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Einaudi: I millenni

Dalla mia vita. Poesia e verità

Dalla mia vita. Poesia e verità

Johann Wolfgang Goethe

Libro: Copertina rigida

editore: Einaudi

anno edizione: 2018

pagine: 758

Il rapporto col padre, visto come figura grigia e pedante; quello con la madre, fondamentale dal punto di vista affettivo e creativo; la passione infantile per le marionette, che prelude al suo amore maturo per il teatro; i precoci interessi per la medicina e le scienze; i primi amori e le prime scritture letterarie; il periodo alchimistico ed esoterico; un viaggio sul Reno con i grandi scienziati Lavater e Basedow; la scoperta della filosofia di Spinoza... L'autobiografia di Goethe, scritta in tarda età, copre gli anni giovanili fino al 1775, quando lo scrittore aveva ventisei anni. E ambientata per la maggior parte in una Francoforte che sembra una città mediterranea, con la gente che vive per strada nei dehors abusivi costruiti davanti ai portoni delle case. E anche casa Goethe ha qualcosa di italiano, non fosse altro perché il padre l'italiano lo sapeva leggere e l'aveva fatto studiare alla moglie e ai figli. "Poesia e verità" è una specie di «ritratto del genio da giovane» ma, attraverso i mille incontri e le frequentazioni che vengono raccontati, è anche l'affresco di una delle epoche più esaltanti, fra Illuminismo e Sturm und Drang, di tutta la cultura europea. E d'altra parte Goethe era ben determinato - lo sappiamo dalle sue lettere e dai suoi diari - a scrivere un'autobiografia che, al di là dei modelli storici di Cellini, Montaigne e Rousseau, realizzasse il più possibile l'intreccio di individualità e coscienza storica. Dunque un appassionato libro di confessione, un prezioso quadro storico-culturale e ovviamente, trattandosi di uno scrittore come Goethe, una narrazione coinvolgente. Il risultato è uno dei testi fondamentali della letteratura europea moderna.
85,00
Commentario filosofico

Commentario filosofico

Pierre Bayle

Libro

editore: Einaudi

anno edizione: 2018

pagine: 800

Il Commentario filosofico di Bayle è uno dei grandi testi che hanno fondato le teorie sulla tolleranza religiosa, e questo settanta-ottant'anni prima di Voltaire. Bayle lo scrive in un momento drammatico, a ridosso della revoca dell'editto di Nantes che aveva garantito, almeno teoricamente, uguali diritti fra cattolici e protestanti. Con questo gesto, nel 1685 Luigi XIV riavviava una politica persecutoria nei confronti dei protestanti. Bayle, già prudentemente riparato in Olanda, veniva a sapere dell'uccisione del fratello. L'anno dopo inizia a scrivere il Commentario. Dunque il suo trattato è sicuramente un libro teorico, ma pensato a tamburo battente nel vivo delle più accese e feroci controversie. Il fuoco centrale del libro, detto un po' in soldoni, è l'affermazione del diritto di sbagliare. Quella che viene chiamata la «coscienza errante» ha il diritto di persistere nel suo errore e non può essere forzata a venerare ciò che le appare una falsità. Questo vale per la diatriba fra cattolici e protestanti, ma vale per qualsiasi credo religioso. Ognuno può pensare che l'altro sbagli, ma deve rispettarne la libertà di coscienza. Per fondare il suo discorso Bayle contesta l'interpretazione capziosa di un famoso passo evangelico, usato dai religiosi integralisti per autorizzare le conversioni coatte, e confuta due lettere di sant'Agostino in cui viene giustificata la persecuzione degli eretici.
90,00
I libri di Oz

I libri di Oz

L. Frank Baum

Libro: Copertina rigida

editore: Einaudi

anno edizione: 2017

pagine: 917

Dopo II meraviglioso Mago di Oz, Baum scrisse altri tredici romanzi ambientati nello stesso mondo, con la piccola Dorothy e i suoi vecchi amici, ai quali se ne aggiungono via via di nuovi non meno bizzarri e simpatici, come Testadizucca, lo Scarasaggio Sommamente Eccessivo, la gallina Billina, la Tigre Famelica, l'automa Tic-Toc e tanti altri. I romanzi successivi, sebbene poco o nulla conosciuti in Italia, non sono affatto inferiori al capostipite. Chiara Lagani ha tradotto e antologizzato i quattordici romanzi, ha scritto i collegamenti tra un episodio e l'altro e ha corredato il volume di brevi note che mettono in luce ulteriori riferimenti tra i vari racconti. In collaborazione con lei, Mara Cerri ha realizzato una serie di disegni a colori e in bianco e nero che accompagnano le storie di Dorothy e dei suoi soci. Cosi anche il pubblico italiano può percorrere in un solo volume, per la prima volta, l'intero ciclo dei libri di Oz. Una saga il cui assoluto valore sta nel non farsi costringere in nessuno schema interpretativo; la libertà narrativa di Baum, la sua continua invenzione fantastica, gli esilaranti giochi linguistici, l'ambivalenza emotiva, fra comicità, paura e malinconia, attivano da sempre una misteriosa complicità con i lettori di ogni età che appartiene ai piaceri dell'intelligenza e alla sostanza della vera letteratura.
90,00
Saggio sui costumi e lo spirito delle nazioni

Saggio sui costumi e lo spirito delle nazioni

Voltaire

Libro: Copertina rigida

editore: Einaudi

anno edizione: 2017

pagine: 1830

Esempio di «storia universale», il "Saggio sui costumi" venne iniziato intorno al 1740, pubblicato nel 1753, ristampato con profonde varianti nel 1756, nel 1761-63, nel 1769 e nel 1775, ultima edizione uscita vivente Voltaire. Ma nelle postume "Opere complete" il testo presenta ulteriori varianti predisposte dall'autore negli ultimi mesi di vita. Questo per dire che il Saggio sui costumi è stata l'opera alla quale l'autore ha dedicato con continuità quasi quarant'anni di lavoro, considerandola forse la più importante della sua intera e vasta produzione. L'impostazione storiografica è ovviamente razionalistica, polemica contro il fanatismo e le religioni, ma cosciente che i percorsi storici sono assai spesso incoerenti e lontani da principi razionali, un insieme inestricabile di causalità e casualità. Il filo che lega in maniera più congruente i fatti degli uomini è quello economico: con il suo "Saggio sui costumi" Voltaire dialoga con i fisiocrati e con Adam Smith; con qualche forzatura possiamo dire che anticipa la centralità che l'economia avrà per la storiografia di Marx e del marxismo. Gli storici contemporanei apprezzano anche l'approccio di narrazione «globale» dell'opera, con interi capitoli dedicati al mondo asiatico, alle Americhe e alle interazioni tra l'Europa e gli altri continenti.
150,00
La canzone napolitana

La canzone napolitana

Roberto De Simone

Libro: Copertina rigida

editore: Einaudi

anno edizione: 2017

pagine: 482

La canzone napoletana studiata e raccontata non nei suoi aspetti folcloristici più standardizzati, ma come mito che affonda negli archetipi musicali più antichi, come sonorità rimosse dalla memoria e affioranti dove meno te l'aspetti: in un mercatino domenicale dove si vendono dischi di prima della guerra o nel negozio di un barbiere cantante che conserva tradizioni perse nei secoli. Roberto De Simone ci conduce in una ricerca che diventa inventario di testi e musiche, ma anche racconto di personaggi, di luoghi, di rappresentazioni popolari devote e profane. Sempre nei libri di De Simone alto e basso, popolare e colto si intrecciano indissolubilmente; così avviene anche in questo libro, che insieme al saggio sul Presepe napoletano è forse il suo capolavoro, la summa delle sue ricerche e della sua antropologia culturale. Dunque nelle pagine della Canzone napolitana l'arte canterina di un anonimo venditore ambulante e la raffinata poesia di Salvatore Di Giacomo vanno a braccetto fra loro, come i melodrammi di Rossini e Donizetti e la performance di tre femminelli in processione a un santuario. L'alternanza fra capitoli di rigorosa musicologia e altri di spericolata narrazione è più apparente che reale, perché nei capitoli storico-musicali si insinua la fiction (come in un bellissimo colloquio immaginario fra Torquato Tasso e Monteverdi) e nelle narrazioni c'è molta filologia (peraltro le partiture delle canzoni sono raccolte in fondo al volume). Attraverso la trattazione storica e il racconto, De Simone delinea un genere musicale ma tratteggia anche il ritratto della sua città: una Napoli cangiante nei secoli eppure sempre se stessa. Un collage di sovrapposizioni (splendidamente rappresentate in un parallelo visivo dalle illustrazioni di Gennaro Vallifuoco, antico sodale di De Simone) legato da un filo rosso che arriva fino alla seconda guerra mondiale e, attraverso le testimonianze più resistenti ai cambiamenti della modernità, a saperle trovare e ascoltare, fino ai giorni nostri.
80,00
Umanisti italiani. Pensiero e destino

Umanisti italiani. Pensiero e destino

Libro: Copertina rigida

editore: Einaudi

anno edizione: 2016

pagine: 555

Umanesimo come scuola di retorica, culto dei latini e dei greci, nascita della filologia? Cacciari ci fa capire come le cose sono più complesse e meno schematiche, e come la stessa filologia umanistica vada in realtà inserita in un progetto culturale più ampio nel quale l'attenzione al passato è complementare alla riflessione sul futuro, mondano e ultramondano. Dunque una filologia che è intimamente filosofia e teologia. E i nodi filosofici affrontati dagli umanisti (che in quest'ottica non iniziano con Petrarca o con i padovani, ma con lo stesso Dante) sono difficilmente ascrivibili a sistemi armonici o pacificanti, secondo una visione tradizionale del Rinascimento. C'è un nucleo tragico del pensiero umanistico, fortemente "anti-dialettico", in cui le polarità opposte non si armonizzano né vengono sintetizzate... Tra gli autori antologizzati: Petrarca, Leonardo Bruni, Poggio Bracciolini, Lorenzo Valla, Leon Battista Alberti, Marsilio Ficino, Cristoforo Landino, Pico della Mirandola, Poliziano, Savonarola, Leonardo da Vinci, Machiavelli. Con un saggio di Massimo Cacciari.
85,00
Lettere famigliari e diplomatiche

Lettere famigliari e diplomatiche

Baldassarre Castiglione

Libro: Copertina rigida

editore: Einaudi

anno edizione: 2016

pagine: 3558

Il volume raccoglie l'intero corpus epistolare di un uomo che fu al centro delle questioni culturali, artistiche e politiche nei primi, decisivi decenni del Cinquecento.
220,00
Ragion di Stato

Ragion di Stato

Giovanni Botero

Libro: Copertina rigida

editore: Einaudi

anno edizione: 2016

pagine: 426

Con Giovanni Botero la "ragion di Stato", per la prima volta nella storia delle idee, diventa oggetto di una riflessione ampia e articolata che fa emergere (anche se poi la formula è stata usata con un'accezione riduttiva, distante da quella originaria) una scienza del governo monarchico, di ispirazione cattolica e con intenti chiaramente antimachiavellici, ma con non pochi debiti nei confronti dell'autore del "Principe". Lungi tuttavia dal limitarsi a un'opera di confutazione, il trattato di Botero sfrutta un'ampia informazione che alla solida cultura classica e scritturale congiunge conoscenze storico-geografiche derivanti dalle scoperte avvenute durante il secolo. E rispecchia una visione in cui la politica è legata non solo alle leggi e alle armi, ma anche all'economia e alla demografia. Decisamente moderna è la sua concezione di misurare la potenza di uno Stato dalle variabili economiche, fra le quali dà la massima importanza allo sviluppo delle attività produttive e commerciali. La presente edizione critica propone il testo definitivo del 1598, arricchito da tutte le varianti delle principali versioni precedenti (non solo la princeps del 1589, ma anche quelle del 1590 e 1596), il che consente di seguire il lavoro di revisione condotto dall'autore. Introduzione di Romain Descendre.
80,00
Memorie d'oltretomba

Memorie d'oltretomba

François-René de Chateaubriand

Libro: Copertina rigida

editore: Einaudi

anno edizione: 2015

pagine: 2090

"Memorie d'oltretomba" racconta una vita, quella dell'autore, che coincide con una parte decisiva della storia della Francia, la fine dell'ancien regime, passando attraverso la rivoluzione e la parabola di Napoleone. Nelle pagine di Chateaubriand la storia diventa memoria, i ritratti dei grandi nomi sono filtrati dallo sguardo dell'autore: i protagonisti dell'odiata rivoluzione, che aveva mandato sulla ghigliottina il suo mondo, sono tutti, da Danton a Robespierre passando per Mirabeau e Marat, belve mostruose, a volte dotate di zampe unghiute e spesso assetate di sangue; Napoleone, detestato e ammirato allo stesso tempo, dà vita a pagine di straordinaria eloquenza e leggibilità. La pietà di Chateaubriand per il corpo morente di Bonaparte è un esempio di quella che l'autore dimostra per i vinti, dopo averli spesso odiati come vincitori. L'opera di Chateaubriand ha influenzato non solo il romanticismo francese, di cui è unanimemente considerato il caposcuola, ma l'intera letteratura francese, da Marcel Proust a Jean-Paul Sartre fino a Louis-Ferdinand Celine, che in fuga a Baden-Baden prima dell'esilio in Danimarca chiese a Karl Epting se fosse possibile fargli recapitare proprio le Memorie d'oltretomba. Introduzione di Cesare Garboli.
160,00
Sentenze e massime morali. Testo francese a fronte

Sentenze e massime morali. Testo francese a fronte

François de La Rochefoucauld

Libro: Copertina rigida

editore: Einaudi

anno edizione: 2015

pagine: 417

C'è una sola verità in questo libro", diceva Voltaire. E aveva ragione. Scaturite da un lavoro collettivo e da un gioco di salotto, le "Massime" costituiscono una specie di sistema in miniatura, dominato da un'idea-forza, e una sola: l'interesse personale regna dovunque negli animi e assume atteggiamenti virtuosi, mentre le virtú non sono altro che le maschere dei nostri desideri. "Le nostre virtú non sono il piú delle volte che vizi travestiti" o "Le virtú si perdono nell'interesse, come i fiumi si perdono nel mare". Il procedimento costante è quello di dissolvere ogni virtú nelle passioni ad essa contigue. Il pessimismo di La Rochefoucauld si traduce in letteratura con una formula che egli costituisce e declina in tutti i modi possibili: l'amor proprio. L'edizione di Carlo Carena presenta oltre al testo francese a fronte, le varianti del manoscritto e delle principali edizioni che uscirono vivente l'autore: una vera e propria edizione critica.
80,00
L'anima degli animali. Aristotele, frammenti stoici, Plutarco, Porfirio

L'anima degli animali. Aristotele, frammenti stoici, Plutarco, Porfirio

Libro: Copertina rigida

editore: Einaudi

anno edizione: 2015

pagine: 554

È lecito maltrattare gli animali? E mangiarli? Molto del dibattito odierno sulla natura e sui diritti degli animali ha avuto prodromi antichi, anche se con categorie diverse dalle nostre. Pietro Li Causi e Roberto Pomelli ci propongono una selezione di testi chiave sul tema, ritradotti per l'occasione e accompagnati da un commento storico-filologico, aprendo suggestive connessioni con la modernità. Il volume raccoglie l'ottavo e il nono libro della "Historia animalium" di Aristotele, i frammenti degli stoici sugli animali, i tre trattati di Plutarco sul vegetarianismo e sulla "questione animale" (De esu carnium, Bruta animalia ratione uti e De sollertia animalium) e infine il "De abstinentia" di Porfirio. Il volume si apre con Aristotele perché sono stati proprio gli studi di questo pensatore e dei suoi allievi a inaugurare una forma di discorso autonomo sugli "zoa". Un discorso non più occasionale e sporadico che, a partire dalle osservazioni sulle differenze fra gli uomini e gli altri animali, risulta seminale e fondativo per gli sviluppi ulteriori del pensiero greco. Dopo Aristotele, uno snodo fondamentale è costituito dagli stoici, paladini del depotenziamento delle funzioni "mentali" degli animali e della deresponsabilizzazione etica degli umani nei loro confronti. Una risposta ferma e decisa alle posizioni stoiche viene dal versante del medio e neoplatonismo, con Plutarco e soprattutto con Porfirio.
85,00
Genio del cristianesimo

Genio del cristianesimo

François-René de Chateaubriand

Libro: Copertina rigida

editore: Einaudi

anno edizione: 2014

pagine: 878

Il 14 aprile del 1802 il "Génie du Christianisme" appare per la prima volta in libreria. Quattro giorni dopo, nella cattedrale parigina di Notre-Dame sono unitamente celebrate con un solenne "Te Deum" la recente pace con l'Inghilterra - la Pace di Amiens - e l'entrata in vigore del Concordato tra Santa Sede e Repubblica francese. Un'opera concepita allo scadere del secolo dei Lumi col principale intento di dare un'articolata illustrazione del mondo cristiano - soprattutto cattolico - a correzione dell'entusiasmo rivoluzionario che ha tentato di cancellarlo, dimostrandone la superiorità morale ed estetica. Un libro vessillo, che avrebbe sostituito in tutta Europa i gusti neoclassici dell'illuminismo con il "nuovo" immaginario romantico. Col suo "Génie", Chateaubriand pone le basi di un rinnovato umanesimo, insieme cattolico e popolare, sintesi di ragione e fede, di storia e poesia: un umanesimo sottratto alla presunzione di ogni forma di razionalismo e umilmente aperto all'accoglienza di una "religione rivelata", capace di rendere efficace la potenza creatrice della parola. Opera "faziosa", colonna portante del romanticismo, il "Génie" non ha mai smesso di dividere gli animi e di suscitare, talvolta, reazioni virulente ed estreme. Specchio di un'età di transizione particolarmente complessa e drammatica, non molto dissimile dalla nostra attuale.
90,00

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