Libri di Cesare Pavese
Verrà la morte e avrà i tuoi occhi
Cesare Pavese
Libro
editore: Einaudi
anno edizione: 1997
pagine: 41
Le poesie di "Verrà la morte" non attingono alla vena epica di "Lavorare stanca". Dall'oggettivazione narrativa fanno ritorno al soggettivismo lirico, ma trascendono l'antico limite della confessione e dello sfogo nella sottile sapienza d'un linguaggio poetico che si fa numero, immagine, valore musicale.
Prima che il gallo canti: Il carcere-La casa in collina
Cesare Pavese
Libro
editore: Einaudi
anno edizione: 2017
pagine: 312
"Il carcere" e "La casa in collina": sono i due romanzi brevi che sancirono la maturità artistica di Cesare Pavese, scritti a distanza di dieci anni l'uno dall'altro (tra il 1938 e '39 il primo, tra il 1947 e il '48 il secondo). Come afferma Italo Calvino nel testo che apre il volume "i due romanzi han tutt'e due andamento di memorie, e lo stesso tema generale: la posizione d'un intellettuale in un momento di 'scelta' politica, non d'idee, che quelle son date già per scelte, ma d'azione, di presenza".
David Copperfield
Charles Dickens
Libro
editore: Einaudi
anno edizione: 2017
pagine: 892
David, orfano di padre, vive una infanzia felice con la madre, ma questa poi si risposa con il signor Murdstone, un uomo crudele che la porta alla tomba. Privo di affetti, David sperimenta la dura scuola del maestro Creakle. Il patrigno gli impone un lavoro avvilente in un negozio di Londra. Disperato fugge a piedi a Dover, dove una zia, Betsey, accetta di occuparsi di lui. Lo manda a Canterbury, per educarlo, in casa del suo avvocato, padre di Agnes, una dolce fanciulla. Divenuto cronista parlamentare e conquistata anche fama letteraria, David sposa Dora che pochi anni dopo muore. Il giovane allora si accorge della dolce Agnes che sposa, dopo aver salvato il futuro suocero dalle trame del suo amministratore.
Tutti i racconti
Cesare Pavese
Libro
editore: Einaudi
anno edizione: 2018
pagine: 1160
"Tutti i racconti" di Cesare Pavese, quelli da lui stesso pubblicati e quelli lasciati inediti. Un percorso letterario che inevitabilmente si intreccia e si affianca alle pagine autobiografiche del diario: il più disadorno paesaggio cittadino, l'umanità dei caffè, degli imbarcaderi del Po, delle case, della campagna piemontese rivelano la travagliata maturazione dell'uomo e insieme aprono spiragli nella coscienza dolente e drammatica dello scrittore piemontese. Dai primi racconti di conflitti amorosi o di incomunicabilità alle rapide illuminazioni quasi metafisiche delle prose degli anni '40, si arriva al denso e limpido stile dei suoi romanzi migliori. Introduzione di Marziano Guglielminetti.
Tra donne sole
Cesare Pavese
Libro: Libro in brossura
editore: Einaudi
anno edizione: 2020
pagine: X-238
Emancipata, disillusa, intelligente, Clelia, il personaggio che dice «io», è una donna che vive orgogliosamente del proprio lavoro in una ruvida e scontrosa solitudine. Quando da Roma torna a Torino, dove era nata, per allestire, nella città ancora ingombra di macerie, un atelier di moda, si trova immersa in uno straniamento tale che le permette di vedere e giudicare l'irrequieta borghesia dell'immediato dopoguerra, gli intellettuali snob, le ragazze un po' disperate e un po' frivole, con uno sguardo più aperto ma forse anche più cinico. Pavese pubblicò "Tra donne sole" con altri due romanzi brevi, "Il diavolo sulle colline" e "La bella estate", in un volume che ne segnò la consacrazione critica, sancita anche dal Premio Strega del 1950. Introduzione di Nicola Lagioia.
La casa in collina
Cesare Pavese
Libro: Libro in brossura
editore: Einaudi
anno edizione: 2020
pagine: X-212
Corrado è un professore che ogni sera lascia una Torino buia e bombardata per rifugiarsi sulle colline circostanti. Ma quando la guerra lo raggiunge fin lì, decide di ritirarsi su altre colline, più lontane ancora, quelle in cui è cresciuto. Lungo la strada incontra sparatorie, morti, sangue umano misto alla benzina fuoriuscita dagli autocarri. L'innocenza è perduta per sempre e il conforto non può arrivare neppure dalla terra delle origini, perché niente è più come prima. Il momento più alto della maturità dello scrittore Cesare Pavese, la storia di una solitudine individuale di fronte all'impegno civile e storico; il superamento dell'egoismo attraverso la scoperta che ogni caduto somiglia a chi resta, e gliene chiede ragione. Il romanzo simbolo dell'impegno politico e del disagio esistenziale di un'intera generazione.
Le poesie
Cesare Pavese
Libro: Libro in brossura
editore: Einaudi
anno edizione: 2020
pagine: LXXVI-402
"Lavorare stanca" (nell'edizione del '36, con le poesie aggiunte nel '43 e le altre non raccolte), "La terra e la morte", "Due poesie a T.", "Verrà la morte e avrà i tuoi occhi": le composizioni più conosciute accanto a quelle meno note, qui riunite sotto i titoli di "Prima di «Lavorare stanca»" e "Estravaganti scelte". Il percorso creativo di «una voce isolata della poesia contemporanea », che ha scoperto un ritmo della lingua italiana e lo ha strutturato artisticamente, musicalmente, con una cadenza nuova, o comunque poco usata dalla nostra tradizione letteraria, dando vita a un metro inconfondibile e diverso da tutti gli altri.
La luna e i falò
Cesare Pavese
Libro: Libro in brossura
editore: Einaudi
anno edizione: 2020
pagine: XVIII-174
Pubblicato nell'aprile del 1950 e considerato il libro più bello di Pavese, "La luna e i falò" è il suo ultimo romanzo. Il protagonista, Anguilla, all'indomani della Liberazione, torna al suo paese delle Langhe dopo molti anni trascorsi in America e, in compagnia dell'amico Nuto, ripercorre i luoghi dell'infanzia e dell'adolescenza in un viaggio nel tempo, alla ricerca di antiche e sofferte radici. Storia semplice e lirica insieme, costruita come un continuo viavai tra il piano del passato e quello del presente, La luna e i falò recupera i temi civili della guerra partigiana, la cospirazione antifascista, la lotta di Liberazione, e li lega a problematiche private – l'amicizia, la sensualità, la morte -, in un intreccio drammatico che conferma la totale inappartenenza dell'individuo rispetto al mondo e il suo triste destino di solitudine.
Il mestiere di vivere. Diario (1935-1950)
Cesare Pavese
Libro: Libro in brossura
editore: Einaudi
anno edizione: 2020
pagine: 684
Iniziato il 6 ottobre 1935 durante i giorni del confino politico, "Il mestiere di vivere" accompagna Cesare Pavese fino al 18 agosto 1950, nove giorni prima della sua morte, e diventa a poco a poco il luogo cui affidare i pensieri sul proprio mondo di scrittore e di uomo e, soprattutto, le confessioni ultime su quei drammi intimi che laceravano la sua esistenza. Amaro, disperato, violento, ironico, raramente sereno, Pavese consegna al lettore una meditazione sulla vita, sui sogni, sui ricordi e sull'arte condotta con rigore intellettuale e morale; e allo stesso tempo, pagina dopo pagina, testimonia con lucidità la sua incessante autoedificazione poetico-letteraria, l'evoluzione di un personale mestiere di vivere.
Dialoghi con Leucò
Cesare Pavese
Libro: Libro in brossura
editore: Einaudi
anno edizione: 2020
pagine: XIV-224
Ventisette dialoghi brevi ma carichi di tensione, suadenti eppure sconfinanti nel tragico, in cui gli dèi e gli eroi della Grecia classica (da Edipo e Tiresia a Calipso e Odisseo, da Eros e Tànatos a Achille e Patroclo) sono invitati a discutere il rapporto tra uomo e natura, il carattere ineluttabile del destino, la profondità del dolore e l'irrevocabile condanna della morte. Con la loro musica ammaliante, a metà tra prosa e poesia, i "Dialoghi con Leucò" svelano la necessità storica del mito, e ne esaltano la missione: comunicare il vero sull'essenza dell'uomo una volta per tutte.
Il diavolo sulle colline
Cesare Pavese
Libro: Libro in brossura
editore: Einaudi
anno edizione: 2020
pagine: X-158
Tre giovani amici lasciano la città per una vacanza nella campagna piemontese e qui, tra gite, incontri, scoperte e avventure sentono prepotente la tentazione di violare la norma, di superare il limite, nella ricerca del vizio che porterà il più inerme, il più giovane a esserne travolto. Se dal tempo in cui è stato scritto "Il diavolo sulle colline" la giovinezza è cambiata, la paura del desiderio che Pavese racconta è ancora la stessa. E identiche sono le tensioni e le fragilità di un'adolescenza sognatrice, più portata a fantasticare che ad agire, in attesa di un evento straordinario che sconvolga la noia di giornate sempre uguali. Un romanzo di entusiasmi e passioni che ha coinvolto generazioni di lettori. Introduzione di Paolo Giordano.
Il carcere
Cesare Pavese
Libro: Libro in brossura
editore: Einaudi
anno edizione: 2022
pagine: VI-136
Nel 1935 Cesare Pavese viene condannato a tre anni di confino a Brancaleone Calabro per aver tentato di proteggere la donna amata, militante nel Pci. Il carcere, pubblicato solo nel 1948, nasce così da una storia di privata solitudine e riapre il problema del solipsismo intellettuale cui Pavese riconobbe, scrivendo dieci anni dopo La casa in collina, di essere ancora legato. L'esilio forzato in un luogo tanto diverso e lontano dal suo mondo piemontese d'origine è metà condanna metà alibi del suo volersi fuori dal mondo, del suo guardare la vita "come dalla finestra del carcere". L'ingegnere, protagonista del romanzo, è un intellettuale che imputa a sé stesso più che al mondo la responsabilità della propria situazione, rifiutando di riconoscervi delle giustificazioni politiche in un periodo in cui maggiore era il consenso degli italiani al regime fascista, tra la guerra d'Abissinia e quella di Spagna. Il confino diventa atteggiamento, presa di posizione, un modo d'essere che Pavese aveva sempre considerato come costitutivo e insieme limitativo della propria esperienza.