Osanna Edizioni
Canti e cantori popolari tra Cancellara e Oppido Lucano
Rocco Scarfiello
Libro: Libro in brossura
editore: Osanna Edizioni
anno edizione: 2025
pagine: 472
"Dopo la riscoperta dei canti di Donato Balsamo, questo lavoro intende essere la seconda tappa di un'indagine sistematica, che ha per fine il recupero dei testi e dei ritmi, la valorizzazione delle opere che furono composte dai cantastorie nei paesi vicini ed ebbero diffusione anche a Cancellara". Con queste parole Rocco Scarfiello intendeva presentare una parte del materiale contenuto nel presente volume, vale a dire alcune storie di cantori popolari di Oppido trascritte e tramandate a Cancellara. Ma il suo lavoro di recupero del patrimonio di poesia orale della tradizione popolare di Cancellara è consistito anche nella trascrizione di preghiere, scongiuri e materiale vario anonimo, che pure è pubblicato in questo libro. Del suo costante interesse per Donato Balsamo, poi, le cui opere sono state pubblicate nei primi due volumi su Cancellara nella storia, nelle tradizioni e nell'arte, fanno fede gli "appunti" per una ricostruzione della biografia del cantore attraverso le fonti archivistiche, limitati purtroppo solo alla sua attività di "pubblico esperto di campagna". Solo "appunti" sono anche le accurate ricerche sul santuario di S. Maria di Belvedere di Oppido.
Cancellara nella storia, nelle tradizioni e nell'arte
Rocco Scarfiello
Libro
editore: Osanna Edizioni
anno edizione: 2024
pagine: 640
Il volume raccoglie buona parte dei lavori inediti di Rocco Scarfiello, alcuni dei quali erano già pronti per la pubblicazione. Il lettore infatti si accorgerà facilmente di come molti capitoli si presentino completi, mentre altri consistono in abbozzi più o meno rifiniti, che sicuramente l'autore aveva intenzione di completare e rivedere prima di darli alle stampe. Altri capitoli invece non sono più che semplici appunti: è il caso del lavoro sulla chiesa della Ss. Annunuziata, solo abbozzato, per il quale Rocco Scarfiello aveva già raccolto e schedato un'ampia documentazione, ma non aveva ancora elaborato adeguatamente il testo. Si è deciso tuttavia di pubblicare tutti i testi, anche quelli meno completi, non solo per rendere omaggio al lungo, meditato, paziente e faticoso lavoro d'archivio che è dietro ogni pagina di Rocco Scarfiello, e che altrimenti sarebbe andato in parte perduto, ma anche per la speranza che i suoi studi possano essere utili a chi eventualmente avesse intenzione di proseguire il lavoro sugli stessi argomenti. Pur essendo vicino alla pubblicazione del libro, come più volte aveva dichiarato, Rocco Scarfiello non aveva definito la struttura che intendeva dare al volume: si è dunque optato per una successione dei capitoli che dia la priorità agli studi particolareggiati sulla chiesa madre, sulla sua storia, sui suoi altari, sull'organo, fino agli aspetti più concreti del mantenimento ordinario e dell'organizzazione delle feste e delle visite pastorali. Attorno alla chiesa madre ruotano anche i capitoli sugli altari e sulle confraternite istituite su alcuni di essi. Infine si sono aggiunti i capitoli dedicati ad altri culti e cappelle, alcuni dei quali caduti con il tempo nell'oblìo. A tutti i capitoli per i quali esisteva è stata aggiunta, come nei volumi precedenti, un'appendice documentaria consistente nella trascrizione dei documenti d'archivio pazientemente effettuata dall'autore. La revisione dell'opera ha riguardato unicamente gli aspetti formali del testo, l'impaginazione, la correzione dei refusi e l'omologazione del carattere e delle note. Solo raramente si è eliminato qualche passo, nei casi in cui le stesse notizie erano ripetute più volte in capitoli diversi, nella persuasione che l'autore avrebbe fatto lo stesso, se avesse avuto il tempo di rivedere e riorganizzare complessivamente tutto il volume. Tutti gli studi di Rocco Scarfiello sono una testimonianza della sua passione per la storia, anche quella 'minore', che lo ha spinto a ricostruire le vicende di un piccolo paese come Cancellara, riflesso degli eventi della 'grande storia'. Ma il suo lavoro è anche (e forse soprattutto) una dimostrazione dell'amore grande che sempre lo ha legato al suo paese: è in nome di questo amore che egli si è adoperato sempre per conservare quanto più potesse della memoria storica, ma anche foclorica, della sua terra, nell'amara consapevolezza che in tempi di globalizzazione e di omologazione come i nostri molto di essa rischia di andare altrimenti perduto. Egli avrebbe voluto che le sue pagine fossero lette come testimonianza di questo legame profondo. Con l'augurio dunque che che la sua opera, scrigno di una conoscenza storica preziosa, possa essere di stimolo a proseguire la ricerca, ma anche che possa contribuire a mantenere sempre vivo il ricordo del suo autore, la affidiamo oggi ai lettori.
Felicità e filosofia. Come abitare il mondo
Umberto Galimberti, Salvatore Natoli, Massimo Recalcati
Libro: Libro rilegato
editore: Osanna Edizioni
anno edizione: 2024
pagine: 424
È, il nostro, il tempo del disorientamento, dell'inquietudine, della caduta delle certezze, segnato da una profonda crisi, climatica, migratoria, geo-politica e socio-economica. Ma, come afferma Monod, è ormai tempo che ci assumiamo i rischi dell'avventura umana. In questa avventura non siamo soli: i nostri compagni di strada sono i filosofi, che ci hanno lasciato tracce luminose che intravediamo nel nostro cammino. Tracciare una linea ideale tra le vette del pensiero umano, restare in ascolto e lasciarci ispirare da voci più o meno lontane; far parlare i filosofi e dialogare con loro sui temi eterni e sempre nuovi dell'esistenza umana, quasi danzando tra una vetta all'altra, tra i grandi pensatori antichi e moderni, tra i quali ognuno forse potrà riconoscersi e tracciare il proprio sentiero, perché non esiste una strada già tracciata e il sentiero si realizza camminando. È il percorso seguito in queste pagine. Dal patrimonio millenario della storia della filosofia sono state selezionate alcune tra le pagine più significative relative alla ricerca della felicità e saggezza del vivere. I testi sono preceduti da breve introduzione, al fine di anticiparne gli aspetti essenziali e rendere l'autore di riferimento presente, accanto a noi. Sono arricchiti, inoltre, da disegni realizzati con l'ausilio di una tavoletta grafica e liberamente ispirati a opere d'arte contemporanee, che con il loro linguaggio evocativo ci regalano squarci di verità e occasioni di riflessione. A guidare nell'impresa di interpretare il nostro tempo sono tre intellettuali contemporanei, Umberto Galimberti, Salvatore Natoli e Massimo Recalcati, con le loro analisi illuminanti, ricche di sapere e di umanità. A queste voci, antiche e moderne, fonte di conforto e di speranza, va infinita gratitudine.
Porto la lontananza in questa mano. Gian Domenico Giagni tra letteratura e nuovi media
Libro: Libro in brossura
editore: Osanna Edizioni
anno edizione: 2024
pagine: 280
Il volume raccoglie gli Atti del Convegno di Potenza del 7 e 8 luglio 2022, promosso dal Dipartimento di Scienze Umane dell'Università della Basilicata e dal CGIAM con il sostegno del Ministero della Cultura, per celebrare il centenario della nascita di Gian Domenico Giagni, poeta, traduttore, sceneggiatore e regista. La prima parte si apre con le Relazioni dei promotori dell'iniziativa: Maria Teresa Imbriani si occupa della formazione potentina del giovane Giagni, Manuela Gieri interviene sulla transmedialità della sua complessa esperienza culturale, mentre Donato Verrastro ne contestualizza la biografia nel fermento delle trasformazioni novecentesche della città di Potenza. Seguono poi, nell'ordine, Marina Beer, che interpreta l'esperienza del poeta; Riccardo Giagni con un focus sul nome; Rodolfo Sacchettini che ne recupera i radiodrammi; Gianfranco Giagni che trascrive un diario inedito ed Emilia Surmonte che si sofferma sul traduttore di Prévert. Chiude la prima sezione Luigi Catalani, che pubblica l'Inventario delle Carte Giagni, donate dagli eredi al Polo Bibliotecario di Potenza. Gli Interventi della seconda sezione comprendono una riflessione della poetessa Silvia Bre, le puntuali analisi su scritti di Giagni da parte di Michele Fasanella, Nicola Sileo e Raffaele La Regina, soffermandosi inoltre su alcune esperienze circoscritte della biografia e della ricezione dell'autore con i lavori di Luigi Beneduci, Biagio Russo e Sergio D'Amaro. Letterato di «confine», come nel titolo della sua unica raccolta di versi, Gian Domenico Giagni (Potenza 8 luglio 1922 - Roma 9 marzo 1975) esercitò vari mestieri intellettuali, tenuti saldamente insieme dalla passione per la poesia: critico, giornalista, traduttore, sceneggiatore, autore radiofonico e teatrale, nonché regista. Tra i primi a sentire l'appello del reale storico, egli operò nel dialogo continuo con il nuovo pubblico della radio, della televisione e del cinema, convinto della funzione morale e civile dei media. Nacquero da ciò trasmissioni che avrebbero fatto la storia, prima della radio, il Teatro dell'Usignolo su tutte, poi della televisione, con gli sceneggiati tratti dai classici della letteratura, infine del cinema e del teatro: fu lui, insieme a Giancarlo Sbragia, tra i primi a interrogarsi sul futuro dell'umanità dopo la bomba atomica nel dramma Quarta era (1961). In definitiva, lo scrittore potentino fu tra i protagonisti della fondazione dei modelli radio-televisivi, che, nel secondo Novecento, tanto avrebbero cambiato la fruizione culturale delle masse, valicando la frontiera delle canoniche discipline artistiche, a partire dalla poesia e dalla letteratura e quindi dalle arti limitrofe, musica, pittura, teatro, tutte a servizio del racconto. Dalla letteratura al teatro, dalla radio alla televisione, dalla televisione al cinema, quegli uomini di una RAI intesa come servizio pubblico ed educativo hanno teorizzato e praticato i nuovi linguaggi mediatici nel solco della tradizione della cultura occidentale, colta e popolare. Ma Gian Domenico Giagni, Mimì come lo chiamavano i familiari e gli amici in provincia, fu soprattutto un poeta di rara sensibilità, cantore nostalgico e profondo conoscitore della sua Lucania, legato con un filo indissolubile alla città natìa, Potenza, e alla via Pretoria in cui visse l'infanzia e una straordinaria giovinezza, negli anni decisivi della seconda guerra mondiale.
Torre di Satriano III. Insediamento e paesaggi agrari
Libro: Libro in brossura
editore: Osanna Edizioni
anno edizione: 2024
pagine: 596
Terzo volume della serie "Torre di Satriano", pubblicazione definitiva delle ricerche sul campo nel comprensorio tra i comuni di Tito e di Satriano di Lucania. Restituisce alla comunità scientifica quello che si può considerare un vero e proprio caso-modello per la Basilicata. Le indagini presentate nei primi volumi della serie, nonché in numerose pubblicazioni, gettano luce su fenomeni insediativi e sociali, su dinamiche rituali e manifestazioni del potere di un centro antico e delle sue trasformazioni e cesure nel corso dei secoli, dall'età del Bronzo al basso Medioevo. Gli scavi estensivi e le intensive indagini di superficie, portata avanti dall'Università della Basilicata, che hanno coinvolto numerosi studenti, ricercatori e docenti anche di università straniere, hanno permesso di conoscere quello che può considerarsi senza dubbio l'insediamento meglio noto della Basilicata antica e uno dei meglio noti degli Italici di Italia meridionale.
L'eredità della priora
Carlo Alianello
Libro
editore: Osanna Edizioni
anno edizione: 2023
pagine: 608
Vasto affresco degli eventi che si svilupparono nell'Italia meridionale tra il 1861 e il 1862, l'opera rimane la insuperata saga del brigantaggio. Nata come romanzo ideologicamente orientato a far valere le ragioni del Sud contro un Nord invasore e conquistatore, L'eredità della Priora, per quel miracolo che è solo della poesia, diventa inevitabilmente romanzo dell'unità nazionale.
Le tre vite di Maria d'Avalos. Biografie di Silvio e Ascanio Corona, Anatole France, Angelo Borzelli
Rosetta Maglione
Libro
editore: Osanna Edizioni
anno edizione: 2023
pagine: 176
Molto si è detto e scritto, nei secoli, a proposito di Maria d'Avalos e della sua persona: era bellissima, naturalmente, era la donna più bella di Napoli, tanto che chiunque la incrociasse se ne innamorava perdutamente ed era disposto a fare follie per lei; era capace di grandi passioni, come tutte le donne belle e perdute che popolano l'immaginario... Al momento della morte aveva trenta anni, sei in più di Carlo Gesualdo, che era il suo terzo marito: era infatti già due volte vedova, aveva una figlia adolescente e c'è chi dice che, forse, aveva avuto un ruolo e più di una responsabilità nella morte dei suoi consorti. Era insomma, o per lo meno così ci viene tramandata, un'anima irrequieta, tormentata, egoista e folle: portava, dentro quella sua bellezza, la furia che portano le grandi donne perdute della letteratura... Vivere appieno, per lei, significò a un certo punto darsi a Fabrizio Carafa, duca d'Andria, uomo giovane e, naturalmente, bello con cui Maria condivise un amore... fatto soprattutto di passione, di corpi; danno vita a una storia breve e furibonda, fatta di incontri clandestini, e Napoli tutta comincia a chiacchierare... Infine, queste voci arrivano a lui, a Carlo Gesualdo che si fa giustizia... Che cosa ci sia di vero, in tutto questo, non lo so. Che Maria era bellissima, certo; che amò Fabrizio e fu riamata; che gli amanti furono uccisi con brutalità da Carlo Gesualdo e i suoi servitori. Ma tutto il resto è o può essere frutto di quattro secoli di dicerie, di romanzi, di canzoni, di voci che passano di bocca in bocca e di epoca in epoca. La storia di quello che accadde realmente durante quella terribile notte tra il 16 e il 17 ottobre 1590 si perde in un mare di racconti, versioni, ripensamenti, fantasie. E così arrivo a questo prezioso libro, progettato e raccolto da Rosetta Maglione. Fin dal titolo, mi pare, conferma quanto ho appena detto: dice infatti che le vite di Maria d'Avalos furono (almeno) tre - e ognuna di queste vale come le altre, anche se, come accade per esempio nella versione di France, le cose riportate sono spesso inesatte. Non importa. Ciò che conta, è che la vita di Maria d'Avalos, la sua tragedia, abbia valicato la Storia e sia diventata patrimonio comune, si sia fatta voce, canto. Quando le genti sentono il bisogno di inventare qualcosa su di te, di costruire romanzi sulla tua vicenda personale: ecco un segno di immortalità, di grandezza. Rosetta Maglione, negli apparati e nelle parti che aprono e chiudono il volume, riporta le versioni ufficiali, gli atti del veloce processo contro l'assassino, i dati storici: mette insomma un po' d'ordine nelle cose. Ma il cuore di questo libro è la sua parte sbagliata, opinabile: le versioni della vita, anzi delle vite, e della morte, anzi delle morti, di Maria e di Fabrizio che nei secoli ci hanno regalato i Corona, un grande creatore di apocrifi come France e infine Borzelli. Lì non troverete i fatti per come sono andati, o non del tutto. Troverete il racconto, e il mito: la prova insomma che la vita di Maria, così come quelle di Carlo e di Fabrizio, sono un patrimonio inestinguibile del nostro essere italiani. Presentazione di Andrea Tarabbia.
«Infinito sarà il tempo dell'Ade». L'archéologie funéraire en Italie du Sud (fin vie‑début iiie siècle av. J.-C.)
Libro
editore: Osanna Edizioni
anno edizione: 2022
pagine: 320
Come Pierrot
Rachele Zaza Padula
Libro
editore: Osanna Edizioni
anno edizione: 2022
pagine: 202
Questa silloge poetica è il frutto di uno sguardo fermo, disincantato e attento che dalla finestra di casa - il tema della finestra che inquadra il resto del mondo è ricorrente- vede ben oltre il pezzo di cielo che si spalanca davanti. Vede il trascorrere della luce, lo scivolare delle stagioni e il rapido passaggio di uccelli e piccoli animali, ma lo sguardo punta altrove, lontano. La prima sezione della raccolta, Fabulae, rivela anche nel titolo il registro prosastico che la caratterizza, brevi racconti con al centro un correlativo oggettivo: un oggetto, un animale, a cui è affidato un sentimento, un'emozione che diventa la chiave di volta del racconto, in bilico tra realtà materiale e metafora. Il meraviglioso bestiario poetico presente in questi versi- il baco da seta, il gufo contrariato, le formiche, la marmotta, la farfalla, le rondini, il picchio e il topo di campagna, la tartaruga, la coccinella, il pettirosso, il cavallo, il gallo - proprio come nelle fabulae di Fedro, è un insieme di simboli e paradigmi. Nella seconda sezione, Fragmenta, Rachele Zaza Padula recupera la tensione espressiva della tradizione ermetica: il verso è disgregato in unità brevi, con un effetto di dilatazione della singola parola per lo più derivante da un lessico antiletterario (il pane, le liquirizie, le caramelle) o di timbro familiare (un due tre stella) o di tono favolistico (il calesse di legno con i pomelli d'oro). A volte la dilatazione semantica opera su una semplice preposizione, come "nonostante" nella fulminea chiusa poetica: "Cicerone srotolò le parole/le affrancò le convertì/ne era mago e signore/ nonostante Catilina" La parola, nuda ed essenziale, e le pause di silenzio si alternano come attesa e rivelazione.
Landscape 2: una sintesi di elementi diacronici. Crisi e resilienza nel mondo antico
Libro: Libro in brossura
editore: Osanna Edizioni
anno edizione: 2022
pagine: 176
Il volume raccoglie gli Atti del Convegno "Landscape: una sintesi di Elementi Diacronici 2. Crisi e resilienza nel mondo antico", tenutosi a febbraio 2021 in modalità telematica, organizzato dal Dipartimento di Studi Umanistici dell'Università di Foggia, con il coinvolgimento della Consulta Universitaria di Topografia Antica, il contributo del Comune di Pietramontecorvino (Fg), e in collaborazione con la SABAP di Foggia e BAT. Il convegno Landescape presenta una sintesi di elementi diacronici, alla seconda edizione è divenuto un appuntamento annuale per gli studiosi di topografia antica e archeologia dei paesaggi, per rendere note le ricerche territoriali e topografiche avviate da dottorandi, e giovani studiosi e porre a confronto metodi diversi di ricerca. Il volume raccoglie i contributi di questa seconda edizione mediante quattro sessioni tematiche: "Confini e frontiere", presenta contributi con dati inediti di ricerche condotte al confine tra l'area daunia e frentana, un territorio di grande interesse per quanto riguarda l'incontro di culture e di scambio. Nell'analisi di confine e frontiere si inseriscono perfettamente contributi che affrontano contesti relativi anche alle province dell'Impero romano; "Vie di Comunicazione", con contributi riferiti a tutta la penisola, dall'area alpina, alla Sardegna, alla Toscana e alla Puglia settentrionale, su ricerche inedite in riferimento alla viabilità secondaria; "Urbanistica, ambiente e gestione del territorio", lo studio della città antica e dell'organizzazione del territorio da sempre rivestono un ruolo preminente nelle ricerche topografiche e di ricostruzione dei paesaggi antichi. L'analisi di queste dinamiche sugli studi di topografia urbana e territoriale, che, partendo dalla redazione di carte archeologiche, si occupano dei processi di pianificazione e le diverse fasi di sviluppo e trasformazione; "Metodologie a confronto", offre un quadro molto ampio sulle convergenze tra l'archeologia del paesaggio, la metodologia e la topografia antica, che, negli ultimi anni, partendo da diversi approcci, hanno raggiunto simili obiettivi e risultati. È emerso in molti contributi l'apporto, ormai imprescindibile nella ricerca topografica, della multidisciplinarità e la raccolta di numerose forme di fonti (bibliografiche, letterarie, da restituzione aerofotografica, cartografia storica, indagini geognostiche e geomorfologiche ecc.), tutte miranti alla realizzazione della carta archeologica, unica base di partenza per la ricostruzione dei paesaggi antropizzati.
Oltre il confine
Vincenzo Mori
Libro
editore: Osanna Edizioni
anno edizione: 2022
pagine: 192
Sandro è un personaggio reale, zio vero dell'autore, della cui burrascosa esistenza la famiglia ha conservato il mito, con notizie scarse ed incerte. Si sapeva che fu fascista e repubblichino e che fu catturato sull'Appennino toscano dai partigiani nel '44. Lo salva Laura, la giovane sorella di un capo del CLN che si innamorò di lui. I due si sposarono mettendo a confronto due mondi e due culture. Tornarono a Querceto, il piccolo villaggio lucano dove viveva la famiglia del giovane. Ben presto quel matrimonio agli esordi vacilla e nella minuscola casetta sulla loggia, governata da una suocera bizzosa, il loro amore soffoca e muore. Sandro decide di emigrare in Argentina portandosi addosso l'amarezza di un fallimento, spinto anche dai timori di essere "epurato" dalla giustizia post-bellica. Si imbarca a Genova nel '49, in compagnia di Giovanna, una procace compaesana con la quale ha intessuto una storia d'amore ed insieme sbarcano a Buenos Aires dove loro incomincerà una nuova vita. Da queste scarne informazioni, le sole circolate in famiglia, l'autore ricostruisce la vita di Sandro e delle sue due donne, al di qua e al di là dell'oceano, passando per l'esperienza peronista e fino agli anni Settanta.
Archeologia preventiva in Basilicata. Nuove ricerche a Palazzo San Gervasio, Banzi e Genzano di Lucania
Libro
editore: Osanna Edizioni
anno edizione: 2022
pagine: 424
I contributi del volume esaminano contesti archeologici dalla Preistoria all'età moderna, oggetto di interventi tra il 2008 e il 2020 diretti dalla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio della Basilicata, nell'ambito di procedure di archeologia preventiva, nel territorio degli attuali comuni di Palazzo San Gervasio, Banzi e Genzano di Lucania, e rappresenta pertanto un nuovo punto fermo per le ricerche archeologiche dell'area melfese-bradanica. In gran parte, ripercorre la cd. 'ipotesi meridionale' del tracciato della Via Appia in quest'area. Le scoperte riguardano anche un villaggio preistorico, intercettato durante interventi programmati per il restauro dei castelli di Monteserico e Palazzo San Gervasio. Ne sono scaturite nuove scoperte: la presenza di due ponti sulla fiumara tra Venosa e Palazzo, due cascate, un mulino e le tracce di un acquedotto romano, che sembra ricollegarsi al famoso acquedotto fatto costruire da Erode Attico nel II secolo d.C., di cui si conosceva il tratto che da Montemilone giunge a Canosa. Si dimostra come l'infrastrutturazione romana abbia qui creato le premesse per il successivo sviluppo insediativo, perdurato fino alla piena età medievale e moderna, conservatosi pressoché inalterato fino ai nostri giorni, andando a costituire un Paesaggio Culturale straordinariamente suggestivo. L'aggiornamento del repertorio epigrafico ha accompagnato l'intero progetto di conoscenza e promozione territoriale. Il volume si conclude con una proposta di sintesi ricostruttiva storico-archeologica, di grande utilità per chi dovrà occuparsi in futuro della tutela di questo territorio.