Hacca
Il male
Massimiliano Santarossa
Libro: Copertina morbida
editore: Hacca
anno edizione: 2013
pagine: 217
"Il male" racconta il delirio, le ossessioni, le perversioni, le distorsioni della nostra società postmoderna, attraverso una potente metafora narrativa, tra immaginario e reale. In un viaggio nelle viscere delle nostre città, Lucifero il principe delle tenebre, il figlio di luce nera, descrive la moltitudine di periferie abbandonate, gli innumerevoli luoghi di perdizione, le profonde paure dei dannati in vita, e tutto questo attraverso gli occhi e la pelle di dieci anime fragili, sconfitte, crollate. Il principe di luce nera, senza mai intervenire o apparire, vivrà e subirà il male in terra compiendo un vero viaggio ad infera, alla scoperta di cosa l'uomo moderno è in grado di fare. Al termine rimarrà la visione di un inferno terrestre ben più atroce, violento e osceno degli inferi stessi, e il peso insopportabile di una profezia svelata. Dalle pagine del romanzo escono come un fiume in piena le voci, i volti, le situazioni che dipingono il ritratto sconvolgente di una società in frantumi, tutto con uno stile narrativo visionario e allo stesso tempo realista. "Il male", un romanzo che capovolge le nostre sicurezze, che rimette in discussione i luoghi del bene e del peccato, l'inferno e il paradiso, il reale e l'irreale.
La solitudine di un riporto
Daniele Zito
Libro: Copertina morbida
editore: Hacca
anno edizione: 2013
pagine: 347
Brutto, solo e devastato da un riporto agghiacciante, Antonio Torrecamonica si ritrova a condurre, suo malgrado, una vita che gli altri hanno scelto per lui. Carceriere di se stesso, trascorre tutte le sue giornate rinchiuso in una piccola libreria di provincia, tra libri che non legge, clienti che lo tormentano e ricordi che lo soffocano. Unico svago, ogni tanto, far saltare in aria qualcuno dei concorrenti, meglio se grandi, meglio ancora se Feltrinelli. Ma non è che la gioia di un momento, passato il quale il libraio continua a essere un animale in gabbia: la malavita lo usa per i suoi traffici, le forze dell'ordine lo braccano, il passato lo tiene inchiodato alla sua prigione quotidiana fatta di lettori, attese e conti in rosso. Finché un giorno non prende in mano uno di quei libri che non sopporta e inizia a sfogliarlo, ritrovando un piacere che considerava ormai perduto. Questo piccolo gesto quotidiano, insignificante nella sua banalità, darà il via alla lunga fuga del signor Torrecamonica verso la libertà. A ostacolarlo saranno in tanti: il commissario Serracavallo, Don Pietrino, i Milanesi, il Vice, fino alla realtà stessa, menzognera come non mai. "La solitudine di un riporto" è la storia di questa fuga, un vortice di incomprensioni e follia che avrà come inevitabile punto d'arrivo il più eclettico attentato terroristico/culturale di sempre. Scorbutico, misogino, stralunato e sognatore, Antonio Torrecamonica è un po' Bartleby un po' Marcovaldo...
I terroni in città
Francesco Compagna
Libro: Copertina morbida
editore: Hacca
anno edizione: 2013
pagine: 364
"C'è davvero qualcosa di curioso in questo 'I terroni in città' di Francesco Compagna, dal titolo al tempo stesso secco e accattivante. Ed è che poi, in tutto quanto il volume, quel termine 'terroni' non compare proprio mai. Non so se il titolo sia stato scelto dallo stesso autore o dettato da ragioni editoriali. Di certo è che si tratta comunque di un titolo che, ove non letto nella sua pienezza, può suonare tanto efficace e catturante, quanto restrittivo e depistante, quando invece davvero può ben darsi come pienamente esaustivo delle problematiche di fondo affrontate." (Ermanno Paccagnini) "Leggere oggi 'I terroni in città' riesce perfino a renderci nostalgici di una serietà che era di tanti, anche se operanti su fronti opposti, riguardo a fenomeni economici e sociali decisivi per il destino della nazione. Con la sua limpida scrittura, la sua arte della citazione, la coerenza delle sue posizioni, la sua capacità di documentare argomentare convincere, il saggio di Francesco Compagna ci restituisce l'immagine di un tempo migliore, che era per il nostro sciocco paese, un tempo migliore perché di lotta e di speranza." (Goffredo Fofi)
Confessioni a Tanacu
Bran T. Niculescu
Libro
editore: Hacca
anno edizione: 2013
pagine: 186
Il fatto di cronaca all'origine del libro che ha ispirato il film Oltre le colline di Cristian Mungiu, premiato al Festival di Cannes, accade nel 2005, in Romania. Un ambizioso prete, con velleità di esorcista, esercita il potere sulle monache e sui fedeli seguendo un retrivo e agghiacciante prontuario dei peccati. Infelici ragazzi sopravvivono agli orfanotrofi ma non a se stessi, tra pedofilia d'importazione, corruzione autoctona, associazioni umanitarie benefiche e per delinquere. Ingenue suore si prodigano zelanti al servizio di un'interpretazione mistificatoria del senso religioso. Maldestri medici di ospedali fatiscenti sono alle prese con un caso che supera la loro preparazione professionale. Irina, ventitreenne che ha trascorso l'infanzia tra brefotrofi e affidamenti temporanei, approda al monastero di Tanacu. Che cosa è successo nella sua vita per comportarsi come un'indemoniata e che colpe ha per meritarsi la violenza degli scongiuri e dei supplizi con catene per cani? L'autrice, già redattrice della BBC, ci regala un'inchiesta ben documentata che intreccia i percorsi esistenziali dei protagonisti di questo episodio che ha scosso il mondo. Accade nell'Europa del terzo millennio. Mai come in questo caso l'esacerbata ortodossia appare come sinonimo di una mentalità da Medioevo.
L'anno di vento e sabbia
Roberto Delogu
Libro: Libro in brossura
editore: Hacca
anno edizione: 2013
pagine: 157
La mattina, qualsiasi vento tirasse, fosse anche l'uragano delle Azzorre, si infilava con fatica la sua vecchia muta "Cressy Sub" facendo smorfie di dolore che pareva lo stessero castrando, e si immergeva. Era la sua vita di riserva. Il mare era un mondo piccolo, stagno, impermeabile a quello normale, l'unico posto in cui i raggi della sofferenza, della mancanza, dell'abbandono non riuscivano a raggiungerlo e poteva essere sereno. E anche nella vita all'asciutto, l'idea di avere un fortino dove rifugiarsi durante i bombardamenti del dolore, lo faceva stare meglio." "Roberto Delogu ci fa immergere e nuotare tra le pagine di una storia da cui riemergere solo dopo una lunga apnea di lettura. Fra gli scogli che la vita ci fa incontrare e che ci sembra impossibile aggirare, si muove invece con tenacia e abilità il giovane protagonista di 'L'anno di vento e sabbia'. Dimenticando che le onde la sabbia la spostano. Sempre." (Patrizio Zurru)
Antonia
Mirella Ioly
Libro
editore: Hacca
anno edizione: 2013
pagine: 352
Antonia è nata a Coquimbo, la baia del Corsaro Drake, e qui è cresciuta nella miseria, in una famiglia dominata "da mescolanze di religione e di sesso" e dalla carismatica negligenza del patriarca José Antonio. Ha sposato Ricardo, ha vissuto sulla propria pelle le scosse telluriche del golpe di Pinochet, ed è infine fuggita in Canada, per crearsi una nuova vita. Al suo fianco ora c'è George, "il marito canadese", angelo custode e interlocutore acuto, punto di riferimento di cui Antonia non potrebbe fare a meno. Ma nel suo percorso introspettivo sul lettino del Dr Ray i ricordi verranno a galla come pesci in un lago avvelenato, minando le certezze del presente. Antonia è un romanzo oceanico e frammentario quanto la psiche umana, le sue pagine una tela di passioni e tradimenti, malinconie e gioie quotidiane, confessioni e infinita umanità. Ma in fondo dei fatti esistono solo versioni, e questa è la versione di Antonia.
Non avere paura dei libri
Christian Mascheroni
Libro: Libro in brossura
editore: Hacca
anno edizione: 2013
pagine: 256
"Sono qui per raccontarvi la storia della meravigliosa metamorfosi del libro che avete tra le mani. Questo è un libro speciale, per numerose ragioni. Inizio a dirvene tre. Perché al suo interno contiene innumerevoli libri. Perché è il memoir di un lettore incantato che, sogno dopo sogno, ferita dopo ferita, da bambino si trasforma in uomo adulto. Perché ha il potere di ricordarci - ridendo di gioia, piangendo di commozione, gridando con forza che noi non siamo solo ciò che mangiamo: siamo anche quello che leggiamo (e quindi bisognerebbe fare attenzione a ciò che si legge come si fa per il cibo che si mette in bocca). Siamo tutte le vite dei personaggi che abbiamo amato. Nel nostro sangue scorrono brani di libri." (Chicca Gagliardo)
Esc. Quando tutto finisce
Libro: Copertina morbida
editore: Hacca
anno edizione: 2013
pagine: 218
"Una rassegna di avvenimenti raccontati da punti di vista diversissimi tra loro, ma stranamente coerenti, perché unificati da una sorta di malinconico senso di caducità. Una raccolta intelligente, intelligente nella selezione degli autori, tutti pronti ad esiti straordinari. Intanto perché ci dice che la cosa migliore della Fine del mondo è che se puoi raccontarla evidentemente non è ancora avvenuta." (Marcello Fois) "Se facendo un passo indietro dovessimo spiegare il perché del tema, risponderemmo che la fine del mondo è un argomento vastissimo, dalle potenzialità drammaturgiche enormi. Che la chiusura definitiva del sipario costringe, in maniera ineluttabile, a confrontarsi non solo con il senso della fine, ma anche con ciò che la nostra vita ha significato davvero fino a quel punto. Che l'esito narrativo di una resa dei conti con se stessi rappresenta per noi motivo di profondo interesse. E risponderemmo anche che, sul versante metaforico, la fine del mondo è una raffigurazione ideale della condizione umana - rischiando però di incappare in parole e concetti oggi abusati come "precarietà", "perdita dei valori" e "sradicamento". Il paesaggio della nostra antologia è multiforme e imprevedibile. La visione generale non reca tracce di allarmismo, non sfiora i Maya e, addirittura, non è davvero disperata. Quasi tutti i personaggi affrontano la fine con una certa freddezza, chi con dignità chi con il gusto per la provocazione." (Rossano Astremo, Mauro Maraschi)
La città degli uomini d'oggi
Edoardo Persico
Libro: Copertina morbida
editore: Hacca
anno edizione: 2012
pagine: 94
"Negli anni dei miei studi universitari, in quei vituperati anni '80, al Politecnico di Milano, di Edoardo Persico non parlava più nessuno. La facoltà d'architettura era salda nelle mani di allievi opachi di Aldo Rossi. Analisti urbani col piglio scientifico, intellettuali coltissimi e freddi, progettisti noiosi. Persico lo ritrovavo, di sponda, nelle pagine di Bruno Zevi, nei suoi articoli per "l'Espresso", nei suoi saggi sull'architettura moderna in Italia: devo insomma a un critico romano la curiosità per un pensatore napoletano che, dopo aver vissuto a Torino, decise di abitare proprio nella mia città, a Milano, dove lasciò le sue opere più importanti: dall'installazione in Galleria per il Plebiscito del 1934 all'allestimento del negozio Parker, fino - il suo vero capolavoro - alla costituzione di una rete di relazioni con artisti, scrittori, architetti, che avevano come luogo cartaceo la rivista "Casabella", della quale era, dal 1931, direttore assieme a Giuseppe Pagano." (Gianni Biondillo)
Gli ultimi eretici dell'impero
Vasile Ernu
Libro: Libro in brossura
editore: Hacca
anno edizione: 2012
pagine: 438
"Nel 'Times' ho letto con stupore che un giornalista proponeva, quale strumento di lotta alla nostra eterna 'transizione' e alle sofferenze di tale eterno 'stordimento', di bere sei bottiglie di Coca Cola. Lo ammetto, ho visto rimedi e varianti anche poco umani, o forse troppo umani, per contrastare questa condizione "politica". Ma a soluzioni del genere ho reagito in maniera radicale: mi spiace, ma sono persuaso che l'organismo torturato del cittadino che abbia vissuto l'"alcolismo" del comunismo e viva oggi lo "stordimento" capitalista della transizione non possa sopportare un livello tanto elevato di ideologia in corpo. Un'overdose di ideologia può ucciderti. Tutto sommato nella vita ci sono cose che non si possono mischiare." (Vasilij Andreevic)
Viaggio nella notte
Massimiliano Santarossa
Libro: Libro in brossura
editore: Hacca
anno edizione: 2012
pagine: 139
"Viaggio nella notte" narra in maniera visionaria ma assolutamente reale lo scandire dei minuti e delle ore che danno vita all'ultima terrificante giornata d'un giovane protagonista del dolore assoluto. Un viaggio esistenziale nei luoghi dell'estrema periferia italiana, deturpata e divorata da capannoni industriali, grattacieli fatiscenti e semi abbandonati, campi colmi di schiuma oleosa e alberi che sembrano lanciare un urlo muto verso un cielo metallico, strade divelte dove nemmeno l'asfalto pare avere più consistenza. Il giovane protagonista del romanzo, camminando tra i luoghi della propria vita, affronta senza mai indietreggiare la memoria che ritorna, il ricordo di ciò che erano i suoi luoghi, le visioni dei tanti amici perduti, la fatica del lavoro in fabbrica, e in ultimo gli istanti d'una scelta definitiva. Un viaggio assoluto e senza ritorno dentro le periferie dell'anima, luogo simbolo del disfacimento territoriale e morale dell'Italia dei giorni nostri.
Scacciata dal paradiso
Gianna Manzini
Libro: Libro in brossura
editore: Hacca
anno edizione: 2012
pagine: 228
Raggiungere la piattaforma di bellezza su cui poggia il mondo è l'obiettivo di questi scritti dal tono lieve ma dalla potenza sotterranea, che come uno scandaglio cercano nella vibrazione interiore della scrittrice una risposta alla vita, ma anche un suo precorrimento, una sua anticipazione. Un obiettivo, e un punto di partenza: la bellezza diviene premio delle proprie aspettative verso il mondo, e di una prospettiva aperta e gioiosa nel viverlo. Gli argomenti da analizzare, anzi levigare con la riflessione, usando gli strumenti relativamente rapidi e frivoli delle rubriche cartacee e radiofoniche, sono scelti con libertà. O almeno questo è l'effetto che fanno al lettore di oggi, che da una distanza di più di cinquant'anni si affaccia sull'attività culturale di una scrittrice strutturalmente colta e raffinatissima, ma anche capace di concretezza e comprensione, soprattutto in grado di specchiarsi limpidamente nei gesti, nei movimenti e nei volti delle vite altrui. Le definizioni che ne nascono, dei sentimenti, delle emozioni, dei pensieri umani che guidano le azioni e le scelte sono memorabili: la gratitudine è la "caparra un po' vile sui sentimenti altrui"; la fiducia un'amplificazione del rispetto verso gli altri, una capacità di aprirsi alla relazione che fa onore a chi la coltiva, perché è "meglio sbagliare cento volte per avere immeritatamente accordato fiducia, che una volta sola per aver sottratta a chi ne era degno". Prefazione di Bianca Garavelli.