Libri di Carl Schmitt
Il nodo di Gordio
Ernst Jünger, Carl Schmitt
Libro: Libro in brossura
editore: Adelphi
anno edizione: 2023
pagine: 238
Oriente e Occidente. «Questo incontro», scrive Ernst Jünger in apertura del suo Nodo di Gordio, non soltanto occupa una posizione di primo piano fra gli avvenimenti mondiali, ma «rivendica di per sé un’importanza capitale. Fornisce il filo conduttore della Storia». Un incontro, tuttavia, che nella storia si è spesso trasformato in scontro: «Con tensione sempre rinnovata i popoli salgono sull’antico palcoscenico e recitano l’antico copione. Il nostro sguardo si fissa soprattutto sul fulgore delle armi che domina la scena ». Sono pagine apparse per la prima volta nel 1953, ma sembrano scritte oggi – mentre divampa più che mai la lotta planetaria tra l’Occidente globale liberaldemocratico e l’Oriente dello Stato totale. Ma per Jünger il nodo Oriente-Occidente è una polarità elementare, archetipica, simbolica, che contrassegna in modo costante l’umanità intera nella sua sostanza, e ogni singolo uomo nella sua anima. È l’opposizione tra mythos ed ethos, potere tellurico e luce, dispotismo e libertà, arbitrio e diritto. Una visione che non poteva trovare perfettamente concorde l’amico Carl Schmitt, che due anni dopo l’uscita del Nodo di Gordio replica con uno scritto in cui a quell’archetipica polarità sostituisce la contrapposizione fra terra e mare: da una parte il mondo continentale dell’Oriente (Russia e Asia, ovvero il nomos), dall’altra il mondo marittimo dell’Occidente (Inghilterra e America, ovvero la techne). Nel mezzo, l’Europa. E i due ritroveranno un’intesa nel prefigurarla quale «centro di gravità», capace di favorire, come Terza Forza, «l’unità del pianeta».
Le categorie del «politico». Saggi di teoria politica
Carl Schmitt
Libro: Libro in brossura
editore: Il Mulino
anno edizione: 2013
pagine: 344
Curati da Gianfranco Miglio e Pierangelo Schiera, gli scritti di Cari Schmitt qui presentati coprono l'intera parabola di pensiero del filosofo tedesco: certamente uno dei più rappresentativi e controversi della cultura europea del Novecento. Il volume riunisce infatti i saggi più importanti della sua produzione politologica dal 1922 al 1953; si tratta di: "Teologia politica", "Il concetto del 'politico'", "Legalità e legittimità", "I tre tipi di pensiero giuridico", "Il problema della legalità" e "Appropriazione divisione - produzione".
La tirannia dei valori
Carl Schmitt
Libro: Copertina morbida
editore: Adelphi
anno edizione: 2008
pagine: 107
L'espressione "punto di attacco" svela la potenziale aggressività immanente a ogni posizione di valori. Espressioni come "punto di osservazione" o "punto di vista" sono fuorvianti e danno l'impressione di un relativismo, relazionismo e prospettivismo apparentemente illimitati, e con ciò di altrettanta tolleranza, legata a una sostanziale, benevola neutralità. Ma non appena si è consapevoli del fallo che qui sono in gioco anche punti di attacco, le illusioni neutralisliche cadono. Con un saggio di Franco Volpi.
Teoria del partigiano. Integrazione al concetto del politico
Carl Schmitt
Libro: Copertina morbida
editore: Adelphi
anno edizione: 2005
pagine: 179
Unendo il rigore del giurista alla penetrazione del filosofo, Schmitt delinea in questo libro i tratti distintivi del combattente "irregolare", ossia di colui che si è posto al di fuori dell'inimicizia convenzionale della guerra controllata e circoscritta tra Stato e Stato per trasferirsi in un'altra dimensione, quella dell'annientamento. Muovendo dai progenitori spagnoli che combattevano contro l'invasore francese al tempo di Napoleone, l'autore illustra l'evoluzione del "guerrigliero", passando per i rivoluzionari di professione di Lenin, i partigiani della seconda guerra mondiale, i terroristi algerini, i guerriglieri vietnamiti ecc.
Terra e mare. Una riflessione sulla storia del mondo
Carl Schmitt
Libro: Libro in brossura
editore: Adelphi
anno edizione: 2002
pagine: 149
In un abbagliante interccio di interpretazione storica e teoria politica, mitografia e teologia, filosofia ed esoterismo, il grande giurista si inoltra così in un affascinante territorio al confine tra speculazione e immaginazione, dove la ricerca dell'elementare si spinge alle soglie dell'escatologia. Con pochi tratti Schmitt ripercorre millenni di storia, svelandone la trama invisibile, fino ad approdare all'evento decisivo: quella rivoluzione spaziale planetaria da cui è nato il nomos dell'Europa moderna.
Aurora boreale. Tre studi sugli elementi, lo spirito e l'attualità dell'opera di Theodor Däubler
Carl Schmitt
Libro
editore: Edizioni Scientifiche Italiane
anno edizione: 1995
pagine: 124
Che c'entra l'arte con il diritto? Si può parlare di Stato con riferimenti letterari? Già durante la prima fase della conoscenza del pensiero di Schmitt in Italia, questo inconsueto intreccio fra dottrina del diritto ed arte venne considerato con non poca perplessità. Tra l'altro, le produzioni letterarie di Schmitt erano ancora del tutto sconosciute. Eppure le poche opere di Schmitt conosciute in Italia negli anni Trenta ed essenzialmente dedicate alla problematica giuridica, facevano già intuire un "illecito sconfinamento" che con troppa facilità fu visto come mancanza di serietà giuridica. Invece, di fatto, chi cercasse di comprendere Schmitt solo dalla prospettiva giuridica si priverebbe di una chiave interpretativa per la comprensione del suo pensiero.
Ex captivitate salus
Carl Schmitt
Libro: Copertina morbida
editore: Adelphi
anno edizione: 1993
pagine: 110
Costituzione e istituzione
Carl Schmitt
Libro: Libro in brossura
editore: Quodlibet
anno edizione: 2022
pagine: 173
Tra le pochissime opere non disponibili in italiano, ai due saggi per la prima volta tradotti in questo volume – Diritti di libertà e garanzie istituzionali della Costituzione del Reich (1931) e Diritti fondamentali e doveri fondamentali (1932) – Carl Schmitt riserva un posto di primissimo piano: uno snodo cruciale nell’elaborazione di una più solida e convincente teoria della Costituzione e della sua funzione di fondamento della vita sociale. È in questi due scritti, infatti, che Schmitt elabora una nozione troppo a lungo trascurata nella letteratura critica, quella di garanzia istituzionale. Facendo leva su tale concetto giuridico, nei primi anni Trenta Schmitt rigettò la famigerata teoria secondo cui la politica è innanzitutto decisione sullo stato di eccezione. Le garanzie istituzionali sono norme di rango costituzionale, impermeabili all’intervento politico, poste a protezione della vita interna di quelle istituzioni maggioritarie che innervano e supportano la vita della comunità politica, preservandone al meglio tradizione storica e stabilità sociale. Di qui la tesi secondo cui la Costituzione altro non è – né deve essere – che l’insieme delle articolazioni e degli assetti istituzionali distintivi di una determinata forma di vita. Sulla base di questa prospettiva, tutta incline alla conservazione, Schmitt sviluppa da par suo l’argomento, ancor oggi dibattutissimo, secondo cui il potere pubblico deve essere anzitutto funzionale alla protezione delle norme, dei principi e dei valori prodotti e praticati in quelle comunità interne allo Stato che a questo conferiscono identità e ordine. Presentazione di Matteo Bozzon.
Romanticismo politico
Carl Schmitt
Libro: Copertina morbida
editore: Il Mulino
anno edizione: 2021
pagine: 248
Pubblicato a Monaco nel 1919, «Romanticismo politico» è uno dei libri più rilevanti e controversi di Carl Schmitt. Nel confrontarsi con il romanticismo, la corrente di pensiero e di letteratura che è ancora oggi parte costitutiva dell'autocoscienza della Germania, il giurista tedesco legge il fenomeno culturale alla luce delle categorie combinate di mediazione e immediatezza, di soggetto e oggetto, di esperienza vissuta e forma, realizzando un incrocio azzardato e affascinante fra letteratura, filosofia e politica. È l'opera di un autore poco più che trentenne, che si dimostra tuttavia già studioso maturo, capace di sviluppare e concludere un rapporto antagonistico col proprio tempo. Il volume si arricchisce di una introduzione di Carlo Galli, che su Schmitt ha scritto pagine definitive.
Stato, movimento, popolo. Con un saggio sul nazionalsocialismo
CARL SCHMITT
Libro: Copertina morbida
editore: Eclettica
anno edizione: 2021
pagine: 175
In "Stato Movimento Popolo" il giurista e filosofo del diritto tedesco Carl Schmitt, esponente di rilievo della cosiddetta "Rivoluzione conservatrice", postula quelle che dovevano essere le "tre membra dell'unità politica" del nuovo stato nazionalsocialista che in quei mesi stava sorgendo in Germania sulle ceneri della Repubblica di Weimar. Ma anche l'elemento unificante. Per Schmitt, infatti, "il movimento è tanto Stato quanto Popolo". Il saggio "Note sul Nazionalsocialismo" fu scritto nell'aprile 1934 da Delio Cantimori, all'epoca assistente all'Istituto italiano di studi germanici, dove era stato chiamato da Giovanni Gentile. In queste "note" documenta le origini e l'ascesa al potere del N.S.D.A.P.
Il nomos della città. Esegesi e parafrasi da Carl Schmitt «uomo famoso e malfamato»
Carl Schmitt
Libro: Copertina morbida
editore: Ogni Uomo è Tutti Gli Uomini
anno edizione: 2021
pagine: 90
Imperium. Conversazioni con Klaus Figge e Dieter Groh 1971
Carl Schmitt
Libro: Copertina morbida
editore: Quodlibet
anno edizione: 2020
pagine: 276
In questa lunga intervista del 1971, qui pubblicata per la prima volta in trascrizione integrale e corredata di essenziali note di commento, l'ormai ottantatreenne giurista Carl Schmitt risponde alle domande dello storico Dieter Groh e del giornalista Klaus Figge, offrendo un insostituibile documento autobiografico, che si rivela anche una preziosa fonte diretta per la storia del Novecento. Dalle sue origini cattoliche al rapporto conflittuale col mondo protestante tedesco, dagli studi universitari alla carriera accademica, Schmitt affronta, senza scantonare, le ombre del suo controverso impegno politico, inquadrandolo nei tormentati anni che dalla Repubblica di Weimar portarono alla conquista del potere da parte del Nazionalsocialismo in seguito alla nomina di Hitler a cancelliere. Schmitt espone gli episodi della sua vita privata e pubblica distribuendoli lungo un ben calibrato percorso, che scandisce rigorosamente in date e contesti, ricontrollando minuziosamente tutti i dettagli sui propri diari stenografici dell'epoca e su altri documenti conservati nel suo archivio personale, in una costante tensione fra testimonianza individuale e storia collettiva. Grazie a questa tensione, il colloquio riesce a far emergere la straordinaria competenza politica, tattica e persino amministrativa di Schmitt, senza per questo trascurare la sua determinazione a cercare una chiave metastorica su cui basare e giustificare la propria opera. La biografia del giurista attraversa, come è noto, i momenti più drammatici della storia europea, ma i suoi ricordi, che vibrano nella viva voce narrante del protagonista, non sono le malinconie di un vecchio reduce, bensì le argomentate istanze di un uomo che obbedisce con coerenza al ruvido comandamento di Nietzsche: «Che non si commettano viltà verso le proprie azioni! Che non le si pianti poi in asso!».