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Electa

Capolavori della fotografia industriale. Mostre 2020−2021 Fondazione Mast-Masterworks of industrial photography. Exhibitions 2020−2021 Mast Foundation

Capolavori della fotografia industriale. Mostre 2020−2021 Fondazione Mast-Masterworks of industrial photography. Exhibitions 2020−2021 Mast Foundation

Libro: Libro rilegato

editore: Electa

anno edizione: 2025

pagine: 746

Il settimo volume sulle attività promosse da Fondazione Mast presenta le sei mostre del biennio 2020 - 2021, fortemente segnato dal periodo di lockdown. Questo fa sì che questo libro si configuri come dispositivo privilegiato di presentazione e documentazione di mostre e iniziative la cui fruizione è stata necessariamente limitata. "Uniform. Into the Work / Out of the Work" è la mostra inaugurata nel gennaio del 2020 e dedicata a uniformi e divise. 44 grandi fotografi internazionali mostravano attraverso le loro immagini come l'abbigliamento da lavoro non abbia una valenza meramente funzionale, ma sia rivelatore di contesti storici, sociali e professionali diversi e delle loro implicazioni simboliche. Allo stesso tempo, un'area della Photo Gallery era stata dedicata al progetto monografico dell'artista americano Walead Beshty Industrial Portraits, costituito da centinaia di ritratti di addetti al lavoro del mondo dell'arte, per i quali l'abbigliamento professionale, estremamente differenziato, rispetta una sorta di tacito codice dell'anti-uniforme. Nell'autunno dello stesso anno, Mast ha ospitato la mostra conclusiva della sesta edizione del concorso Mast Photography Grant on Industry and Work, con le opere dei cinque finalisti: Chloe Dewe Mathews, Alinka Echeverría, Maxime Guyon, Aapo Huhta e Pablo López Luz. Contemporaneamente "Inventions", a cura di Luce Lebart, in collaborazione con Urs Stahel, presentava le immagini delle più brillanti invenzioni registrate in Francia tra il 1915 e il 1938, nell'ambito di una politica che incoraggiava la ricerca scientifica e industriale. "Richard Mosse. Displaced", la prima grande mostra antologica dell'artista, si è aperta nella primavera del 2021. L'anno si è concluso con la Biennale Foto/Industria di Bologna, di cui la Fondazione Mast è promotrice, presentando in particolare nei propri spazi la mostra "Ando Gilardi. Fototeca", che rappresenta un'esplorazione dell'iconografia del cibo e del potere della fotografia nel mantenerla sempre viva.
110,00
Penelope. Ediz. italiana e inglese

Penelope. Ediz. italiana e inglese

Libro: Libro in brossura

editore: Electa

anno edizione: 2024

pagine: 280

Electa pubblica il volume Penelope , in occasione della mostra romana al Parco archeologico del Colosseo (19 settembre 2024 - 12 gennaio 2025), destinato a restare in libreria ben oltre l'occasione espositiva, poiché è la prima, necessaria monografia su una delle figure più celebri del mito, la cui fortuna letteraria è pari a quella legata alla sua rappresentazione visiva: il che spiega la curatela congiunta di una scrittrice, Alessandra sarchi, e di uno storico dell'arte esperto di iconografia, Claudio Franzoni. I saggi dei maggiori studiosi vertono su Penelope nella letteratura antica, sul suo mondo, quello omerico, sulla tela che non è solo metafora della cucitura di canti. Diversi contributi ne analizzano l'immagine legata al gesto e al velo (tra malinconia, pudore e difesa da ciò che la circonda), la ricezione fra medioevo ed età moderna, fino al Novecento, quando le sue vicende sono state oggetto di riscritture da parte di importanti autrici contemporanee, con un focus finale incentrato sul personaggio nel cinema e a teatro. Segue un atlante visuale diacronico che ordina e raccoglie per la prima volta, sapientemente giustapposte fra un florilegio di citazioni scelte, quasi tutte le illustrazioni, talora inedite, delle opere più varie (vasi, anelli, statue e rilievi, miniature, disegni e stampe, dipinti, persino suppellettili) che restituiscono ai nostri occhi la fisionomia di Penelope, narrandone una storia parallela, per immagini. Penelope, "la più grande sognatrice della letteratura occidentale", nel nostro immaginario legata a un ideale normativo della moglie fedele, saggia custode della dimora-reggia, patrona delle scuole di scrittura e di ricamo, diventa più fascinosa con le sue zone misteriose e nei suoi aspetti contraddittori, letti anche in chiave psicanalitica, astuta e sfidante rispetto allo status di oggettiva minorità in cui è relegata la figura femminile nella cultura greca, ponendo delle domande nel contesto di una riflessione attuale sul ruolo e sulla condizione sociale delle donne.
32,00
Blow-up. Piero Manzoni e l'esplosione dei nuovi media

Blow-up. Piero Manzoni e l'esplosione dei nuovi media

Giuliano Sergio

Libro: Libro in brossura

editore: Electa

anno edizione: 2024

pagine: 128

Il saggio di Giuliano Sergio analizza la visionaria coerenza con cui Piero Manzoni, fra i più celebri artisti del Novecento, intuì il ruolo fondamentale che negli anni Cinquanta assumevano i mass-media nella definizione dei linguaggi artistici e della figura dell'artista. Alla fine degli anni Cinquanta l'icona romantica dell'artista-genio, rappresentata da Jackson Pollock, si impone tramite il racconto fotografico e cinematografico dei suoi gesti, suggerendo un modello di fusione fra arte e vita che diviene una vera e propria lettura critica dell'opera. Dal rifiuto dell'action painting, dei "gesti inutili" di Pollock e dei suoi seguaci, nasce la complessa immagine di Manzoni, costruita in maniera diametralmente opposta. Il suo "gesto" si concretizza nell'osservare con laica ironia il dispiegarsi dell'opera: lo svolgersi della linea, lo gonfiarsi del corpo d'aria, l'estendersi della superficie achrome. Le azioni che Manzoni interpreta per i cinegiornali - Lunghe Linee, Corpi d'aria, Sculture viventi, Uova scultura - sono filmate come scene di cabaret; l'artista ricorre alla fotografia pubblicitaria per promuovere la sua merda d'artista; costruisce reportage paradossali dove firma modelle nude e contrassegna uova sode con la propria impronta. Sono immagini prodotte per essere pubblicate nelle riviste illustrate o da proiettare durante gli intervalli al cinema: Manzoni si rivolge al grande pubblico per seminare il dubbio sul ruolo dell'artista e sulla funzione dell'arte. Agli albori del consumismo la genialità manzoniana sposta l'attenzione dal "prodotto" all'autore, dando un'indicazione precisa all'avanguardia italiana e avviando un'importante lezione rispetto al concetto di comportamento e l'identità che diventeranno uno dei nodi dell'arte povera e processuale.
22,00
La lente di Gadda

La lente di Gadda

Eloisa Morra

Libro: Libro in brossura

editore: Electa

anno edizione: 2024

pagine: 160

Questo libro ci guida all'interno del laboratorio dello sguardo del più sperimentale tra gli autori del nostro Novecento, Carlo Emilio Gadda (1893-1973). Il visivo ha un ruolo decisivo nel modellare la scrittura-pensiero dell'Ingegnere, ed è spinta decisiva per cucire assieme, secondo la sua stessa definizione, "la fodera dell'io con la stoffa del mondo". Alla complessa, multiforme officina linguistica corrisponde un analogo lavoro di studio, riflessione, rivisitazione d'un serbatoio di immagini appartenenti ai più diversi periodi storici, senza soluzione di continuità tra alto e basso, tra capolavori riconosciuti e cultura visiva assimilata attraverso viaggi, riviste illustrate, film e manifesti pubblicitari. Gadda cannibalizza la materialità delle immagini per costruire una realtà di secondo grado sorprendente, che spesso finisce per rivelarne elementi inattesi. Dall'analisi della memoria famigliare all'eros, dalla satira del fascismo al genius loci, il modo che chi scrive ha di conoscere il mondo (e di velare i propri traumi biografici) è legato alla traduzione del demone del visivo attraverso le pinze verbali della scrittura. L'occhio di Gadda materializza i diversi mondi in cui si muovono i personaggi dell'Ingegnere, dimostrando come la visività diventi parte tanto della "struttura" stessa del suo indimenticabile stile, quanto delle riscritture transmediali dei suoi testi più celebri.
26,00
Remo Bianco: il periodo 3D

Remo Bianco: il periodo 3D

Adriano Altamira

Libro: Libro in brossura

editore: Electa

anno edizione: 2024

pagine: 176

Il volume avvia una collaborazione fra Electa e la Fondazione Remo Bianco volta a promuovere l'attività dell'artista milanese, fra i protagonisti dell'avanguardia dagli anni '50 fino alla metà degli anni '70. Grande sperimentatore e artista fecondo, si è confrontato con soluzioni e linguaggi diversi che hanno reso ardua una lettura unitaria del suo lavoro e che dunque richiedono un'attività di approfondimento e studio in grado di restituire i suoi momenti più geniali e avviare una lettura critica sistematica che presenti la sua opera in una chiave inedita e complessiva. Il primo capitolo di questo progetto è a firma di Adriano Altamira, amico personale di Bianco e fra i maggiori conoscitori della sua opera, e affronta gli esordi dell'artista, con una mostra, presentata da Lucio Fontana nel 1953, in cui furono esposti i 3D. Queste opere erano cassette disegnate o dipinte su più strati di plastiche trasparenti che offrivano allo spettatore suggestioni spaziali e cinetiche decisamente innovative per il contesto coevo. Il "periodo 3D" durò fino alla fine di quel decennio, quando l'artista raggiunse la fama coi suoi "Tableaux Dorés".
25,00
Gabriele Basilico. Shanghai. Ediz. italiana e inglese

Gabriele Basilico. Shanghai. Ediz. italiana e inglese

Libro: Libro in brossura

editore: Electa

anno edizione: 2024

pagine: 120

Il volume raccoglie le fotografie scattate da Gabriele Basilico nell'aprile 2010 quando, su richiesta degli architetti Franco Purini, Vittorio Gregotti e del Ministero degli Esteri, si è recato a Shanghai per fotografare il Padiglione Italiano dell'Expo Universale. È l'opportunità di esplorare una città che ancora non conosceva e, per farlo, ha costruito un itinerario basato sulle mappe e sulla storia dello sviluppo urbanistico. Shanghai all'epoca era una metropoli da venti milioni di abitanti con più di 5000 grattacieli di recente costruzione. Concluso l'incarico ministeriale, sceglie di lavorare nella new town di Pujiang, sui due lati del fiume Huangpu, a Puxi ma soprattutto a Pudong, "una foresta di grattacieli, hotel e centri commerciali, che solo vent'anni prima era un terreno paludoso limitato alle attività portuali". Basilico è affascinato dai quartieri popolari ricchi di piccole case organizzate a corti, i cosiddetti "shikumen", che sembrano opporsi all'avanzata dei grattacieli. Gli scatti alternano visioni dall'alto, nelle quali le discrepanze e le mutazioni del territorio sono evidenti, a immagini dal piano stradale, dove l'incrociarsi delle strade suggerisce nuove prospettive di sviluppo. Volume bilingue in italiano e in inglese. Traduzione di Susan Ann White per Scriptum, Roma.
40,00
Cronache di un transfuga. Marino Marini in Svizzera negli anni di guerra

Cronache di un transfuga. Marino Marini in Svizzera negli anni di guerra

Nicol Maria Mocchi

Libro: Libro in brossura

editore: Electa

anno edizione: 2024

pagine: 304

Il libro ricostruisce il periodo trascorso da Marino Marini in Svizzera tra il 1943 e il 1946: tre anni cruciali, che determinarono un profondo cambiamento personale e l'evoluzione della sua opera verso un nuovo espressionismo plastico, in dialogo con le più avanzate ricerche figurative a lui contemporanee. Sulle orme degli studi su questo periodo di Marini, e avvalendosi di un materiale documentario in gran parte inedito, l'autrice esamina le molteplici ragioni che concorsero a originare l'immagine del "nuovo Marino", più spirituale, progressista e sensibile alle istanze delle contemporaneità. Come visse Marini gli anni del soggiorno svizzero, calato in un contesto sociale e culturale così dissimile dal suo, e in una situazione economicamente difficile? Quanto influì l'ambiente antifascista della Svizzera sulla sua sensibilità d'artista e sul suo orientamento politico, allora in parte compromesso con i consensi e riconoscimenti ottenuti dal fascismo? Come venne accolta e giudicata la sua opera nel panorama artistico culturale svizzero, caratterizzato da un dominante eclettismo e da una pluralità di linguaggi diversi? Quali le relazioni riscontrabili con i successivi sviluppi creativi dopo il suo ritorno in patria? Sono alcuni degli interrogativi affrontati in questo libro, che ci consente di allargare lo sguardo ben oltre le vicende umane e artistiche di Marini.
34,00
Cappella Pazzi. Brunelleschi il mito, Michelozzo l'autore

Cappella Pazzi. Brunelleschi il mito, Michelozzo l'autore

Marvin Trachtenberg

Libro: Libro in brossura

editore: Electa

anno edizione: 2024

pagine: 112

Questo libro discute la convenzione secondo la quale un capolavoro del Rinascimento, la Cappella Pazzi nel complesso monumentale di Santa Croce a Firenze, è opera di Brunelleschi. Completata tra il 1442 e il 1460, la Cappella ebbe a modello un apice dell'architettura occidentale, la Sagrestia Vecchia costruita da Brunelleschi nella chiesa di San Lorenzo, che anche Michelangelo considerava inarrivabile. La sua somiglianza con la Sagrestia Vecchia ha indotto a ritenere Cappella Pazzi opera di Brunelleschi. Ma l'acribia con la quale Marvin Trachtenberg ne ha esaminato i dettagli e la logica costruttiva, dimostra che questa somiglianza è apparente. Tuttavia anche la Cappella Pazzi è un capolavoro; paradossalmente proprio per questa ragione la si è ritenuta frutto dell'ingegno di Brunelleschi, facendo dell'architetto che la costruì "la prima vittima della mistica", scrive Trachtenberg identificando in Michelozzo il suo autore, consolidatasi intorno alla figura dell'architetto della Sagrestia Vecchia. I saggi qui pubblicati sono apparsi per la prima volta in traduzione italiana in «Casabella», 635, giugno 1996 (Perché la Cappella dei Pazzi non è di Brunelleschi) e in «Casabella», 642, febbraio 1997 (Michelozzo e la Cappella dei Pazzi). La premessa a questa edizione è tradotta da Laura Guidetti.
20,00
Collezione BCC Barlassina libreria

Collezione BCC Barlassina libreria

Libro: Libro rilegato

editore: Electa

anno edizione: 2024

pagine: 128

La collezione della Banca di Credito Cooperativo di Barlassina si forma, negli anni (allora si chiamava Cassa Rurale ed Artigiana di Barlassina), grazie al radicato rapporto dell'istituto bancario con il proprio territorio di riferimento e alla volontà, mantenuta dai vari Presidenti che si sono succeduti alla guida della banca, di valorizzare gli artisti locali. Tra questi, due giganti della pittura italiana, barlassinesi doc poi diventati ambasciatori della pittura italiana nel mondo: Emilio Longoni (1859 - 1932) e Valentino Vago (1931 - 2018). E anche altri, come Asnago, Borghi e Cazzaniga. Negli anni, dunque, si costituisce un'importante collezione d'arte, composta da alcune centinaia di pezzi, ritratto di quasi un secolo di arte italiana, in questo continuo dare e avere tra la provincia e il centro, tra arte locale e arte nazionale e internazionale. Il volume, curato dalla storica dell'arte Giovanna Ginex, selezionando un centinaio di opere importanti dà conto di questo percorso, che è storico, artistico e anche di storia d'impresa, come spesso accade nella provincia italiana.
39,00
Pier Luigi Nervi. Due fondi storici. Un archivio digitale

Pier Luigi Nervi. Due fondi storici. Un archivio digitale

Libro: Libro in brossura

editore: Electa

anno edizione: 2024

pagine: 176

Gli archivi sono il punto di avvio per la storia dell'architettura e la collaborazione tra le istituzioni che li conservano è una strada ormai imprescindibile per garantire quel continuo processo di studio e crescita della conoscenza. Per questo è stato realizzato un nuovo archivio digitale, ArchiNervi, che restituisce la storia progettuale di uno dei protagonisti maggiori dell'architettura e dell'ingegneria italiana, Pier Luigi Nervi. questo libro presenta il progetto condotto da CSAC e da MAXXI e introduce al nuovo archivio.
25,00
L'Appia è moderna

L'Appia è moderna

Libro: Libro in brossura

editore: Electa

anno edizione: 2024

pagine: 80

Realizzato per l'omonima mostra (Roma, Casale di Santa Maria Nova 18 maggio - 13 ottobre 2024), il volume mette in luce la cultura architettonica e artistica del XX secolo lungo la "regina viarum". Un'importante lettura che mette a fuoco un periodo storico recente, superando la visione legata all'epoca romana e alle forme romantiche e bucoliche 'da Grand Tour', che ancora caratterizzano l'immaginario dell'Appia. I numerosi saggi spiegano come nel Novecento si sia operata una profonda trasformazione con interventi, attuati o solo progettati, che hanno inserito l'Appia nella modernità e parte integrante della città. In appendice l'attenzione è rivolta al futuro, alle recenti acquisizioni al patrimonio di beni di grande rilevanza che offrono e offriranno ulteriori occasioni di conoscenza, ricerca, ampliamento delle aree fruibili dell'intero Parco Archeologico dell'Appia Antica. Il volume si apre con un portfolio di 20 fotografie scattate da Francesco Jodice nell'ambito del progetto della mostra. Le immagini restituiscono la personale lettura di Jodice di reperti antichi e moderni, ottenuta anche recuperando l'antica arte del dagherrotipo. Il volume è impreziosito da due differenti sovraccoperte ripiegate, che possono essere sfilate e aperte in formato manifesto. Una è la fotografia di un dettaglio di una piscina di una delle moderne ville che lambiscono l'Appia, l'altra una veduta dell'antica villa dei Quintili.
24,00
Uzbekistan: l'avanguardia nel deserto

Uzbekistan: l'avanguardia nel deserto

Libro: Libro rilegato

editore: Electa

anno edizione: 2024

pagine: 264

Due sedi, un progetto unitario, un catalogo unico. Attraverso i due appuntamenti "La luce e il colore" (Firenze, Palazzo Pitti, Andito degli Angiolini, 16 aprile - 30 giugno 2024) e "La forma e il simbolo" (Venezia, Ca' Foscari Esposizioni, 17 aprile - 29 settembre 2024), promossi e sostenuti dalla Fondazione per lo Sviluppo dell'Arte e della Cultura dell'Uzbekistan (ACDF), per la prima volta in Europa si presenta l'affascinante sviluppo della pittura in Uzbekistan dalla fine del XIX secolo, quando si avvia in Centro-Asia un'esperienza di pittura da cavalletto, a dopo la metà degli anni '30, il momento che segna l'avvento dei dettami del Realismo Socialista. In poco più di vent'anni si compie una straordinaria e feconda interazione tra le tendenze artistiche più aggiornate dell'avanguardia europea, filtrate dal milieu artistico e culturale russo, con la cultura artistica islamica, che da secoli dominava l'Asia centrale, e con la lunga tradizione uzbeka dell'ornamentalismo, che connotava l'arte, l'architettura e le arti applicate di quelle terre. Dopo la Rivoluzione d'Ottobre il Commissariato del Popolo per l'istruzione invia in Uzbekistan una cinquantina di opere dell'Avanguardia storica; dalla fine degli anni '50 Igor' Savickij raccoglierà a Nukus una enorme quantità di reperti archeologici, manufatti di artigianato e arte popolare, opere e fogli di grafica di artisti uzbeki e sovietici, dando vita alle straordinarie raccolte del museo che oggi porta il suo nome. L'esito di questa commistione sono le straordinarie raccolte dei musei di Stato uzbeki di Nukus e Tashkent, di cui viene presentata un'accurata selezione, esposta e pubblicata per la prima volta in Europa. Il catalogo, curato da Giuseppe Barbieri e Silvia Burini, professori dell'Università Ca' Foscari di Venezia e direttori del Centro Studi sull'Arte Russa, affronta, attraverso una serie di saggi, la contestualizzazione storica e culturale di questa fittissima fase, illustrandola con le 175 opere in mostra.
48,00

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