Libri di François de Sade
Le 120 giornate di Sodoma
François de Sade
Libro: Libro in brossura
editore: Guanda
anno edizione: 2023
pagine: 512
Ispirato alla moda delle storie naturali settecentesche, Le 120 giornate di Sodoma – terminato da Sade nel 1785 nel carcere della Bastiglia – è una vera e propria tassonomia delle passioni umane o, diremmo oggi, delle perversioni. In un crescendo ossessivo, con un linguaggio che si fa annotazione e a volte frammento, il romanzo segue le vicende di quattro «libertini» e la loro paradossale sperimentazione di «sregolatezze» rigidamente regolate, di una lussuria senza freno ma non senza ordine. È un viaggio nell’intimo del desiderio umano, in territori inconfessati e segreti, oltre le ipocrisie e le reticenze dell’educazione. Con quest’opera grandiosa e terrificante, dettata da una disperazione e da un coraggio straordinari, Sade ha segnato una tappa decisiva nel processo di conoscenza di sé dell’uomo occidentale.
La filosofia nel boudoir
François de Sade
Libro: Libro in brossura
editore: Einaudi
anno edizione: 2023
pagine: 272
«Non sempre si può fare il male; facciamo almeno equivalere questa sensazione alla piccola cattiveria piccante di non fare mai il bene». Un aforisma scelto da quello che, pur contenendone tematiche e pensiero, è forse il romanzo meno aberrante del celebre Marchese. Per certi versi, lo si potrebbe considerare perfino (mostruosamente) spiritoso dato che, con una risata da vero orco, Sade consiglia a ogni madre di prescriverne la lettura alla propria figlia... «Voluttuosi di tutte le età e tutti i sessi, è solo a voi che io offro quest’opera»: si apre così questo stupefacente trattato erotico-filosofico-politico del Marchese di Sade, e si direbbe quasi un omaggio a Rabelais («Bevitori illustrissimi, e voi, sifilitici preziosissimi – perché a voi, non ad altri, sono dedicati i miei scritti»), altro irregolare incarcerato e messo all’Indice. Per quanto riguarda l’erotismo, anche se quello che fanno i suoi personaggi in pochissime ore – e fanno anche più di quanto sia possibile – risulta piuttosto inverosimile, nondimeno non può non insegnare al lettore una percezione del proprio corpo nuova, gioiosa e liberatoria: è l’habeas corpus della sessualità. Per quanto riguarda la filosofia e la politica, geniali intuizioni di abbagliante verità e attualità erompono dalle teorie di un uomo inchiodato al suo tempo, non solo dal disprezzo aristocratico, e ineluttabilmente crocefisso alle sue ossessioni. Le parole di Madame de Saint-Ange a Dolmancé: «ci dareste qui per verità le magie libertine della vostra immaginazione infiammata», più che il ritratto del protagonista, sembrano il più completo e perfetto autoritratto di Sade. Prefazione di Michele Mari.
L'Idea e altri scritti sul romanzo
François de Sade
Libro: libro varia
editore: Pratiche
anno edizione: 1981
pagine: XXXI-86
Uno stato perfetto. Il regno utopico di Tamoé
François de Sade
Libro
editore: D'Amico Editore
anno edizione: 2024
Uno Stato perfetto, governato dal figlio di un illuminista francese e di una polinesiana che ha trovato il mezzo, abolendo la proprietà, stabilire la pace, la serenità e - naturalmente - di rendere tutti felici. Disquisizione utopistica presente nel “romanzo nel romanzo” costituito dalle avventure di Sainville e Léonore, che fa parte del “romanzo filosofico” Aline et Valcour (pubblicato 1795, ma scritto quando l’autore era incarcerato alla Bastiglia nel 1788), la descrizione dello Stato perfetto (per Sade) di Tamoé costituisce un unicum nella produzione sadiana ed una efficace sintesi delle teorie illuministiche che sfociarono nella sanguinosa rivoluzione francese e nel Terrore, quando - anziché proporle agli indigeni di una pressoché irraggiungibile isola del Pacifico - si cercò di imporle in Occidente.
Le président mustifié
François de Sade
Libro: Libro rilegato
editore: Taut
anno edizione: 2020
pagine: 60
Donatien-Alphonse-François de Sade (Parigi 1740-Charenton 1814) è stato uno dei più controversi scrittori francesi. A causa della sua condotta considerata oscena e moralmente disdicevole, trascorse gran parte della sua vita in manicomi e galere. Tra le sue opere più importanti ricordiamo La filosofia del boudoir, Le 120 giornate di Sodoma e Justine ovvero le disgrazie della virtù. Questo breve romanzo condensa l’archetipo della poetica di Sade. Nel Président mistyfié (Il presidente ingannato) rimane, al netto della figura leggendaria che lo precederà sempre, un prosatore abilissimo, riconoscibile e intelligente, spietatamente ironico nei confronti del potere. Un Sade istituzionale ma, come sempre, imprescindibile.
Justine o le disavventure della virtù
François de Sade
Libro: Libro rilegato
editore: Independent Legions Publishing
anno edizione: 2021
Justine o le Disavventure della virtù (Justine ou les Malheurs de la vertu), è uno dei capolavori della narrativa erotica a sfondo filosofico, e narra le vicende di una giovane ragazza di nome Justine, che nella sua ricerca della virtù diviene a suo discapito la vittima di sempre più diaboliche aberrazioni e supplizi, in un totale capovolgimento del classico schema narrativo caratterizzato dal bene e dalla virtù che trionfano sul male e sul vizio. Un romanzo che attraverso situazioni, personaggi e sofismi intende rovesciare la morale, condannando la virtù e premiando il vizio, nel quale la protagonista, Justine, nonostante tutto resta fedele ai suoi principi, pagandone fino in fondo le conseguenze. Opera in edizione integrale (1° edizione originale dell'opera, versione integrale tratta dal primo manoscritto dell'opera del 1787).
Eugénie de Franval
François de Sade
Libro: Libro in brossura
editore: SE
anno edizione: 2021
pagine: 112
«Ponendosi fuori dell’umanità, Sade ebbe nella sua lunga vita una sola occupazione, che decisamente lo avvinse: quella di enumerare fino alla stanchezza le possibilità di distruggere degli esseri umani, di distruggerli e godere al pensiero della loro morte e della loro sofferenza. Una descrizione esemplare, fosse stata anche la più bella, non avrebbe avuto grande significato per lui. Soltanto l’enumerazione ininterrotta, monotona, aveva il potere di aprire davanti a lui il vuoto, il deserto al quale la sua furia tendeva. […] Ma Sade si trovava in questa situazione morale: molto diverso dai suoi eroi, nel senso che spesso dimostrò sentimenti umani, conobbe degli stati di sfrenatezza e di estasi che gli sembrarono prova di alta sensibilità, se paragonati alle possibilità comuni. Egli ritenne di non potere o dovere eliminare dalla sua vita questi stati d’animo pericolosi, ai quali lo costringevano i suoi desideri invincibili. Invece di dimenticarli, come avviene di solito nei momenti di normalità, egli osò guardarli bene in faccia e si pose la domanda abissale che in realtà essi pongono a tutti gli uomini.» (Dallo scritto di Georges Bataille) Scritto in sei giorni nel marzo del 1788, "Eugénie de Franval", il trionfo dell’incesto, com’è stato definito, e il miglior racconto di Sade, fu così giudicato dal suo autore: «Non c’è racconto o romanzo in tutta la letteratura europea in cui i pericoli del libertinaggio siano illustrati con altrettanta forza».
Soggiorno napoletano. La città nella dissacrante descrizione del Marchese de Sade
François de Sade
Libro: Libro in brossura
editore: Intra Moenia
anno edizione: 2022
pagine: 128
Sono le pagine redatte dal marchese de Sade durante la sua permanenza a Napoli nel 1766. La descrizione della città si muove in bilico tra erotismo e scontrosità aristocratica. Parla infatti “dell’onesto commercio dei sessi” e delle servette al soldo del piacere dei privilegiati, concepite come “mobili in carne e ossa”. Fa emergere però anche un forte senso di superiorità e di sarcasmo, descrivendo Napoli come “il più bel paese dell’universo abitato dalla specie più abbrutita” e sentenziando su popolo, regnanti, nobiltà come i più beceri d’Europa. Ne esce una visione della città estremizzata, colorita, qua e là persino respingente, ma certamente di divertente lettura. Il libro è preceduto da una introduzione esplicativa di Attilio Wanderlingh.
Lettere da Vincennes e dalla Bastiglia
François de Sade
Libro: Libro in brossura
editore: SE
anno edizione: 2022
pagine: 224
“Questo, che il lettore avrà modo di conoscere leggendo il suo epistolario, è il grande Sade, nato dalle ceneri dello squallido aristocratico libertino che frustava e drogava le ragazze raccolte per le strade di Arcueil o di Marsiglia. Totalmente assorto in se stesso e nel suo nuovo mondo, assapora la gioia profonda di creare, di ripopolare il mondo con emblemi del Male, che assumono le sembianze dei personaggi delle sue opere, che hanno il loro comune principio non in una poetica, ma in un assioma instancabilmente ripetuto e illustrato: «La Natura è il Male, e noi siamo i suoi figli obbedienti o riluttanti, ma senza scampo». Da una parte Sade e i suoi simili – «noi, filosofi atei» – dall’altra gli altri, né filosofi né atei, ma solamente persecutori ottusi di colui che ha capito il segreto dell’universo. «Questo modo di pensare» scrive alla moglie «che voi biasimate è la sola consolazione della mia vita». Sade imposta così il problema nella forma più irrevocabile, rendendo vana e risibile ogni discussione: «Il Bene per me costituisce uno stato di fastidio e di malessere» […]. Nella sua memorabile prefazione a Justine, Georges Bataille ammonisce che «esaltando Sade, noi edulcoriamo il suo pensiero», un pensiero che non tollera di essere impostato neppure come ipotesi critica: infatti, o viene assunto quale astratta costruzione intellettuale, o rende impossibile non soltanto qualsiasi convivenza civile, ma persino la sopravvivenza stessa del genere umano. Forse Sade pensava a questo quando chiese che il suo stesso nome fosse cancellato, quasi per una damnatio memoriae, dal ricordo degli uomini.” (Dalla postfazione di Luigi Baccolo)