Pungitopo
Nove liriche
Lucio Piccolo
Libro: Libro in brossura
editore: Pungitopo
anno edizione: 2012
pagine: 80
"A più di cinquant'anni dalla prima e unica edizione, si pubblicano le 9 liriche del poeta Lucio Piccolo, per iniziativa del Museo a lui dedicato a Ficarra. Esse furono stampate nel 1954, a spese dell'autore, presso la tipografìa Progresso di Sant'Agata di Militello e spedite, "fra gli altri", a Montale. Un curioso invio, questo, 'senza affrancatura', che gli valse, come narra l'aneddotica, la presentazione da parte del grande poeta ligure al Premio San Pellegrino e poi la prefazione alla pubblicazione della seconda e più famosa raccolta, Canti barocchi e altre liriche, edita da Mondadori nel 1956. Questo volume, con cui il poeta di Capo d'Orlando raggiunse la notorietà, era articolato in tre sezioni costituite da Canti barocchi, Bosco il prestigiatore, Liriche. Il titolo della terza sezione, formata da nove poesie, ha generato spesso la convinzione che questa corrispondesse alla prima raccolta di Lucio Piccolo; laddove il volumetto del '54 comprendeva quattro canti barocchi e solo cinque del nuovo raggruppamento di liriche inserito nella raccolta successiva. La presente edizione dà, in primo luogo, dunque, la possibilità di recuperare nella sua originaria disposizione il primo organizzarsi di una produzione poetica che è di difficile approccio filologico..." (dalla Nota al testo di Domenica Perrone).
Viaggio in Sicilia
Alexandre Dumas
Libro: Copertina morbida
editore: Pungitopo
anno edizione: 2008
pagine: 204
Favole nostrane di Pietro Saccà. Per la Scuola media
Luisa N. Saccà
Libro
editore: Pungitopo
anno edizione: 1993
pagine: 168
L'arte dei pastori. Tra nebrodi e peloritani
Franz Riccobono
Libro
editore: Pungitopo
anno edizione: 1992
pagine: 152
Poesia al Fondaco. Il cenacolo culturale della libreria Ospe
Libro
editore: Pungitopo
anno edizione: 1992
pagine: 160
Di donne, di ieri
Giusi Arimatea
Libro: Libro in brossura
editore: Pungitopo
anno edizione: 2012
pagine: 112
Tre esistenze lungo l'arco temporale d'un secolo che si dispiegano, accavallandosi, al richiamo della memoria. Sullo sfondo una Sicilia dissennata, animosa, magica, retriva, ospitale e scomoda, luminosa e lugubre, ineguagliabile impasto di terra e mare. Innanzi agli occhi una Milano composta, elegante, generosa, cautamente affabile, dai cieli grigi e dalle infinite sfumature. Il lungo monologo, che trova nell'armonizzazione di elementi propri di un registro letterario e dei toni autenticamente colloquiali una personale soluzione stilistica, schiude una galleria di anime e confeziona il quadro espressionistico di un mondo lontano da scrutare con gli occhi dell'anima. La protagonista del romanzo, scovando i ricordi annidati nell'unico luogo in cui, uno a uno, avrebbe potuto disseppellirli, tesse la tela screziata della storia familiare dentro alla quale ritrovarsi. E lì magicamente rinviene gli elementi di quel magnifico intero che è l'universo al femminile cui deve la forza, l'indipendenza, l'adattabilità. La morte è relegata al ruolo di mera comparsa. Sono piuttosto i copiosi riverberi delle esistenze, ombre e orme in quel mare inquieto di imponderabilità che è la vita, a ridisegnare un nuovo orizzonte. Al tentativo di trattenere i ricordi dentro alle mura di casa, per schivare il dolore, subentra pertanto il coraggio di vivificare le anime una volta di più, di confonderle col vento, di respirarle ancora e ancora, poi di lasciarle andare.