Libri di Giangiulio Ambrosini
La Costituzione spiegata a mia figlia
Giangiulio Ambrosini
Libro
editore: Einaudi
anno edizione: 2014
pagine: 170
Una lettura che aiuta a comprendere la Costituzione e il modo in cui le sue norme influiscono sulla vita quotidiana, dal principio dell'uguaglianza al diritto del lavoro, alla libertà sindacale. Utilizzando la forma del dialogo fra padre e figlia, Ambrosini getta le prime basi di una partecipazione costruttiva alla vita civile. Da un lato, considera l'esperienza storica nei suoi vari sviluppi - dallo Statuto albertino al 1948 - dall'altro valuta l'attualità critica, attraverso la disamina dei principi che hanno ispirato il dettato costituzionale e che fondano lo Stato di diritto.
Il codice nel nuovo processo
Giangiulio Ambrosini
Libro
editore: Einaudi
anno edizione: 1997
pagine: VIII-209
La Costituzione spiegata a mia figlia
Giangiulio Ambrosini
Libro
editore: Einaudi
anno edizione: 2013
Una lettura che aiuta a comprendere la Costituzione e il modo in cui le sue norme influiscono sulla vita quotidiana, dal principio dell'uguaglianza al diritto del lavoro, alla libertà sindacale. Utilizzando la forma del dialogo fra padre e figlia, Ambrosini getta le prime basi di una partecipazione costruttiva alla vita civile. Da un lato, considera l'esperienza storica nei suoi vari sviluppi - dallo Statuto albertino al 1948 - dall'altro valuta l'attualità critica, attraverso la disamina dei principi che hanno ispirato il dettato costituzionale e che fondano lo Stato di diritto.
Articolo 416 bis
Giangiulio Ambrosini
Libro: Libro in brossura
editore: Nottetempo
anno edizione: 2006
pagine: 84
L'articolo 416 bis definisce il "concorso esterno in associazione di stampo mafioso" e si applica a chi, pur non essendo affiliato all'organizzazione criminale, ne favorisce consapevolmente l'attività. E in questa accusa che incappa il protagonista, in seguito a una serie di avvenimenti più o meno casuali, un piccolo incidente, un invito a cena, un'amica svagata, una lezione universitaria. Questi i "fatti" che, secondo l'interpretazione dell'accusa, portano il protagonista da una fase all'altra del processo penale con la velocità con cui il ragno tesse la sua tela e vi cattura la mosca. Una "novella esemplare", dura, precisa, inesorabile, che è anche un esperimento di "fast-reading" (scrittura essenziale, niente punteggiatura, periodi brevi) ancorato ai tempi e ai modi del processo penale. L'autore è un giudice, che conosce bene questa materia e racconta un episodio giudiziario, tra realtà e apologo, tenendoci con il fiato sospeso fin dall'inizio: "Volevo invitarlo a cena" alla fine: "In nome del popolo italiano".