventano arte. Trash rubbish mongo

Lea Vergine

Libro: Copertina morbida

editore: Skira

anno edizione: 2006

pagine: 180

Perché gli artisti hanno adoperato e adoperano i rifiuti? Rifiuti inglobati, fotografati, "trattati", enfatizzati, mimetizzati o "corretti", ma che pur sempre rifiuti sono, cioè oggetti da pattumiera e da discarica. Guardando i sacchi di Burri o i particolari dei cadaveri fotografati da Serrano può accadere di rammentare la voce di Cathy Berberian, capace di mescolare partiture colte e "pezzi" popolari; di riascoltare una composizione di Paolo Castaldi; di ripensare a certe sequenze cinematografiche di Abel Ferrara o a taluni collage vocali di Meredith Monk: accorgersi quindi che la cultura degli ultimi cento anni è gremita di recuperi, riusi e contaminazioni, di lacerti, frammenti, scarti, "rumori". Recuperare e conservare i rifiuti, cercare di trattenerli, di farli sopravvivere strappandoli al vuoto, al nulla, alla dissoluzione cui sono destinati, il voler lasciare un'orma, una traccia, un indizio per chi resta, tocca una dimensione psicologica che è anche politica.
15,00
L'altra metà dell'avanguardia 1910-1940. Pittrici e scultrici nei movimenti delle avanguardie storiche

L'altra metà dell'avanguardia 1910-1940. Pittrici e scultrici nei movimenti delle avanguardie storiche

Lea Vergine

Libro: Copertina morbida

editore: Il Saggiatore

anno edizione: 2005

pagine: 404

C'è stato un tempo in cui Varvara Stepanova era solo la moglie di Rodcenko e la fama di Frida Kahlo non superava i confini del Messico. In quei lunghi decenni di oblio, le pittrici e scultrici che avevano svolto un ruolo primario nel grande rinnovamento artistico della prima metà del Novecento si trovavano relegate in una provincia remota e marginale della storia dell'arte. Solo poche personalità erano state risparmiate da quella rimozione dovuta alla disattenzione o al pregiudizio dei critici, all'autocensura delle stesse artiste, alle persecuzioni razziali, alle devastazioni delle guerre mondiali. L'altra metà dell'avanguardia, la mostra ideata da Lea Vergine nel 1980, strappò il velo che celava l'attività di oltre cento artiste europee, russe, americane che, come scrisse Giorgio Manganelli "ignorate, scomparse, rintanate, morte e disperse, o pensose sul tema del morire, ormai ignare di se stesse, avevano portato alla strepitosa avventura dell'avanguardia una ricchezza straordinaria". Fu una scoperta che fissò un canone valido a livello internazionale e impose all'attenzione di critica e pubblico opere e talenti che da allora hanno attratto un interesse costante - basti ricordare il caso di Carol Rama. Tuttora insuperato per rigore critico e estensione delle esperienze indicate, il catalogo dell'esposizione è oggi ripubblicato in forma di libro come riferimento imprescindibile per chiunque voglia conoscere il ruolo dell'arte femminile nei movimenti di punta del secolo passato.
49,00
Hallenbad book. Ediz. italiana e inglese

Hallenbad book. Ediz. italiana e inglese

Lea Vergine, Letizia Cariello

Libro: Copertina rigida

editore: Charta

anno edizione: 2006

pagine: 135

"Hallenbad Book" tratta di una visione, di un percorso ossessivo generato nella cattività di una piscina. L'artista, vestita come un torero che si prepara alla corrida, o come un kamikaze che va incontro alla morte, o come un corpo che si offre al sacrificio, nuota per ore, con microfono e telecamera attaccati al suo corpo, registrando immagini e suoni, in una forma di sragionevolezza che costituisce una regola altra, una prospettiva differente e diversa sul mondo reale. Il libro è la testimonianza di una performance (in tre piscine: Milano, Pontresina, Sacca Fisola) che non ha altro scopo se non l'azione che si svolge, non c'è un posto da trovare, un obbiettivo da raggiungere, un primato da conquistare se non un luogo interno.
44,00

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