Il tuo browser non supporta JavaScript!
Vai al contenuto della pagina
Iscriviti alla newsletter

Arcana

Per non morire canto. Storia di Alessandro Bono

Per non morire canto. Storia di Alessandro Bono

Nico Donvito

Libro: Libro in brossura

editore: Arcana

anno edizione: 2024

pagine: 208

All’anagrafe Alessandro Pizzamiglio, sul palco Alessandro Bono. Classe ’64, il cantautore milanese scomparve nella sua città nel maggio del 1994, neppure trentenne, a causa dell’Aids, in un periodo in cui quella malattia incuteva paura e alimentava il pregiudizio. Una promessa del nuovo rock d’autore, così era considerato Alessandro all’inizio dell’ultimo decennio del secolo passato. Un artista che sapeva mescolare la poetica della coppia Mogol-Battisti all’estro creativo di Vasco. Parole e suggestioni, un po’ come il suo mito Bob Dylan, con il quale collaborò aprendo quattro suoi concerti italiani. Nei testi, Bono era abile sia a fotografare la sua epoca, oggi più che mai lontana, sia a immaginare un futuro simile a quello che oggi conosciamo. Scriveva del sociale, d’amore, di politica e di tutto ciò che attirava la sua spiccata e sensibile attenzione. Questa è la storia di un uomo che ha pagato a caro prezzo per le sue fragilità. Un uomo che, dopo avere vinto la sua battaglia contro l’eroina, ha ricevuto dal destino il conto più alto. Più che un disordine morale fine a se stesso, però, in questa storia troverete tutta l’umanità di un ragazzo che ha senz’altro sbagliato, di un uomo al quale non è stata concessa una seconda possibilità e che ha pagato per errori che aveva saputo riconoscere, curare e superare. “Per non morire canto” vuole essere un omaggio alla sua memoria, ma anche una fonte di ispirazione per coloro i quali si ritrovano ancora oggi a combattere, in silenzio, contro il mostro di una qualsivoglia dipendenza.
16,50

L'evoluzione dell'hip hop. Dal rap alla trap

L'evoluzione dell'hip hop. Dal rap alla trap

Camilla Masullo

Libro: Libro in brossura

editore: Arcana

anno edizione: 2024

pagine: 152

Questo libro traccia il percorso compiuto dal rap a partire dalla prima metà degli anni Settanta fino a oggi e il suo passaggio da fenomeno radicato in contesti sociali minoritari all’affermazione nel panorama musicale globale e, quindi, al raggiungimento dell’apice del successo commerciale. L’analisi mette in evidenza la relazione tra il fenomeno musicale dell’hip hop e il contesto sociale degli Stati Uniti, fino alla sua diffusione in altri paesi come l’Italia. Qui, il rap ha faticato a adattarsi per ragioni sociali, di stile e di contenuto e ha dovuto tradurre le esperienze e le realtà socioculturali in un linguaggio musicale nato in contesti diversi. Con il tempo e l’evolversi della scena hip hop, il rap italiano ha trovato la propria voce, mescolando influenze locali con il ritmo e lo spirito del genere originario, contribuendo a plasmare un panorama musicale unico e diversificato. L’analisi si sposta poi sulla nascita del sottogenere trap che si differenzia dal punto di vista stilistico, musicale e, soprattutto, contenutistico. Il lavoro mostra come sia il rap sia la trap siano stati soggetti a stereotipi e limitazioni, spesso accusati di veicolare contenuti diseducativi. Infine, si riflette sulla musica come forma d’arte che non deve necessariamente promuovere modelli educativi, ma piuttosto porre in luce la realtà. Sebbene oggi il rap e la trap abbiano conquistato e dominato le classifiche musicali mondiali, in contesti tradizionali e conservatori come quello del Festival di Sanremo permangono molti stereotipi e il genere viene considerato ancora giovane e (solo) per i giovani, nonostante i suoi cinquant’anni di storia.
16,00

Morire per delle idee. Dodici canzoni per conoscere e amare Georges Brassens

Morire per delle idee. Dodici canzoni per conoscere e amare Georges Brassens

Federico Pistone

Libro: Libro in brossura

editore: Arcana

anno edizione: 2024

pagine: 128

Non solo Francia e non solo musica. Georges Brassens è una delle figure più luminose della cultura del Novecento grazie alle sue centoquaranta canzoni, pubblicate fra il 1952 e il 1976. In Italia molti lo hanno tradotto, pochi hanno conosciuto veramente il suo misantropo genio di chansonnier senza tempo, le sue ballate insolenti ed eleganti, feroci e ironiche, anarchiche, misogine e femministe insieme, molto prima di ogni battaglia di genere. È l’universo degli ultimi che ascendono a un paradiso di solidarietà, riscatto e compassione, come il becchino che si scava da solo la fossa, il disgraziato segnato a dito dai benpensanti del paese, la prostituta che si ribella al suo protettore. Negli inferi della poesia di Brassens sprofonda senza appello chi vuole imporre la propria autorità, come il giudice del Gorilla, o il proprio pensiero, come in Mourir pour des ideés, molto più potente della versione proposta da Fabrizio De André con eleganza ma senza la profondità dell’originale. Ecco, il problema di Brassens in Italia è legato proprio alla “riduzione” della sua poesia attuata da alcuni cantautori che hanno tentato, senza ovviamente riuscirci, di restituire la purezza delle emozioni dello chansonnier. L’affinità del francese con il piemontese e il milanese hanno prodotto traduzioni perfino divertenti (rispettivamente Fausto Amodei e Nanni Svampa) mentre De André non solo ha riproposto in italiano con successo alcuni brani di Brassens, ma ha fatto propri temi, teorie e immagini che saranno alla base di tutta la sua produzione. Prima però c’è Brassens, in tutti i sensi. Prefazione di Beppe Chierici.
14,00

Sergio Caputo, la storia dietro le canzoni

Sergio Caputo, la storia dietro le canzoni

Sergio Taraddei

Libro: Libro in brossura

editore: Arcana

anno edizione: 2024

pagine: 168

Sergio Caputo, artista romano classe 1954, all’inizio degli anni Ottanta ha spiazzato tutti con il suo swing-jazz, un modo nuovo di fare canzoni, sia dal punto di vista musicale, sia da quello lirico, inventando testi pieni di giochi di parole, nonsense e calembour, creando canzoni d’amore ironiche, in cui il protagonista “mollato” ci si fa una risata su, e dove si ammazza la solitudine affascinati dal panorama. L’astronave Caputo arriva e ci regala sogni dispersivi, ossi di seppia, tundre e articoli sportivi, ma soprattutto ci dona tanta gioia e divertimento, ci fa conoscere un Garibaldi innamorato, ci introduce nell’Hemingway Caffè Latino e ci porta alle Hawaii, girando in Cadillac con gli hula-hula nell’hi-fi. Preparatevi a entrare in questa vita dromedaria, piena di night, dove le bionde sono tinte anche sotto la luna. E se durante un sabato italiano ti troverai a sorridere mentre leggi questo libro, non potrò che dirti mercy bocù!
16,00

Siouxsie. The voodoo Dolly

Siouxsie. The voodoo Dolly

Vanni Neri

Libro: Libro in brossura

editore: Arcana

anno edizione: 2024

pagine: 248

Questa è la storia della cantante inglese che, con l’esplosione del punk nel 1976, ha modificato i costumi della musica rock, contribuendo a portare la figura femminile di una cantante al livello delle più grandi e influenti figure maschili. Nel libro si narra la storia sua e dei musicisti che l’hanno accompagnata per anni, con testimonianze dirette della stessa Siouxsie (con una preziosa intervista inedita realizzata nel 1981) e di alcuni suoi collaboratori storici, tra cui la violoncellista Anne Stephenson. Soffermandosi sulle tante difficoltà a mantenere una formazione stabile, sul licenziamento dei vari chitarristi, sull’ingresso nei Banshees di Robert Smith dei Cure, amico di Siouxsie fin dagli anni Settanta, “The Voodoo Dolly” descrive la carriera di Siouxsie dagli esordi (inclusa la sua esperienza con il Bromley Contingent, un gruppo di fan dei Sex Pistols di cui fece parte fra il 1975 e il 1976) fino al clamoroso ritorno sulle scene nel 2023. Completano il racconto la discografia completa di tutti i formati sia di Siouxsie and the Ban-shees sia dei progetti che hanno visto coinvolti i vari musicisti della sua band (Glove e Creatures), l’elenco dettagliato dei concerti da inizio carriera fino agli ultimi e le recensioni di tutti gli album della regina del goth.
17,50

La fine del sogno. Beatles, Manson, Polanski

La fine del sogno. Beatles, Manson, Polanski

Fabrizio Falconi

Libro: Libro in brossura

editore: Arcana

anno edizione: 2024

pagine: 336

“La fine del sogno” ricostruisce i fatti di due anni cruciali della nostra storia: 1969-1970, quelli che decretarono la fine della cosiddetta “Summer of Love”, l’Era dell’Acquario, di Woodstock, del Flower Power, della liberazione sessuale. Il sogno si infranse nel modo più tragico con la strage di Sharon Tate e dei suoi amici a Cielo Drive, Los Angeles, da parte di Charlie Manson e della sua lugubre “Famiglia”, ma anche con lo scioglimento dei Beatles, un trauma mondiale, dopo il travaglio seguito al celebre soggiorno in India nell’ashram di Maharishi e la preveggenza dell’orrore nei film di Roman Polanski usciti in quegli anni (tra i quali “Rosemary’s Baby”), di cui Sharon Tate era moglie all’epoca. Il libro racconta gli “inspiegabili” grovigli di casualità e circostanze che legano queste vicende biografiche (soprattutto quelle dei quattro Beatles) l’una all’altra, molto strettamente, da un punto di vista del tutto particolare: il breve e folgorante periodo in cui cade l’illusione di un “noi” creativo (e rivoluzionario) rapidamente scalzato dall’emersione di un “io” narcisista e distruttivo, passaggio cruciale del contemporaneo. “La fine del sogno” è un incredibile intreccio di musica, cinema, esoterismo e cronaca nera, appassionante come un romanzo.
19,50

Il lato B. Da comparse a superstar: la storia di B-side scarti e outtake diventati leggenda

Il lato B. Da comparse a superstar: la storia di B-side scarti e outtake diventati leggenda

Paolo Gresta

Libro: Libro in brossura

editore: Arcana

anno edizione: 2024

pagine: 168

Il sogno di tutti i gregari è di vivere almeno un giorno da campione. Questa però è la storia di tanti di loro che all’improvviso e senza aspettativa alcuna si sono ritrovati molto più in là dell’essere fenomeni: si sono ritrovati immortali, incisi per sempre nel mito, anno dopo anno, fino allo status di classici. Il lato B racconta di quelle canzoni inizialmente scelte come semplici riempitivi per il super singolo da classifica che hanno surclassato i brani sulla carta più belli e commerciali per diventare le colonne sonore delle generazioni contemporanee, passate e trapassate. Come Alla fiera dell’est di Angelo Branduardi, che quando uscì cominciarono a urlare al fiasco. Poi invece, col passaparola, la gente ne ha fatto un successo epocale. Oppure Balla Linda, universalmente riconosciuta come il primo, vero grande successo di Lucio Battisti da interprete. O ancora Be-Bop-A-Lula, uno dei più grandi classici della storia del rock; Roadhouse Blues dei Doors; Marina di Rocco Granata; Into the Groove di Madonna; La canzone di Marinella di Fabrizio De André; Unchained Melody dei Righteous Brothers… Brani di cui spesso si è ignorata la potenza nascosta a causa delle lenti opache di produttori e discografici, che hanno speso vagonate di soldi per realizzare un singolo che fruttasse e non si sono minimamente accorti del tesoro che invece si nascondeva “dietro”. Salvo poi ricredersi di fronte al fatto compiuto.
15,50

L'estetica del rumore in 100 dischi. Dal più fragoroso al quasi impercettibile

L'estetica del rumore in 100 dischi. Dal più fragoroso al quasi impercettibile

Massimo Padalino

Libro: Libro in brossura

editore: Arcana

anno edizione: 2024

pagine: 248

Rumore e silenzio sono da sempre i due poli di quella batteria chiamata musica. E la loro eco riempie i dischi che più ci stanno a cuore. Perché c’è una sottile linea che separa il suono dal frastuono, il silenzio dal bisbiglio, e il pieno dal vuoto. Ma per fortuna ci sono un sacco di artisti e di band che danzano su questo crinale, riuscendo a far suonare tanto il silenzio quanto il rumore; parliamo di gente come i Velvet Underground, i Chrome, i Boredoms, i Throbbing Gristle, Brian Eno, gli Stooges, o gli Einstürzende Neubauten, per quanto riguarda il rock; ai quali si aggiungono anche gli eroi della musica avant-gard e jazz, tipo Harry Partch, John Cage, AMM, Sun Ra, John Coltrane e Albert Ayler. È grazie a gente come loro se la musica del Novecento è deflagrata come una bomba nelle nostre orecchie. Ed è sempre grazie a loro, assieme a tanti altri nomi che incontrerete in questo libro, se oggi la musica, pop, rock, avant, o quel che più vi piace, è un’arte senza pari e senza confronti, che farà schizzare sul rosso le lancette dei vostri ascolti, passando dal rumore al silenzio in 100 dischi. O come disse John Cage, che di rumore e di silenzio se ne intendeva: “Non esiste una reale e oggettiva separazione tra rumore e silenzio, ma c’è soltanto l’intenzione di ascoltare e quella di non farlo”.
17,50

Easter Egg e dischi. Curiosità nascoste tra immagini, solchi e codici binari della musica moderna

Easter Egg e dischi. Curiosità nascoste tra immagini, solchi e codici binari della musica moderna

Stefano Gallone, Joyello Triolo

Libro: Libro in brossura

editore: Arcana

anno edizione: 2024

pagine: 184

Quando negli anni Settanta un progettista della Atari si divertì a inserire le iniziali del suo nome nel codice sorgente di un video-gioco, nacque il concetto di easter egg, letteralmente “uovo di Pasqua” e praticamente un messaggio nascosto, solitamente innocuo e divertente, posizionato ad arte per accendere la fantasia dei gamer. Il termine è stato poi applicato a molte altre forme d’arte, dal cinema alla letteratura e anche alla musica registrata, come leggerete in questo libro, sebbene in questi ambiti la pratica fosse in uso anche prima che il termine fosse coniato. In queste pagine è raccolto un piccolo campionario di easter egg scovati in famosi album di musica pop, rock e affini che, senza la presunzione né la possibilità di offrire un panorama completo ed esaustivo, accenderà la curiosità di ogni appassionato di dischi. Tra esempi conclamati e molto evidenti, ne scoprirete molti anche più rari, qualcuno solo presunto o frutto della fantasia ma tutti mediamente ameni e divertenti e che, assieme a un breve resoconto di come sono nate certe bizzarre leggende, vi faranno entrare in un mondo nascosto tra misteriosi inner groove, pregap, ghost track, grafiche e immagini. Prefazione di Federico Guglielmi
16,00

Quando parlerete di me. Interviste su Lucio Battisti tra passato, presente e futuro

Quando parlerete di me. Interviste su Lucio Battisti tra passato, presente e futuro

Davide De Cia

Libro: Libro in brossura

editore: Arcana

anno edizione: 2024

pagine: 176

Un altro libro su Lucio Battisti? Sì. Ma non un testo strettamente biografico, né un’analisi approfondita delle parole delle sue canzoni o della sua discografia, bensì una serie di dichiarazioni e interviste poste a tre categorie di persone: a chi lavorò assieme al cantante laziale, a chi è esperto di musica in quanto critico o addetto ai lavori, e a chi è semplice appassionato. Passato, presente e futuro strettamente connessi tra loro e che dimostrano come Lucio Battisti non sia un artista relegato agli ultimi trent’anni del XX secolo, ma un cantante che è riuscito a farsi apprezzare da tutte le generazioni, comprese le contemporanee. Quando parlerete di me, dunque, non vuole essere rivolto solamente a chi visse in prima persona l’avventura musicale dell’artista reatino, ma anche e specialmente a quei “giovani d’oggi” che spesso ignorano come Lucio Battisti non sia solo il cantante di cui si imparano gli accordi de La canzone del sole quando si imbraccia per la prima volta una chitarra. Il libro mira inoltre a evidenziare come la sua intera produzione canora, emozionante ieri come oggi, si innesti assieme ai musicisti di talento con cui volle circondarsi per incidere i suoi brani, non certo persone qualsiasi ma strumentisti che hanno lasciato il segno (o meglio, le note) in ambito musicale.
16,00

Sto solo dormendo. Lennon e filosofia

Sto solo dormendo. Lennon e filosofia

Stefano Scrima

Libro: Libro in brossura

editore: Arcana

anno edizione: 2024

pagine: 96

“I’m Only Sleeping”, “Sto solo dormendo”, qual è il problema? John Lennon è sempre stato appassionato del dormire, di sogni, di letti e divani, dell’immaginazione e della letteratura fantastica, di tutto ciò che dà fastidio a chi pensa che oziare sia solo perdere tempo. Quello lennoniano – che va ad aggiungersi a una gloriosa tradizione di oziosi che vede in prima linea pensatori e scrittori britannici quali Stevenson, Keats, Wilde, Jerome, Russell – è un vero e proprio inno alla pigrizia, una forma di resistenza nei confronti di una società che ci vorrebbe proni ai suoi dogmi: fare, lavorare, produrre, guadagnare per guadagnare, ottimizzare e soprattutto obbedire e non farsi domande. La voce di John, attraverso tutto l’arco della sua breve parabola, ci racconta della possibilità di pensare e vivere diversamente, con la propria testa, facendosi così coscienza critica di un’epoca, gli “spensierati” anni Sessanta, culmine del boom economico, a scapito però di tutto ciò che non è occidentale o occidentalizzato e del benessere mentale di molti, ormai plasmati dal sistema. Si fa essa stessa filosofia, se con questo termine intendiamo il pensiero critico sul mondo. Da parte sua, Lennon si smarcherà sempre più dalla macchina discografica che lo vede solo come gallina dalle uova d’oro, iniziando, insieme ai Beatles, a sperimentare nuovi percorsi musicali e artistici, propulsori ed espressione di una nuova visione del mondo che mette al centro pace, amore e soprattutto libertà. La pigrizia di Lennon, infatti, non è altro che rivendicazione della libertà di essere quello che si vuole, ovvero quello che si è, e poterlo esprimere attraverso i mezzi a noi più congeniali.
12,00

Il treno alle porte del paradiso. Ferrovia, musica, canzoni, storie

Il treno alle porte del paradiso. Ferrovia, musica, canzoni, storie

Stefano Maggi, Pino Tuscano, Fabrizio Barabesi

Libro: Libro in brossura

editore: Arcana

anno edizione: 2024

pagine: 192

“Questo treno porta santi e peccatori, perdenti e vincenti, puttane e giocatori d’azzardo, questo treno trasporta anime perse”. Bastano poche parole, in questo caso di Bruce Springsteen, per dipingere un universo intero e far apparire i mille volti della natura umana. La locomotiva sbuffante e i vagoni carichi di personaggi sono l’oggetto centrale di questo Il treno alle porte del paradiso perché, dove c’è una storia di viaggio, c’è anche un sottofondo musicale. E proprio le sette note, siano esse maltrattate da una chitarra rock o accarezzate dalla voce di un raffinato cantautore, rappresentano il filo conduttore di questo volume che ha lo scopo di provare a narrare il legame presente in decine di canzoni anglo-americane e italiane, fra la musica e, appunto, quello che è da due secoli uno dei simboli dell’esistenza di ciascuno di noi: il treno. Il rumore del vapore, gli ambienti delle vetture, il fischio, i viaggiatori, i vagabondi e i treni merci, storia e storie del più “sacro e profano” dei mezzi di trasporto. E poi tutti in viaggio verso il cielo seduti su un treno “alle porte del paradiso”… anche perché in paradiso non si lascia indietro nessuno. I tre autori del testo spaziano in questi territori sconfinati, dove il protagonista è un convoglio ferroviario che spunta inarrestabile dietro una curva o che scappa veloce verso una vita migliore, verso il riscatto o la perdizione. Stefano Maggi racconta come le canzoni sulla ferrovia siano una fonte per analizzare la storia sociale, Pino Tuscano si perde sul rock’n’roll train a stelle e strisce e Fabrizio Barabesi ci riporta a casa, in Italia. Prefazione di Stefano Pierini.
15,00

Inserire il codice per il download.

Inserire il codice per attivare il servizio.