Libri di Carlo Olmo
L'aula e la piazza. Dialogo sull'architettura, l'università e la società
Alessandro Armando, Carlo Olmo
Libro: Libro in brossura
editore: Donzelli
anno edizione: 2025
pagine: 184
«Maestro, discepolo e piazza si intrecciano in un dialogo che, a partire dalle contraddizioni della contemporaneità, ha condizionato il nostro pensiero su spazio e democrazia, influenzando l’architettura e l’università fino a oggi». L’architettura è costantemente chiamata a confrontarsi con le proprie radici e tradizioni, riscoprendo attraverso il dialogo le contraddizioni che la attraversano. Il rapporto tra pratica progettuale e storia, purtroppo, sembra oggi quasi interrotto, sebbene continui ad alimentarsi di un confronto difficile, ma necessario, tra prospettive disciplinari e generazionali diverse. In questo dialogo si tenta di affrontare le difficoltà che investono l’architettura, intesa come uno spettro che comprende ricerca, insegnamento e pratiche: un campo che non cessa di porre domande fondamentali sul nostro vivere insieme, sulla nostra capacità di pensare e progettare le città, ma anche di abitarle. Non basta una semplice riscrittura delle regole: è necessario mettere in discussione i presupposti che reggono i discorsi correnti sull’insegnamento e lo studio dell’architettura e sulla loro capacità di incidere sulla realtà. Le università, per esempio, sono diventate luoghi di riproduzione piuttosto che di elaborazione del sapere. Il docente, sempre più incapsulato in un sistema di valutazione impersonale, si trova a destreggiarsi tra l’obbligo di costruire curriculum e pubblicazioni scientifiche e il vuoto di una comunità che non riesce più a dialogare al suo interno. L’internazionalizzazione, che avrebbe dovuto ampliare gli orizzonti della disciplina, è spesso ridotta a un meccanismo che promuove la globalizzazione dei saperi senza favorire una vera comprensione tra le diversità. Non si tratta solo di riflettere su come restituire valore e orizzonti alle pratiche universitarie e professionali, ma di ritrovare spazi per un dialogo che vada oltre il semplice scambio accademico. Il confronto tra saperi, idee e tradizioni deve essere il cuore di un’architettura che non voglia ridursi a mera prestazione di servizio e riscopra la propria forza politica ed etica. Il percorso di riflessione proposto, portato avanti da due protagonisti di età e formazione diverse, è un invito a sfidare l’apparente inevitabilità del presente senza cedere al pessimismo. Si tratta di trovare una comprensione condivisa del nostro mondo e della nostra architettura, per restituire alle sue discipline la capacità di essere, ancora, un luogo di cambiamento.
Architettura e storia. Paradigmi della discontinuità
Carlo Olmo
Libro: Copertina rigida
editore: Donzelli
anno edizione: 2013
pagine: 180
L'architettura rappresenta una delle più importanti testimonianze della presenza dell'uomo sulla terra. In questo senso non solo è legata alla storia: è essa stessa storia per eccellenza. Basterebbe ricordare il tormentone che ogni anno si scatena quando si tratta di individuare qualche architettura o qualche luogo da aggiungere al "patrimonio dell'umanità". Eppure la sua interpretazione viene spesso lasciata alle forme come alle ideologie che essa veicola. La stessa lingua con cui questa storia così fondamentale si racconta appare presa in prestito: dalla storia dell'arte come dalla sociologia, dal romanzo come dalla giurisprudenza. Quella che si dichiara essere la testimonianza per eccellenza non fa spesso i conti neanche con il significato della stessa parola "testimonianza". Questo libro cerca di restituire al rapporto tra architettura e storia la complessità che esso conserva, nonostante tutti i tentativi di incasellarlo in tipi o categorie formali e sociali. Lo fa indagando le relazioni che l'architettura costruisce e muta nel tempo con la religione, la tecnica, il diritto, la rappresentazione dell'autorità, i sentimenti quotidiani attraversati da mutamenti, a volte drammatici a volte celebrativi. Lo fa scegliendo, per ogni capitolo, una parola chiave o piuttosto un'architettura che aiutino a capire come quelle parole, di cui noi spesso abusiamo, costruiscano relazioni tutt'altro che rassicuranti tra le parole e le cose.
Le nuvole di patte. Quattro lezioni di storia urbana
Carlo Olmo
Libro
editore: Franco Angeli
anno edizione: 1995
pagine: 112
Il volume riunisce alcuni saggi già pubblicati: "Mille e una place Maubert"; "Torino e i suoi specchi incrinati"; "La ricostruzione di via Dora Grossa a Torino (1736-1776)"; "Un percorso attraverso le fonti"; mentre "Uno spazio sospeso tra tradizione e innovazione: la place Louis XV a Parigi" (un'occasione per ripensare la storia della città e delle sue architetture, anche muovendo da luoghi celebri) è in corso di stampa in inglese. I saggi rappresentano alcune tappe di un programma di ricerca volutamente costruito attraverso i miti di una storia urbana, ancora oggi incerta nei propri statuti.
Architettura e Novecento. Diritti, conflitti, valori
Carlo Olmo
Libro: Copertina rigida
editore: Donzelli
anno edizione: 2010
pagine: 137
Si è abituati a interpretare l'architettura come espressione artistica o come immagine di un regime. Ancor più nel Novecento queste due chiavi di lettura hanno condizionato architetti e storici, e persino l'opinione pubblica. Eppure, forse non è un caso, l'architettura e la città raramente rientrano tra i parametri di riferimento quando si tenta di trarre un bilancio di questo straordinario secolo, cercando di individuarne caratteri, scansioni, inizio e fine. Ribaltando la prospettiva, Carlo Olmo, una delle voci più autorevoli in materia, propone al lettore di seguire in queste pagine il significato assunto dall'architettura nel definire i contorni, fisici e giuridici, del mondo in cui viviamo, i diritti che lo costruiscono, il limite, davvero mobile, tra pubblico e privato. Ma propone anche di interrogarsi su una professione che nel Novecento ha goduto di una singolare parabola tecnica e artistica, che ha costruito e difeso un'idea di modernità quanto mai elitaria e insieme dichiaratamente etica, e che ha avuto con l'autorità un rapporto del tutto specifico, ben al di là delle retoriche sui regimi.
Architecture and the 20th Century. Rights-conflicts-values
Carlo Olmo
Libro
editore: Listlab
anno edizione: 2013
pagine: 152
Portando alla luce il debito che gli architetti modernisti del ventesimo secolo hanno nei confronti delle tradizioni costruttive vernacolari della regione mediterranea, questo libro prende in considerazione la pratica e il discorso architettonico dagli anni ’20 agli anni ’80. In particolare, il libro colloca il modernismo mediterraneo in relazione a concetti come regionalismo, nazionalismo, internazionalismo, regionalismo critico e postmodernismo, offrendo così una storia alternativa dell’architettura e dell’urbanistica moderne.
Metamorfosi americane. Destruction through neglect. Villa Savoye tra mito e patrimonio. Corbu dopo Corbu (2015-1965)
Carlo Olmo, Susanna Caccia Gherardini
Libro
editore: Quodlibet
anno edizione: 2016
pagine: 160
La ricezione dell'opera e della figura di un architetto è tema scarsamente affrontato dalla letteratura artistica. Se questa si realizza poi al di là dell'Oceano Atlantico, si aggiunge, al problema della trascrizione di un'opera e di una biografia, anche la sua traduzione in un'altra cultura. L'opera, Villa Savoye, è per di più un'icona e l'architetto, Le Corbusier, l'incarnazione dell'autorialità nel Novecento architettonico. Il libro racconta come, tra il Secondo dopoguerra e la metà degli anni Sessanta, Villa Savoye conosca una metamorfosi da icona a rovina, fino alla querelle sul suo restauro. Quando si arrivò alla mostra del MOMA nel 1966, Destruction through Neglect, i nodi di questa straordinaria vicenda si stavano chiarendo. Il restauro delle icone del moderno conosceva ormai le sue retoriche e argomentazioni, e la remise en état della villa stava davvero per iniziare. Il fuoco del libro è quindi su un'esposizione, quella newyorkese, che è punto di svolta nell'indagine sull'opera di Le Corbusier e sulla sua patrimonializzazione, ma anche nell'avvio di un dibattito sul restauro del moderno, e della villa stessa, che arriva sino a oggi.
Se Erodoto tornasse in Atene? Scritti scelti 1975-2000
Carlo Olmo
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2025
pagine: 352
Questa collezione di quindici testi di Carlo Olmo – corredati da brevi introduzioni, a cura di studiosi che nel corso del tempo hanno con lui condiviso parte del suo percorso di ricerca – costituisce una proposta di carattere squisitamente storiografico, la selezione di un materiale di lavoro che accompagnerà il lettore all'interno di un cantiere intellettuale colto in un momento dialettico e “costruttivo” di particolare fecondità, collocato tra gli anni Settanta e Novanta del secolo scorso. In quella stagione, caratterizzata dalle condizioni di crisi che segnavano l'architettura, la città e le sue rappresentazioni, la storiografia dell'architettura moderna ampliava e approfondiva i propri orizzonti, definiva il proprio rapporto con la filologia, stabiliva nuovi rapporti tra storia e teoria e si misurava con gli sviluppi della storia urbana. La raccolta invita a ripercorrere alcuni passaggi fondativi di quel fertile itinerario di ricerca, aperto a molte connessioni, ma proprio per questo anche decisamente eccentrico, riconducibile a un quadro e a un momento intellettuale nazionale e internazionale di straordinaria versatilità nell'ambito della cultura progettuale, degli sviluppi della storiografia in generale e del “fatto architettonico” in particolare. I testi selezionati – alcuni inediti, altri non facilmente rintracciabili – attraversano questi e altri temi, riportando il lettore ai vettori del dibattito editoriale di quegli anni: dai volumi tascabili della Edizioni RAI Radiotelevisione Italiana, pensati per una grande diffusione, alle riviste di architettura e storia, quali Casabella e Annales, fino ai cataloghi di memorabili esposizioni, e alle conferenze tenute nei corsi di dottorato a Torino e Parigi.
La Villa Savoye. Icona, rovina e restauro (1948-1968)
Carlo Olmo, Susanna Caccia
Libro: Copertina rigida
editore: Donzelli
anno edizione: 2016
pagine: 223
La villa Savoye progettata da Le Corbusier è, quasi per antonomasia, l'icona della modernità architettonica. Non vi è forse altro manufatto che racchiuda la quintessenza di un canone estetico che ha contraddistinto il Novecento. Il fatto è, però, che una tale icona è destinata a mettersi continuamente in discussione e a contraddirsi. Ecco perché, nel corso di più di ottanta anni, la sua storia ha oscillato sistematicamente tra paradigma e rovina. Realizzata tra il 1928 e il 1931 alle porte di Parigi per i coniugi Savoye, questa vera e propria accademia invisibile della modernità negli anni successivi alla guerra cade velocemente in rovina. Utilizzando materiali d'archivio, disegni, epistolari, diari, schizzi, fotografie - in larga parte inediti e riprodotti negli apparati iconografici del volume - gli autori raccontano una vicenda appassionante in cui Le Corbusier prima, Jean Dubuisson e chi lavorerà sulla villa poi, faranno di questa architettura il terreno di un lento slittamento verso un restauro che ha nell'autenticità e nell'autorialità i suoi presupposti fondamentali.
Gli infiniti diversi
Carlo Olmo
Libro: Copertina morbida
editore: Gallo (Vercelli)
anno edizione: 2018
pagine: 456
Urbanistica e società civile
Carlo Olmo
Libro: Copertina morbida
editore: Edizioni di Comunità
anno edizione: 2018
pagine: 245
Tra il 1930 e il 1960 si riunisce attorno ad Adriano Olivetti un gruppo di intellettuali dalla diversa formazione, spinto dall'urgenza di dare vita a una nuova disciplina urbanistica capace di governare, attraverso la progettazione, la costruzione di un paese più moderno e più avanzato. Un approccio organico che Carlo Olmo, nell'analisi di quella straordinaria esperienza e nel dialogo con Antonio De Rossi che segue, auspica possa essere nuovamente adottato perché, attraverso l'urbanistica, si possa concretizzare un nuovo patto di cittadinanza.
Città e democrazia. Per una critica delle parole e delle cose
Carlo Olmo
Libro: Copertina morbida
editore: Donzelli
anno edizione: 2018
pagine: 174
Il rapporto tra città e democrazia segna la storia dell'umanità, almeno per quella parte che si riconosce nelle sue matrici greche e giudaiche. Lo segna sino a oggi. Una storia in cui le due parole hanno assunto nel tempo significati diversi, sino ad arrivare a divergere. La parola «democrazia» conosce una crisi legata alla perdita di rapporto con lo spazio e con il limite, concetti che erano a fondamento di altri due termini chiave: rappresentanza e cittadinanza. La parola «città» ha mutato i significati di luoghi topici della democrazia, come la piazza e, per la storia della modernità, i luoghi dell'industria, svuotati e diventati un problema e insieme un'occasione per altre fondamentali «parole» che segnano quel rapporto: ricostruzione, rigenerazione, vuoto e lutto. Non solo. A mutare la relazione tra città e democrazia è intervenuto un fenomeno assai complesso: il ruolo che memoria e identità hanno assunto, almeno dal 1989, nelle politiche urbane e in quelle territoriali. Sono i musei e i luoghi riconosciuti come patrimoni, spesso universali, a guidare le politiche di rigenerazione, intesa quale dimensione di consumo, insieme turistico e culturale, delle città.
Le case Olivetti a Ivrea. L'Ufficio Consulenza Case Dipendenti ed Emilio A. Tarpino
Carlo Olmo, Patrizia Bonifazio, Luca Lazzarini
Libro: Copertina morbida
editore: Il Mulino
anno edizione: 2019
pagine: 291
Questo volume, attraverso ricerche condotte presso l'Associazione Archivio Storico Olivetti e presso altri archivi privati e pubblici, propone una prima ricognizione, sui programmi di case per dipendenti a Ivrea, con una particolare attenzione al ruolo affidato all'Ufficio Consulenza Case Dipendenti Olivetti diretto dall'architetto Emilio A. Tarpino. Oggetto di studio e analisi sono i modelli progettuali e le scelte politiche operate dalla Società OliVetti in un periodo importante della sua storia. Scelte che testimoniano la pluralità di soggetti e di culture - anche tecniche - che contribuirono a dare forma al paesaggio residenziale di Ivrea, investito da un singolare processo di modernizzazione che vide l'attività dei servizi sociali come fulcro della gestione della vita della fabbrica e catalizzatore dell'attenzione anche internazionale sul «caso Olivetti». Il volume è corredato da inserti documentali e dal prezioso contributo fotografico di Paolo Mazzo.