Passigli
La parola Pace. L'utopia che deve farsi realtà
Libro: Libro in brossura
editore: Passigli
anno edizione: 2024
pagine: 200
Il volume raccoglie gli atti del seminario che l’associazione Promessa Democratica ha promosso a Milano il 2 dicembre del 2023 presso la Fondazione Feltrinelli, con interventi, tra gli altri, di Romano Prodi, Lucia Annunziata, del vicerettore dell’Università di Betlemme e sacerdote del Patriarcato Latino di Gerusalemme padre Iyad Twal, della vicepresidente di Medici Senza Frontiere Elda Baggio, del direttore della Fondazione Feltrinelli Massimiliano Tarantino, di Nadia Urbinati, Elly Schlein, Lella Costa, Marco Damilano, della presidente della sezione italiana di Amnesty International Alba Bonetti, degli ex ministri Lorenzo Guerini e Giuseppe Provenzano. Questo libro, il cui titolo “La parola Pace” prende le mosse da un vuoto di elaborazione e pensiero attorno a un tema decisivo come quello della «guerra mondiale a pezzi», offre una cospicua serie di punti di vista e spunti di riflessione su questo conflitto diffuso che va dal cuore dell’Europa al Medio Oriente, senza dimenticare le decine di altre guerre sparse nel mondo. Introduzione di Barbara Pollastrini.
Pugacëv. Testo russo a fronte
Sergej Esenin
Libro: Libro in brossura
editore: Passigli
anno edizione: 2025
pagine: 136
“Scritto tra il marzo e l’agosto 1921 e pubblicato l’anno successivo, il poema drammatico “Pugačëv” rappresenta uno dei vertici della produzione del poeta russo Sergej Esenin (1895-1925). Emel’jan Pugačëv, capo di una delle più grandi insurrezioni contadine della storia russa, che tenne in scacco per due anni (1773-1774) l’impero guidato da Caterina II, diventa qui protagonista dell’epos lirico eseniniano. Si tratta di una tra le prime opere a tema storico-rivoluzionario degli anni Venti del secolo scorso, in cui sullo sfondo degli avvenimenti storici si distinguono alcune delle caratteristiche più rilevanti della poetica del poeta di Rjazan’, quali la vicinanza con il mondo contadino, il sentimento della campagna, l’interesse per la sorte degli ultimi, l’inscalfibile tensione verso la vita nell’opposizione con una morte spesso tragicamente vincitrice. Tra tutte le sue opere, Esenin provava una predilezione e un amore particolari nei confronti del suo “Pugačëv”, frutto di un lungo lavoro e di una lunga gestazione che dovevano porre il poeta in dialogo e a confronto con Aleksandr Puškin, autore di una “Storia della rivolta di Pugačëv” e della tragedia storica “Boris Godunov”. Numerose sono le testimonianze delle declamazioni del “Pugačëv” da parte dello stesso Esenin, testimonianze che certificano e sottolineano l’importanza dell’opera per il poeta. Maksim Go’rkij parlò di una lettura «commovente fino alle lacrime», lo scrittore belga Franz Hellens della più grande testimonianza incarnata della fusione tra un poeta e la sua creazione, Il’ja Ėrenburg della vastità del respiro dell’opera, identificata come vero e proprio «dono del canto», talmente sentita dal suo autore che spesso dopo la declamazione scoppiava in singhiozzi. Alla predilezione di Esenin corrisponde quella del suo principale traduttore italiano, Iginio De Luca (1917-1997), che scrive del “Pugačëv” come del «momento più felice dell’immaginismo russo» e come della «vetta più alta della poesia di Esenin». Il “Pugačëv” di De Luca, che vide la luce per la prima volta nel 1968, viene qui riproposto nella sua interezza, con testo russo a fronte e con la prefazione e l’apparato di note dello stesso De Luca.” (Riccardo Mini)
Lo sperdimento e altro. 2019-2024
Luigi Fontanella
Libro: Libro in brossura
editore: Passigli
anno edizione: 2025
pagine: 104
«… Il viaggio, qualsiasi viaggio, non è pensabile se non attraverso categorie spazio-temporali. Anche inoltrarsi nell’ignoto è un viaggio, così come lo è penetrare in una dimensione estranea o aliena. Ma se questo è vero, che viaggio potrà mai essere quello in cui tempo e spazio si comprimono, si dilatano, esplodono, lasciandoci preda di confusione e smarrimento, anzi, di sperdimento? Un viaggio che non è un viaggio, semmai un precipitare in confusione. Eppure c’è confusione e confusione. C’è smarrimento e smarrimento. C’è la perdita del contatto con il reale, che comporta incoscienza e cecità, e c’è il perdersi nello sconfinato, che prelude a un’accensione dello sguardo e lascia aperte tutte le domande…» (Dalla prefazione di Sergio Givone) «… Il libro di Luigi Fontanella è la riproposizione coraggiosa della scrittura come forma di confessione, a se stessi e al mondo, del fallimento dell’Essere, della sua incapacità a mostrarsi per Ciò che È. La realtà nascosta stenta ad emergere anche nella pratica della scrittura: “tutto l’ammasso di carta / immenso e statico di cui ti sei circondato”. Le immagini della vita si accumulano come i fotogrammi di un film e niente ci è dato veramente di sapere». (Dalla postfazione di Sebastiano Aglieco)
Crisi istituzionale o crisi democratica? Come Giovanni Sartori giudicherebbe oggi l’Italia
Stefano Passigli
Libro: Libro in brossura
editore: Passigli
anno edizione: 2025
pagine: 384
La fine della Prima Repubblica ha aperto un lungo periodo di transizione che in tre decenni ha visto 18 governi, 4 cambiamenti di legge elettorale e 2 tentativi di radicale riforma costituzionale, entrambi bocciati dal voto popolare nel 2006 e 2016. È evidente che l’Italia ha sofferto di una crisi istituzionale cui la nostra classe politica non ha saputo portare rimedio, una crisi che si è progressivamente aggravata, come testimonia il crescente astensionismo elettorale, e che rischia ormai di sfociare in una vera e propria crisi democratica. È in questo contesto che Stefano Passigli si è posto l’interrogativo di come il grande politologo Giovanni Sartori avrebbe giudicato oggi il sistema politico italiano. Per portare una risposta Passigli, che quando Sartori lasciò l’Italia ne ha ereditato la cattedra, ha utilizzato scritti che nell’arco di vari decenni sono stati oggetto di un continuo confronto con i temi e le posizioni di Sartori. Da tale confronto emerge che Sartori, al contrario dei tanti soi-disant ma falsi liberali che popolano la scena politica e accademica italiana, si schiererebbe oggi decisamente contro le proposte del Governo Meloni, e in particolare contro il Premierato e la riforma della Giustizia mirata a ricondurre all’ordine una magistratura di cui il Governo sembra temere l’indipendenza. Sartori si schiererebbe contro sia perché già lo fece al tempo delle riforme tentate da Berlusconi, sorprendentemente simili a quelle oggi proposte, sia perché esse ledono profondamente il principio fondamentale della liberal-democrazia: la limitazione del potere, da conseguire attraverso la presenza di poteri aventi fonti diverse di legittimità. In una liberal-democrazia, infatti, non tutto dipende dal voto popolare, specie quando sistemi elettorali maggioritari tramutano in schiaccianti maggioranze parlamentari quelle che sono minoranze nel Paese. Quanto è necessario alla vita di un sistema realmente democratico sono i pesi e i contrappesi assicurati da un equilibrio tra poteri indipendenti. Quell’equilibrio oggi messo a rischio dalle riforme progettate dall’attuale Governo.
La stagione del figlio
Cristina Dotto Viglino
Libro: Libro in brossura
editore: Passigli
anno edizione: 2025
pagine: 200
“La stagione del figlio” è la storia di un ragazzo di oggi. Intorno a lui ruotano figure di adulti che, lentamente, si defilano dietro quinte di poca significanza. È un adolescente complicato e sofferente, o forse incredibilmente semplice nel suo articolato dolore, nel suo urlo al mondo che si declina in ferite inflitte al suo stesso corpo e in muri di silenzio. Cammina in bilico su precipizi aperti, impigliandosi a rovi continui e fatiche che sfiancano ogni forza. Ha due madri, una madre delle carni e una madre dei pensieri: una madre per partenogenesi, che ne coltiva la mente e lo accompagna nella maturazione emotiva, e una madre biologica, che ne divora ogni respiro con un amore malato. In mezzo a queste due figure c’è Stefano, operaio prossimo alla cassa integrazione, padre amareggiato e stanco. Sul palcoscenico della storia, assieme ai protagonisti, spezzati, alla ricerca di un possibile senso ed equilibrio, si muovono piazze e vicoli genovesi, montagne dell’Alta Via dei Monti Liguri, psicologi, psichiatri, e ragazzi adolescenti. Con “La stagione del figlio”, Cristina Dotto Viglino indaga in profondità la complessa condizione dei nostri adolescenti e del mondo che li e ci circonda, tra pericoli, insuccessi, velleità, separazioni, solitudini… Un romanzo denso e compatto, ad altissima concentrazione emotiva, che si legge tutto d’un fiato.
Metaverso. Mercato e regole
Libro: Libro in brossura
editore: Passigli
anno edizione: 2025
pagine: 278
Il Metaverso rappresenta una nuova frontiera tecnologica in grado di cambiare in modo radicale il nostro modo di comunicare, studiare, lavorare, divertirci. L’entusiasmo iniziale per il Metaverso si è attenuato, ma la sua evoluzione continua. In luogo di un’adozione di massa improvvisa, l’ipotesi di sviluppo attualmente più probabile pare quella di una sua integrazione graduale in diversi aspetti della società e dell’economia, con applicazioni in settori come il gaming, lo shopping, la formazione, il lavoro. Il Metaverso si svilupperà congiuntamente a tecnologie come la realtà aumentata, l’intelligenza artificiale e la blockchain, attraverso l’opera di attori come le comunità di gaming, gli artisti, gli educatori e le imprese. Questa ricerca, promossa dalla Fondazione Astrid, ha visto impegnato un ampio gruppo di qualificati studiosi. Essa esamina innanzitutto le caratteristiche distintive del Metaverso e del suo vasto e variegato potenziale che – trattandosi di un ecosistema complesso e articolato – può trasformare nel prossimo futuro l’industria, il commercio, l’istruzione, il gaming, nonché determinare un cambiamento delle modalità di interazione tra utenti, servizi e piattaforme digitali. La “fusione” che così viene a determinarsi tra mondo reale e mondo virtuale pone il legislatore di fronte a nuove sfide, soprattutto con riferimento agli specifici ambiti della privacy, della proprietà intellettuale e della concorrenza: la ricerca le analizza, affrontando diverse problematiche di natura industriale e regolatoria derivanti dallo sviluppo del Metaverso. Lo scopo è di fornire certezza giuridica in relazione ai rapporti economici e sociali che si determinano all’interno di tale spazio, ove sempre più gli utenti, attraverso i propri avatar e identità digitali, potranno muoversi e interagire liberamente.
Il lampo che non cessa. Poesie d’amore
Miguel Hernández
Libro: Libro in brossura
editore: Passigli
anno edizione: 2025
pagine: 160
«… Due eventi circoscrivono il concepimento della raccolta “Il lampo che non cessa” (El rayo que no cesa): il fidanzamento con Josefina Manresa, nell’autunno del 1934, e la morte dell’amico Ramón Sijé, avvenuta il 24 dicembre 1935. Un periodo di poco più di un anno, per molti aspetti fondamentale per Miguel: Madrid ha preso il posto della natale Orihuela, il lavoro per Espasa Calpe è subentrato a quello di pastore, i più importanti intellettuali dell’epoca – Pablo Neruda, Vicente Aleixandre, Rafael Alberti, Federico García Lorca – gli permettono di liberarsi dell’egida di Sijé, di un cattolicesimo ormai da lui lontano, del moralismo e del perbenismo di provincia; la passione per Maruja Mallo travolge il fidanzamento con l’umile sartina lasciata al paese e gli fa conoscere l’amour fou; María Cegarra rimarrà sempre un amore platonico, l’ultimo tentativo prima di riallacciare, definitivamente, il rapporto interrotto bruscamente con Josefina. Il periodo si chiude, simbolicamente, con la morte dell’amico che più e meglio rappresentava il suo passato. “El rayo que no cesa” è da intendersi come il ritratto poetico di questa convulsa fase della vita di un uomo e, allo stesso tempo, il momento più alto della poesia amorosa di Miguel Hernández. La poesia diventa l’espressione disperata e sconvolgente dell’amore che Miguel vive, materialmente e integralmente. Miguel dà dunque spazio alla sua realtà, che è fatta d’amore e di campagna, piante, animali, frutti, fiori, pietre, strumenti di lavoro nei campi, fatica e sudore. Con una voce lacerata e “impura”, racconta la vita, il dolore e l’amore… Miguel rinchiude il suo smisurato slancio amoroso, la tempesta di passioni che lo tormenta e la crisi interiore che gli squassa il cuore in una struttura geometricamente precisa, dominata dal rigore e in versi impeccabilmente perfetti, con una precisione architettonica…» (Dalla prefazione di Arianna Fiore)
18 poesie- 18 poems
Dylan Thomas
Libro: Libro in brossura
editore: Passigli
anno edizione: 2025
pagine: 144
«...18 poesie consente di circoscrivere un preciso momento nell’elaborazione stilistica di Thomas (…) È da quel momento che Thomas inizia a elaborare la sua peculiare “poetica del processo”, secondo l’ormai nota definizione del critico Ralph Maud, che ne mutuò il nome dalla poesia Un processo nel clima del cuore, inclusa in 18 Poesie. Tale poetica si fonda, da un lato, su una precisa visione della natura, dell’uomo e dei processi vitali; dall’altro, su una stringente resa formale che ne veicola il senso profondo. Per Thomas l’universo è caratterizzato da una sostanziale unità, che si attua e si manifesta nei continui processi di mutamento che investono tutti i suoi elementi, e a cui presiedono le due forze simultanee di creazione e distruzione. I contrari convivono, riunificati nell’esperienza ed espressi dalle immagini poetiche giustapposte e polarizzate… Da qui deriva anche la nuova e radicale compressione formale di queste poesie, unita all’utilizzo sistematico della strofa regolare e della rima. All’uscita di 18 Poesie questo aspetto non fu compreso e la critica fu semmai abbagliata dal caleidoscopio di immagini visionarie esibito nelle poesie. È un equivoco che ha tenuto lungamente in scacco Thomas – l’idea semplificatoria e falsa di una poesia delirante, nella migliore delle ipotesi associata agli automatismi psichici del surrealismo, nella peggiore a pretestuose derivazioni biografiche – e che ha adombrato la lucidissima e per niente allucinata elaborazione formale che rende le sue poesie così dense e impenetrabili. Si tratta invece del tentativo ad altissima intensità di serrare in unità linguistica gli opposti, di articolare la loro inconciliabilità logica entro argini ritmici e metrici, di tener dietro al processo di metamorfosi verbale attraverso una sintassi spezzata, che salta i passaggi logici intermedi e frantuma le categorie grammaticali…» (Dalla prefazione di Federico Mazzocchi)
Luna di pioggia
Colette
Libro: Libro in brossura
editore: Passigli
anno edizione: 2025
pagine: 80
Alla ricerca di una segretaria che possa battere a macchina i suoi manoscritti, Colette incontra Rosita Barberet, un'anziana signorina che, casualmente, vive in un appartamento dove Colette stessa aveva abitato molti anni prima. Proprio questa circostanza, e la presenza accanto a Rosita di una sorella più giovane, Délia, tutta chiusa in se stessa per una delusione amorosa – e nella quale Colette si rivede giovane e malata d'amore in quello stesso appartamento – spinge la scrittrice ad interessarsi della storia di queste due donne, fatta di intimità e insieme di guerre sotterranee che non escludono neppure l'uso di fatture segrete, con un pizzico di occultismo che tinge di nero l'epilogo della vicenda… Apparso per la prima volta nel 1940 – insieme a "Camera d'albergo", pubblicato in questa stessa collana – "Luna di pioggia" è un racconto al tempo stesso intenso e delicato, un'altra grande prova della capacità di Colette di penetrare le più riposte pieghe dell'animo umano.
La gatta
Colette
Libro: Libro in brossura
editore: Passigli
anno edizione: 2025
pagine: 120
Neuilly-sur-Seine, inizio anni Trenta. Il giovane Alain Amparat, rampollo di una famiglia di commercianti di seta, sta per sposare la moderna e disinibita Camille Malbert, con la quale andrà a vivere nella dimora avita degli Amparat: una bellissima villa immersa nel verde. Tuttavia, Alain sembra provare un’attrazione ancora maggiore per Saha, la sua gatta, con la quale ha un rapporto di vera e propria simbiosi, al punto tale da non poterla lasciare nemmeno quando con la sua giovane sposa si trasferisce provvisoriamente nell’appartamento di un amico, al nono piano di un palazzo di Parigi, in attesa che i lavori di ristrutturazione della villa siano terminati. L’idillio della passionale vita coniugale lascia però presto spazio alla tensione fra i due giovani, esasperata dalla rivalità tra Saha e Camille, rosa dalla gelosia per il rapporto che la gatta ha con Alain… Pubblicato per la prima volta a puntate sulla rivista «Marianne» tra l’aprile e il giugno del 1933, quando ormai Colette (1873-1954) ha già alle sue spalle opere di grande successo come i romanzi del ciclo di Claudine, La vagabonda e Sido, La gatta (La Chatte) è – nelle parole di Edmond Jaloux – «un capolavoro di concisione, di arte, di classica perfezione, con la massima verità, intelligenza e poesia», che unisce alla sottile ironia della grande scrittrice una straordinaria abilità nell’indagine psicologica. Non solo dei protagonisti umani, ma della terza, vera protagonista del romanzo: la gatta, inseparabile compagna di vita della stessa scrittrice.
Gli anni perduti
Vitaliano Brancati
Libro: Libro in brossura
editore: Passigli
anno edizione: 2025
pagine: 248
Nell’immaginaria città di Natàca (anagramma del nome greco di Catania), la noia regna sovrana e tutti sembrano presi da un’indolenza collettiva. I protagonisti della storia, giovanotti borghesi e intellettuali sfaccendati, passano le loro giornate – che si susseguono uguali l’una all’altra – tra scherzi, relazioni ed espedienti per non tornare alle proprie occupazioni. A porre fine a questo torpore arriva il misterioso professor Buscaino, con una proposta tanto bizzarra quanto dirompente: costruire una torre panoramica nel cuore di Natàca. L’impresa, accolta con grande entusiasmo, coinvolge l’intera città per dieci lunghi anni, ma quando l’inaugurazione dell’edificio è ormai prossima, i natachesi si troveranno di fronte a un’amara sorpresa… Vera e propria autobiografia di una generazione, il romanzo "Gli anni perduti" (apparso a puntate su «Omnibus» tra il 1934 e il 1936, poi pubblicato in volume nel 1941) non è solo un affresco della provincia siciliana: al pari di altre opere contemporanee, infatti – si pensi ad esempio a "Gli indifferenti" di Moravia (1929) –, dà voce a una critica più ampia alla società borghese di quegli anni, prendendo di mira anche il vitalismo più apparente che reale del regime fascista con i suoi rituali. Come osservava lo stesso Brancati in una lettera al suo ex professore di liceo Francesco Guglielmino, Gli anni perduti «è stato scritto in un periodo molto nero della mia vita: di crisi, si direbbe con una brutta parola moderna. Era la prima volta che vedevo tutta la stupidità dell’attivismo e di coloro che, non avendo un serio modo di vivere, trovano, negli attivisti, medici o guide miracolosi».
Garibaldi. Una vita a più immagini
Denis Mack Smith
Libro: Libro rilegato
editore: Passigli
anno edizione: 2024
pagine: 144
Negli oltre 160 anni della sua storia unitaria l'Italia non ha mai conosciuto una figura più popolare ed amata di Giuseppe Garibaldi. Non vi è città che non ospiti un suo monumento, o casa dove Garibaldi si sia fermato anche solo per una notte che non mostri una lapide a ricordo della sua sosta. Al grande storico Denis Mack Smith, che all'Italia ha dedicato la massima parte dei suoi scritti, è apparso dunque giusto ricordare con un ritratto a più voci colui che, con la Spedizione dei Mille, dell'Unità fu forse il massimo artefice, e del Risorgimento il simbolo più noto e ammirato. L'eccezionalità della figura di Garibaldi fu infatti immediatamente compresa in tutta Europa. Ed è proprio questo aspetto che ha ispirato questo volume, la cui originalità risiede nella sua impostazione: non la solita biografia, ove predomina il giudizio a posteriori dello storico, ma una illuminante raccolta di testimonianze e giudizi dei suoi contemporanei che restituisce più di qualsiasi analisi lo spirito del tempo e le difficoltà che nel cammino verso l'Unità e l'indipendenza incontrarono “gli uomini che fecero l'Italia”. In questa raccolta la storia di Garibaldi, i suoi successi e le sue sconfitte, viene così tratteggiandosi non solo attraverso i suoi scritti o discorsi, ma soprattutto grazie alle lettere, articoli, comunicazioni diplomatiche, o altre testimonianze che vanno dalla giovinezza al periodo sud-americano, dalle prime lotte risorgimentali al trionfo dell'eroe vittorioso nella sua visita in Inghilterra, dall'entusiasmo o talvolta dall'ostilità dei suoi concittadini alla venerazione con cui l'Europa guardò all'esule di Caprera nei suoi ultimi anni. Come afferma nella sua prefazione a questo volume l'allora Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, «Ricordare la figura di Garibaldi significa ripercorrere le tappe della nostra storia unitaria… Un legame profondo unisce i valori del Risorgimento agli ideali di libertà, giustizia, uguaglianza, solidarietà sui quali è stata edificata la Repubblica». Arricchisce il volume un importante apparato iconografico che copre le varie epoche e i principali eventi della vita di Garibaldi. Prefazione di Carlo Azeglio Ciampi.