Ledizioni: La ragione critica
Il Dantismo di Foscolo. Storia di una passione politico-letteraria
Gabriele Fantini
Libro: Libro in brossura
editore: Ledizioni
anno edizione: 2025
pagine: 370
Questo volume rappresenta l'esito di una ricognizione sistematica e analitica della presenza, nonché dell'importanza, di Dante nella biografia e nell'opera di Ugo Foscolo. La ricerca intreccia costantemente gli aspetti storici con quelli letterari e procede in senso cronologico, analizzando con attenzione l'intera articolazione del dantismo foscoliano dalla giovanile ode del 1795-1796 fino al commento all'Inferno del 1826-1827. Quella di Foscolo per l'Alighieri è una passione lunga più di trent'anni, durante i quali, sebbene siano individuabili delle fasi ben definite, non si verificano mai veri momenti di rottura o netti cambi di prospettiva, al punto che le pagine critiche e filologiche scritte in Inghilterra possono essere considerate l'elaborazione conclusiva di una materia che rimane costante nel tempo e che è, prima di tutto, politica. Foscolo studia e cita Dante, ne postilla la Commedia, gli dedica versi, articoli, saggi e testi analitici, ma soprattutto tenta strenuamente di presentarlo come modello archetipico del letterato civile impegnato in nome della libertà.
La penna dello scultore. La produzione epico-eroica di Danese Cataneo
Angelo Chiarelli
Libro: Libro in brossura
editore: Ledizioni
anno edizione: 2024
pagine: 174
Danese Cataneo (1508-1572), scultore, architetto e medaglista carrarese del secondo Cinquecento, fu anche poeta eclettico e pregevole, apprezzato da Torquato Tasso, con il quale ebbe un significativo rapporto intellettuale, da Pietro Aretino, usuale corrispondente epistolare, e da Trifon Gabriele, di cui fu discepolo. Autore del poema L'Amor di Marfisa, pubblicato in tredici canti a Venezia nel 1562 presso Francesco de' Franceschi (l'editore che nello stesso anno stampò anche il Rinaldo del giovanissimo Tasso), Cataneo vanta una produzione letteraria eterogenea, trasmessa da tre manoscritti (Chig., I.VI.238 Chig., L.V.139 e Chig., I.VI.239), oggi conservati presso la Biblioteca Apostolica Vaticana. Il libro di Angelo Chiarelli appronta un'analisi circostanziata della produzione epico-eroica dell'autore. Dopo aver analizzato le prime (e poco note) prove poetiche del carrarese (i poemi La Teseide e Il peregrinaggio di Rinaldo), sfortunatamente pervenute allo stato frammentario, il volume si sofferma sulla Marfisa, l'opera a cui Cataneo lavorò per tutta la vita, fulgido esempio di poema eroico improntato alla verosimiglianza storica. Chiarelli esamina il rapporto che istituiscono nel poema la materia bellica e la sfera degli affetti, l'impiego del meraviglioso cristiano, che prelude, mantenendo le dovute proporzioni, alla soluzione messa in atto nella Gerusalemme liberata di Tasso. Si passa, quindi, a un'analisi delle nuove modalità di rappresentazione della guerra che acquisisce, sotto la spinta della 'rivoluzione militare', una dimensione corale. Negli ultimi anni di vita Cataneo si dedicò alla Vittoria navale – del quale sono pervenute solo pochissime ottave –, poema che celebra la vittoria di Lepanto (7 ottobre 1571), un tema a cui si dedicarono molti altri poeti contemporanei.
Dai centri ai confini degli stati rinascimentali: letterati, diplomatici, officiali di fronte alle guerre d'Italia (1494-1559)
Libro: Libro in brossura
editore: Ledizioni
anno edizione: 2024
pagine: 328
Il volume propone una ricostruzione storico-letteraria del periodo delle guerre d'Italia, allargando lo sguardo al decennio precedente l'invasione francese del 1494 e all'inizio di nuovi conflitti dopo la pace di Cateau-Cambrésis, sulla base degli scritti di coloro che ne sono stati spettatori e ne hanno interpretato le implicazioni storico-politiche. I contributi indagano il contesto e le condizioni materiali nelle quali si calano le esperienze dei letterati con incarichi diplomatici e ufficiali, che proprio per il loro ruolo e per la loro attività letteraria dispongono una lente di osservazione privilegiata. Di fronte alla realtà della guerra, infatti, la scrittura, oltre a essere mezzo di conoscenza, si fa strumento per riflettere sulle dinamiche della lotta politica e per orientarne talvolta la percezione ai livelli più alti, tanto nei centri principali quanto nelle periferie degli stati rinascimentali. Il volume presenta gli esiti delle ricerche da un lato su carteggi e documenti d'archivio, destinati solitamente a una circolazione privata o semi-pubblica; dall'altro su opere letterarie pensate invece per una diffusione a vari livelli: emerge così una realtà dominata non solo da sovrani e principi, ma popolata anche da ambasciatori e funzionari. L'orizzonte della ricerca si è quindi esteso verso le periferie e i governi locali dove, in contesti di maggiore lontananza dal potere centrale, l'affiorare dello scontro tra potere de iure e de facto non sempre riflette gli schieramenti politici in campo o le posizioni assunte dagli stati italiani tra di loro e nei confronti delle potenze straniere. In questo modo i diversi contributi intendono restituire alcune tessere da considerare per una storia letteraria rinascimentale attenta alla complessità dei rapporti su cui si costruisce.
L'eredità dell'orfano. Percorsi della non fiction contemporanea
Libro: Libro in brossura
editore: Ledizioni
anno edizione: 2024
pagine: 342
Il volume vuole indagare le modalità attraverso le quali il genere della non fiction tematizza la figura dell'orfano. Attraverso un'esplorazione teorica e testuale, i contributi di questo lavoro si interrogano sui rapporti complessi tra la morte (biografica, letteraria, politica, sociale) dei genitori, e l'eredità da risemantizzare che essi lasciano ai figli. I dodici saggi raccolti nel volume tracciano così una panoramica della rappresentazione dell'orfanità nella non fiction contemporanea, modulandola secondo una pluralità di lingue e letterature.
Il conoscibile nel cuore del mistero. Dialoghi su Gérard Genette
Libro: Copertina morbida
editore: Ledizioni
anno edizione: 2021
pagine: 267
Spesso ricordato per i suoi studi narratologici, Gérard Genette è stato anche uno studioso di estetica, un raffinato critico letterario e un appassionato esploratore dei confini testuali - oltre che l'autore di libri 'personali' svagati e divaganti. Dalla serie Figure a Soglie, da Palinsesti a Bardadrac, le sue riflessioni sono state e continuano a essere fondamentali per ragionare sui testi e sui loro dintorni, materiali e simbolici. Il conoscibile nel cuore del mistero prova a ripercorrere alcune fra le tappe più significative della sua opera. Lo fa attraverso una serie di dialoghi che undici studiosi intrattengono con i suoi testi. Undici riflessioni che partono da altrettanti spunti testuali, e che provano a tracciare dei percorsi potenziali per ragionare sulla vitalità del pensiero di Genette, sui molti modi in cui le sue pagine sono ancora in grado di parlarci.
Frontiere del romanzo. Narrativa e saggistica nella Spagna moderna
Donatella Siviero
Libro: Copertina morbida
editore: Ledizioni
anno edizione: 2020
pagine: 230
Il volume affronta aspetti poco indagati del romanzo e del saggio spagnoli del periodo compreso tra la seconda metà dell'Ottocento e gli anni Ottanta del Novecento. Lo studio di evoluzioni e mutazioni in questo arco di tempo delle due modalità di scrittura prese in esame ha permesso di mettere in luce un'insospettabile rete di scambi tra opere all'apparenza diverse e a volte lontane nel tempo e inoltre di ripensare in un'ottica più flessibile le frontiere tra generi e sottogeneri. L'immagine particolare della modernità letteraria spagnola si arricchisce poi ripercorrendo l'altra importante linea dialogica che è possibile scorgere tra la letteratura alta e la nascente produzione di consumo. Il quadro è quello di un'estrema vivacità culturale e di una costante apertura alla sperimentazione formale e alla critica sociale.
Innanzi al comporre. Lettura delle traduzioni giovanili di Giacomo Leopardi
Maddalena La Rosa
Libro: Libro in brossura
editore: Ledizioni
anno edizione: 2019
pagine: 366
L’intima connessione tra gli esercizi di traduzione svolti da Giacomo Leopardi in maniera intensiva fino al 1817 e il suo esordio lirico del 1818 è un dato (ben chiaro allo stesso autore) ampiamente indagato dalla critica, che non ha mancato di individuare nelle prove giovanili preludi e anticipazioni della poesia dei Canti. Questo studio propone un’analisi puntuale delle versioni leopardiane nell’intento di definirne le peculiarità linguistiche, stilistico-retoriche e metriche tramite un serrato confronto con il testo originale latino o greco. L’analisi è sostenuta da un’indagine filologica volta a individuare le fonti librarie utilizzate e a mostrare come esse abbiano influenzato le traduzioni anche nei loro elementi paratestuali di didascalie, note, commenti e versioni a fronte. L’obiettivo è stato quello di offrire una lettura complessiva di questi testi composti «innanzi al comporre» (lettera a Pietro Giordani del 29 dicembre 1817), e dunque, per quanto riconducibili alla logica del tirocinio o della “preparazione”, leggibili anche come creazioni poetiche indipendenti (benché non sempre consapevoli sul piano artistico): sicuramente, come prova di una straordinaria vocazione.
Contrasti di forme. Boris Èjchenbaum teorico della letteratura
Stefania Sini
Libro: Libro in brossura
editore: Ledizioni
anno edizione: 2019
pagine: 204
Boris Michajlovič Èjchenbaum (1886-1959) è una figura ancora non sufficientemente indagata, di cui si conoscono solo alcuni testi, davvero pochi rispetto a una riflessione che esplora tutti i generi letterari e affronta autori diversissimi, da Anna Achmatova a Nikolaj Leskov, da Lev Tolstoj a Vladimir Majakovskij tra gli altri. Storico e teorico, professore e critico militante, erudito filologo e testimone diretto delle sperimentazioni artistiche del suo tempo, in particolare del cinema, Èjchenbaum dedica la sua intera esistenza alla letteratura coniugando l’imperativo del rigore scientifico con una percezione sempre acuta degli accadimenti storici in cui si trova a vivere e operare. Fra l’energia laboriosa del periodo della Rivoluzione e le minacciose pressioni dei critici ufficiali durante tre lunghi decenni, a partire dalla metà degli anni venti il teorico e capofila dell’OPoJaz avvia un ripensamento complessivo dell’esperienza formalista che senza rinunciare ai fondamentali risultati raggiunti aprirà nuovi orizzonti fecondi di possibilità per la ricerca letteraria a venire.
Forme letterarie e teorie psicoanalitiche. Per una storia delle teorie della letteratura
Roberto Talamo
Libro: Libro in brossura
editore: Ledizioni
anno edizione: 2018
pagine: 190
Le teorie psicoanalitiche della letteratura sono analizzate in questo volume in base a un’originale idea storiografica: l’ipotesi che il campo di queste teorie sia un campo ibrido, che si sia costituito attraverso il dialogo tra la psicoanalisi e le teorie letterarie di volta in volta egemoniche. Un modello compiuto di questa ibridazione è indicato nel lavoro teorico di Francesco Orlando. Insieme a questa ipotesi storiografica, si analizza il problema della scrittura freudiana alla luce della narratologia contemporanea e della teoria dei dispositivi, il problema dell’intenzione d’autore in relazione all'analisi freudiana del Mosè di Michelangelo e si propone un’idea di letteratura che ricollega il sapere psicoanalitico al sapere originario e demonico del mito antico, in un serrato confronto tra le più recenti acquisizioni della teoria letteraria e della psicoanalisi contemporanea.
Humanities e scienze neuro-cognitive. Nuove prospettive teoriche
Roberto Rossi
Libro: Copertina morbida
editore: Ledizioni
anno edizione: 2018
pagine: 208
Frutto della più recente ricerca narratologica, questo studio esplora da un punto di vista teorico e applicativo alcuni contributi delle scienze neurocognitive allo studio delle discipline umanistiche. In particolare l'autore analizza la teoria del blending concettuale elaborata da Mark Turner e Gilles Fauconnier nel 2002 e ne segue alcune successive applicazioni analitiche. Il Mind Reading (o Teoria della Mente) viene considerato nella sua rilevanza di strumento evolutivo di socializzazione della specie umana, motore dell'empatia e delle emozioni nello storytelling. I principi della hot cognition e della globalizzazione del gusto sono poi applicati all'analisi di un caso della narrativa globale contemporanea: due best-seller di Dan Brown, Angels & Demons e The Da Vinci Code. Infine, il lavoro propone un piccolo modulo applicativo delle teorie sul Mind Reading: un percorso didattico di guida alla lettura della short story The Singing Lesson, di Katherine Mansfield.
L'«Onegin» di Giovanni Giudici. Un’analisi metrico-variantistica
Sara Cerneaz
Libro: Libro in brossura
editore: Ledizioni
anno edizione: 2018
pagine: 386
L’inclusione ideale dell’"Eugenio Onieghin" di Aleksandr S. Puškin in versi italiani nell'opera in versi di Giovanni Giudici è per noi, e da tempo, un dato di fatto (solo ragioni esterne hanno fatto sì che "I versi della vita", il "Meridiano" che raccoglie i suoi "Collected Poems", non contenga l’"impresa di parole" alla quale il nostro poeta si dedicò per almeno un trentennio). In ciò, in fondo, al di là delle diversità di gusto dei lettori, sta la differenza tra il “nostro” (intendo generazionalmente) "Eugenio Onieghin" e l’"Evgenij Onegin" tradotto da Ettore Lo Gatto: l’appartenenza indiscussa del primo alla letteratura nella nostra lingua, il suo corrispondere a una "volontà di dire2 (giusta la formula dantesca) autorale che è di natura sorgivamente poetica. Il libro di Sara Cerneaz ci mette ora, nei confronti dei suoi primi lettori (rispondano anche ai nomi di Folena e Contini), nella condizione incomparabilmente privilegiata di chi può assistere alle visitazioni, nell'officina del poema, di colei che Giudici chiamava "La Dama non cercata": quella "che ebbe un tempo nome di Ispirazione". Comincia così, felicemente, una nuova fase nella vita dell’Eugenio Onieghin dentro la letteratura.
La fonte rimossa. Valckenaer, Foscolo e il commento alla «Chioma di Berenice»
Ilaria Padovano
Libro: Copertina morbida
editore: Ledizioni
anno edizione: 2018
pagine: 258
Nel 1803 Ugo Foscolo pubblicò a Milano un'edizione commentata della Coma Ilaria Padovano Berenices catulliana. È un'opera che, a più di duecento anni di distanza, continua a risultare di problematica interpretazione nella sua ispirazione, nel suo significato, nei suoi fini: incerte sono inoltre le ragioni che spinsero il venticinquenne Foscolo a impegnarsi in un lavoro a lui così apparentemente alieno per spirito e formazione. Se fosse vero quanto dichiarato nel finale Commiato, cioè che l'unico scopo dell'autore era quello di dileggiare il metodo dei "pedanti" nel commentare un autore antico, non si spiegherebbero l'erudizione da lui stesso profusa né la serietà del risultato finale. L'ambiguità pervade in realtà tutta l'opera, che sembra procedere secondo un moto ondivago di adesioni e ripulse. È quanto si può affermare anche a proposito dei giudizi di Foscolo sui Callimachi elegiarum fragmenta, cum elegia Catulli Callimachea del grande filologo olandese L.C. Valckenaer (1715-1785), lavoro pubblicato postumo a Leida nel 1799 da J. Luzac. Con una premessa di Giovanni Benedetto.