Libri di Francesco Scarabicchi
La figlia che non piange
Francesco Scarabicchi
Libro: Copertina morbida
editore: Einaudi
anno edizione: 2021
pagine: 160
Sarò puntuale quando sarai notte, starò dalla tua parte a ravvisarti gli anni di molte insonnie e passi calmi. Avrò quel viso che non so di avere, dirò parole appena per fermarti sull'unico confine che scompare. Scarabicchi è morto nell'aprile del 2021 e questo libro esce purtroppo postumo. È uno dei suoi più belli, senz'altro il più commovente. Queste sue ultime poesie vanno alla ricerca dei sogni, delle cose, delle idee avute e scomparse nel corso degli anni («Si decida il contabile del tempo a restituirci gli anni non vissuti»). Con uno sguardo al mondo che andrà avanti, alle generazioni che, come sempre, si succedono alle precedenti. Il lirismo sommesso ed essenziale tipico del poeta marchigiano è qui al servizio di un libro testamentario in cui il poeta fa pacatamente i conti con la fine della vita, avvertita ormai come imminente. Senza mai indulgere al pathos, attenendosi a quella sobrietà linguistica, a quel «monachesimo lessicale», come scrisse Enrico Testa, che chi ha letto Il prato bianco e gli altri suoi non numerosi libri ha imparato a interpretare come indicazione etica non meno che come scelta stilistica. Con una notizia bio-bibliografica di Massimo Raffaeli.
Il prato bianco
Francesco Scarabicchi
Libro: Copertina morbida
editore: Einaudi
anno edizione: 2017
pagine: 139
"Il prato bianco" uscì da un piccolo, raffinato editore, l'Obliquo, nel 1997. Era la terza raccolta poetica di Francesco Scarabicchi, che con quel libro entrava a pieno diritto fra i maggiori poeti italiani contemporanei, confermandosi poi a più riprese nei vent'anni che sono seguiti. L'atmosfera invernale evocata fin dal titolo fece parlare Gian Carlo Ferretti di «uno scenario dominato dal gelo, dalla neve, dal bianco, quasi immagini di un mondo in letargo, invisibile, ma segretamente vivo e disposto al risveglio». E in questa situazione di apparente abbandono che le immagini della natura si fanno precise: prati, serre, fiori, alberi: descrizioni realistiche ma anche metafore a indicare cura e accudimento. Sono paesaggi di una natura coltivata, non selvaggia, e questo accudimento meticoloso, nonostante l'ala fredda che incombe su persone e cose, sembra essere la cifra dell'umanità che emerge da questi versi, già a partire dalla prima poesia. Curarsi di ciò che sopravvive, celebrare senza retorica ciò che è destinato a non sopravvivere: quella di Scarabicchi è una malinconia composta e quasi serena anche quando, nel nucleo centrale del libro, viene affrontato più direttamente il tema della morte: e sono forse le poesie più intense di tutto il libro.
Sporgersi ingenui sull'abisso. Cronache letterarie: 1978-2018
Francesco Scarabicchi
Libro: Libro in brossura
editore: Vydia Editore
anno edizione: 2018
Il cancello
Francesco Scarabicchi
Libro: Copertina morbida
editore: Pequod
anno edizione: 2018
pagine: 132
"Dalla nobile provincia poetica delle Marche, su cui domina il grande, compianto Franco Scataglini, ci viene incontro un poeta nuovo: non perché inedito ma perché, temo, ancora troppo poco noto. Le forme predilette di Scarabicchi sono i racconti minimi e gli epigrammi, che si cristallizzano nell'ultima sezione, epigrammi per così dire pieni, non vuoti; e brevi sono anche, in assoluta prevalenza, i versi. Un piccolo emblema di questa brevitas è il Sasà della lirica omonima, "seme" "di un nome lungo". Questa rastremazione formale s'incontra col tema predominante nel libro, vale a dire i ricordi, la continuità o meglio l'invasione del passato nel presente, e lo rifila, lo riduce ai minimi termini e alla sua essenza, cioè a barlumi (proprio per questo più pungenti) non a ricostruzioni organiche. Nulla di sorprendente perciò se, in questo schiacciamento del presente da parte del passato, l'io poetante appare un ospite, e le parole chiave sono niente, nessuno coi loro correlati figurativi della neve, della nebbia o bruma, del vento stesso. Ma c'è qualcosa che ritrae quest'ospite al di qua del nichilismo, e sono le "voci delle cose", l'attenzione del suo sguardo: come già dichiarano i titoli la poesia di Scarabicchi è anche piena di reali a (compresi quelli toponomastici che lo àncorano a luoghi precisi); se non lo riempie, almeno lo sfiora, scivolando via, una vita minimale autentica di luoghi, vegetali, stagioni, presenze femminili. Questo incontro fra nichilismo e realismo autobiografico, o meglio questo vivere nell'ombra delle piccole cose quotidiane, delegando il significato della vita al passato, sono l'insegna di Scarabicchi, e forse di tanta poesia della sua generazione". Pier Vincenzo Mengaldo
Via Crucis. 1992-1994
Francesco Scarabicchi
Libro: Libro in brossura
editore: L'Arcolaio
anno edizione: 2018
pagine: 40
Una città di scoglio. Breve viaggio ad Ancona
Francesco Scarabicchi
Libro: Copertina morbida
editore: Affinità Elettive Edizioni
anno edizione: 2016
pagine: 176
Chi non ha mai viaggiato all'interno dei confini della propria città forse ha mancato un'esperienza fra le più singolari: conoscere il luogo in cui si vive attraversandolo integralmente, camminando con lo spirito di chi è disposto a farsi stupire da ciò che è sempre stato sotto i nostri occhi senza essere visto. Una città "in salita" non s'incontra facilmente. È un faticoso privilegio. Si è convocati e quasi catturati dal mistero, tra l'antico dei colli e le vie del centro, tra le periferie, il porto e la spina lunga che conduce al mare del Passetto. Ancona vive la sua difficile bellezza che non grida e nonostante tutto seguita a custodire, nel poco che è molto, quel tanto che basta a resistere.