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5 Continents Editions

Semi

Semi

Michel Butor, Paul Starosta

Libro: Libro rilegato

editore: 5 Continents Editions

anno edizione: 2025

pagine: 240

La bellezza segreta dei semi, il lato nascosto della natura. Paul Starosta è un fotografo naturalista francese, famoso per aver saputo trovare e mettere in luce le bellezze artistiche della natura. Le 200 splendide fotografie contenute nel libro illustrano la magnificenza e la complessità dei semi, anche degli esemplari più minuscoli. Attingendo alle collezioni di Jean Laty e della società La Voie des Fleurs di Draveil (Francia), ci mostrano le infinite forme, i colori e i dettagli sorprendenti che si possono ritrovare in questo mondo spesso ignorato: alcuni semi sembrano fiori, altri pietre o sculture, mentre altri ancora evocano gioielli modellati da un orafo immaginario. La bellezza quasi magica di questi piccoli capolavori, che racchiudono il mistero della vita dall’infinitamente piccolo all’infinitamente grande, è messa in risalto dal sapiente gioco di luci e ombre. Queste meraviglie ne evocano altre e richiamano alla mente opere d’arte o elementi architettonici, ricordandoci che nella storia della civiltà gli uomini hanno spesso trovato ispirazione nella natura per creare le loro opere audaci e curiose. Alla fine del volume le miniature delle fotografie sono accompagnate da informazioni scientifiche sui semi, la loro vita, le caratteristiche e le diverse classificazioni.
40,00
Conchiglie

Conchiglie

Paul Starosta, Jacques Senders

Libro: Libro rilegato

editore: 5 Continents Editions

anno edizione: 2025

pagine: 240

L'incredibile architettura delle conchiglie. I molluschi sono straordinari costruttori, le cui prodezze architettoniche non hanno quasi eguali nel regno animale. Pochi di noi non hanno mai ammirato la meravigliosa struttura di una conchiglia raccolta sulla spiaggia. Ci sono appassionati che le collezionano lungo l’intero arco di una vita, motivati soltanto dalla loro bellezza, oppure spinti da scopi scientifici, come nel caso di Jacques Senders. Il libro, attraverso le spettacolari fotografie di Paul Starosta, permette di accedere a questa fantastica collezione, iniziata oltre cinquant’anni fa. Le conchiglie, vere meraviglie della natura, evocano in modo incredibilmente reale architetture esotiche o futuristiche, vasi antichi o liberty, pietre preziose o rocce vulcaniche, e ci riconducono al ruolo centrale della natura anche come fonte di ispirazione per artisti e architetti. Il volume, che celebra la straordinaria varietà e raffinatezza delle conchiglie, ci rivela che la natura può superare talvolta la fantasia e l’ispirazione umana. Alla fine del volume le miniature delle fotografie sono accompagnate da informazioni scientifiche sui molluschi, la loro vita, le caratteristiche e le diverse famiglie.
40,00

Gathered leaves. Discoveries from the drawings vault

Libro: Libro rilegato

editore: 5 Continents Editions

anno edizione: 2025

pagine: 256

Fondato nel 1921, il Dipartimento di Stampe e Disegni della National Gallery of Canada è stato il primo del suo genere in Canada e vanta una collezione di livello mondiale di disegni storici dal XV al XX secolo. Realizzate con una vasta gamma di tecniche - grafite, inchiostro, pastello, acquerello – le opere della raccolta riflettono la diversità delle tecniche utilizzate nel corso dei secoli. Questo libro, ricco di illustrazioni, celebra il recente centenario di questa straordinaria collezione incorporando le ultime ricerche e mostrando una ricchezza di studi. Riunisce una spettacolare serie di disegni, tra cui nuove acquisizioni e opere poco conosciute ma storicamente rilevanti. L'ampia selezione di tavole include studi preparatori per dipinti, rappresentazioni di temi storici e mitologici, ritratti, paesaggi, incursioni nell'astrazione ed esplorazioni toccanti della condizione umana. Tra gli artisti presenti figurano Élisabeth Louise Vigée Le Brun, Théodore Géricault, Gustav Klimt, Edvard Munch, Wassily Kandinsky e molti altri.
40,00
Bals costumés. Habiller l'histoire, 1870-1927

Bals costumés. Habiller l'histoire, 1870-1927

Libro: Libro rilegato

editore: 5 Continents Editions

anno edizione: 2025

pagine: 288

Un secolo e mezzo fa i balli in costume e i carnevali sui pattini erano l'apice dell'intrattenimento sociale. Erano un'occasione per trasformarsi in personaggi storici, nobili eroi o eroine del passato, e rappresentavano un'esperienza indimenticabile. I partecipanti sfoggiavano costumi stravaganti e immortalavano il loro splendore negli studi fotografici, lasciandoci un'abbondanza di ricordi conservati oggi nelle collezioni del McCord Stewart Museum. Dietro l'esuberanza di questi eventi si celavano però anche messaggi più profondi, legati al destino coloniale e al futuro imperiale dell'epoca. Il libro accompagna la mostra "Bals costumés. Habiller l'histoire, 1870-1927" al McCord Stewart Museum di Montreal e offre una panoramica completa del fenomeno dei balli in maschera, sintetizzando le ricerche più recenti e analizzando i principali eventi in Canada e le loro radici coloniali. Altri saggi esplorano la raffigurazione di questi balli nell'arte, nella fotografia e nei libri, offrendo una prospettiva decolonizzante sulla rappresentazione degli indigeni e di altre popolazioni emarginate, e sulla loro natura effimera. Una sezione presenta profili dettagliati di abiti straordinari, con immagini che ne mostrano aspetti non visibili in mostra: la costruzione interna, le etichette, dettagli ravvicinati di tessuti e materiali, e confronti con fotografie d'archivio degli invitati ai balli.
50,00
Nothing too beautiful for the gods. Altars and contemporary creation. Catalogo della mostra (Lens, 15 dicembre 2024-20 aprile 2025). Ediz. inglese e francese

Nothing too beautiful for the gods. Altars and contemporary creation. Catalogo della mostra (Lens, 15 dicembre 2024-20 aprile 2025). Ediz. inglese e francese

Jean-Hubert Martin, Bérengère Primat

Libro: Libro rilegato

editore: 5 Continents Editions

anno edizione: 2025

pagine: 192

Un dialogo tra culture attraverso l’arte sacra. La globalizzazione ha messo fine all’idea che l’arte fosse un fenomeno esclusivo dell’Occidente. Il concetto stesso di “arte”, infatti, è stato inventato in Occidente per definire la versione colta della propria produzione materiale. Successivamente, è stato applicato ad altre civiltà, in particolare a quelle asiatiche e, in tempi più recenti, alle società africane e oceaniche prive di sistemi di scrittura. Indipendentemente dal fatto che queste culture possedessero o meno la nozione di arte, è innegabile che la loro produzione materiale, concepita per onorare le divinità, fosse creata con l’intento di realizzare qualcosa di esteticamente pregevole. Per lungo tempo, quest’apertura verso altre estetiche ha riguardato principalmente le arti del passato. Solo in tempi recenti si è iniziato a riconoscere l’esistenza di artisti viventi in queste regioni lontane, resi più vicini a noi grazie ai moderni mezzi di comunicazione. Questi “altri”, emersi negli anni Ottanta, non costituiscono un gruppo omogeneo. Si possono distinguere due categorie principali: da un lato, artisti che hanno abbracciato la modernità e si sottopongono alle strategie imposte dal mercato e dalle istituzioni di stampo occidentale; dall’altro, artisti che dedicano la loro attività a espressioni visive all’interno delle proprie comunità e in linea con le loro credenze, senza alcun contatto con il mercato dell’arte. L’arte aborigena australiana rappresenta una situazione intermedia tra queste: accanto a opere di carattere sacro, esiste una produzione destinata alla vendita, inizialmente promossa dai missionari. "Nothing too Beautiful for the Gods" (Niente è troppo bello per gli dei) si propone di mostrare la varietà delle opere ispirate alla spiritualità, da quelle utilizzate per i riti religiosi a quelle d’arte contemporanea che a esse si rifanno. Queste opere ibride sono spesso il frutto di un compromesso con la modernità. L’esposizione e il libro che l’accompagna riuniscono altari africani, caraibici e asiatici, artisti che ricoprono cariche religiose (Didi, Shiraga), opere di artisti credenti (Ramoun) e di artisti che si riferiscono esplicitamente alle religioni e alla spiritualità (Sooja Kim, El Anatsui, Vasquez de la Horra, Bedia, Boltanski, Viola). Mostra: Fondation Opale, Lens - Crans-Montana, Valais, Suisse dal 15 dicembre 2024 al 25 aprile 2025.
35,00
Pierre Amrouche. Mémoire Moba

Pierre Amrouche. Mémoire Moba

Pierre Amrouche, Sandra Agbessi

Libro: Libro rilegato

editore: 5 Continents Editions

anno edizione: 2025

pagine: 156

Tra il 1991 e il 2023, Pierre Amrouche ha esplorato a fondo il “Paese Moba”, raccogliendo documenti e fotografie. Questo libro rappresenta la sintesi della cultura moba. Situato all'estremo nord del Togo e del Ghana, il Paese Moba è caratterizzato da un altopiano solcato da numerose valli, che poi si perde nell'immensa pianura voltaica. I Moba abitano questa savana alberata, punteggiata da colline rocciose e dominata dai baobab. Appartenenti al gruppo principale Gourma, migrarono a ondate dal Burkina Faso. La società moba è essenzialmente rurale; il loro habitat è disperso attorno a un'abitazione principale composta da un recinto delimitato dalla riunione di case circolari costruite in banco e coperte di paglia. La coltivazione di miglio e sorgo assicura il sostentamento dei Moba, così come l'allevamento di piccoli animali. L'arte moba si distingue per la presenza di tre tipi di sculture antropomorfe, tutte designate con il termine Tchitchiri. Rappresentano sia antenati precisi, identificati nella genealogia di una famiglia o di un clan, sia antenati non identificati nel senso più ampio di esseri umani. Ogni tipo di statua ha una funzione particolare e si caratterizza per uno stile scultoreo potente e astratto, sviluppato verticalmente. Oltre alle sculture, i Moba utilizzano anche anelli di bronzo e rame, indossati preferibilmente come pendenti. Questi anelli sono irti di punte che simboleggiano i raggi solari. Che sia considerata religiosa o più ampiamente sociale, l'arte moba è prima di tutto utilitaria; l'artista Moba eccelle nel ruolo che gli è devoluto: esprimere il più possibile mostrando il minimo, ovvero andare all'essenziale.
40,00
Masques Salampasu. Visages d'ancêtres guerriers

Masques Salampasu. Visages d'ancêtres guerriers

Frank Herreman

Libro: Libro rilegato

editore: 5 Continents Editions

anno edizione: 2025

pagine: 128

I Salampasu sono un popolo stanziato nella provincia del Kasai Orientale nella Repubblica Democratica del Congo. Nel corso della loro storia, hanno resistito con tenacia al dominio di popoli vicini come Luba, Chokwe e Lunda, cedendo infine di fronte al potere coloniale belga. Caratteristica peculiare dei Salampasu è l'assenza di un potere centrale. Ogni comunità-villaggio vanta una propria società di guerrieri incaricata della protezione da attacchi esterni. A queste società è inoltre affidato il compito di organizzare spettacoli mascherati. I guerrieri anziani ricoprono il ruolo di custodi delle maschere, concedendo ai giovani uomini il permesso di utilizzarle durante le danze. Le maschere Salampasu hanno una forma molto riconoscibile. Presentano una fronte ampia e bombata, un naso largo e piatto, occhi infossati e una bocca aperta con denti limati. La loro espressione è drammatica, a volte aggressiva, e serve a richiamare in vita gli antenati guerrieri. La collezione Lanfranchi comprende circa cinquanta di queste maschere. In questo libro, ogni maschera viene descritta e analizzata, evidenziandone le somiglianze e le differenze. Sulla base di queste analisi, si ipotizza che alcune maschere siano state realizzate dallo stesso scultore o provengano dallo stesso laboratorio.
60,00
Art brut Cuba. Catalogo della mostra (Losanna, 5 dicembre 2024 - 27 aprile 2025). Ediz. inglese e francese

Art brut Cuba. Catalogo della mostra (Losanna, 5 dicembre 2024 - 27 aprile 2025). Ediz. inglese e francese

Libro: Libro in brossura

editore: 5 Continents Editions

anno edizione: 2024

pagine: 204

L’Outsider Art a Cuba, una visione dell’arte fuori dalle convenzioni Questo volume accompagna la mostra “Art Brut CUBA” a cura della Collection de l’Art Brut di Losanna e presenta saggi di autori cubani e di altri esperti, riproduzioni di opere e lettere inedite dagli archivi della Collezione. La mostra rappresenta un viaggio alla scoperta dell’Outsider Art a Cuba a più di quarant’anni dalla prima esposizione, nata dal desiderio di Jean Dubuffet di riunire alla Collection de l’Art Brut opere di autodidatti cubani provenienti dalla collezione dell’amico Samuel Feijóo, curatore della mostra del 1983. Cuba, con la sua natura insulare, la sua storia e il suo territorio a lungo isolato per ragioni politiche ed economiche, rappresenta un terreno fertile per la nascita di creazioni artistiche al di fuori delle influenze artistiche tradizionali. La mostra si articola in due sezioni: la prima presenta opere storiche del Gruppo Signos, fondato da Samuel Feijóo alla fine degli anni Sessanta per promuovere la cultura popolare cubana attraverso l’espressione grafica; la seconda propone opere di artisti Outsider contemporanei rappresentati dal Riera Studio. La maggior parte delle opere esposte e realizzata con materiali di recupero – cartone da imballaggio, carta da giornale, rottami metallici, rifiuti riciclati – o naturali, come legno e fibra di juta. Le opere riflettono le esperienze personali degli artisti, le realtà economiche, sociali e politiche del loro Paese, i loro mondi interiori e le loro ossessioni. Offrono una visione alternativa e autentica di Cuba, lontana dall’immaginario stereotipato associato a questa nazione.
39,00
Culture(s). Un giro del mondo in 99 tesori in miniatura dalla collezione Donnadieu. Ediz. italiana, inglese e francese

Culture(s). Un giro del mondo in 99 tesori in miniatura dalla collezione Donnadieu. Ediz. italiana, inglese e francese

Luigi Spina

Libro: Libro rilegato

editore: 5 Continents Editions

anno edizione: 2024

pagine: 248

Il vivente e l'aldilà nell'arte dell'umanità. La collezione di Ludovic Donnadieu, frutto di vent’anni di appassionata ricerca, riunisce oggetti antichi provenienti da ogni angolo del pianeta, espressione di culture secolari, conosciute e meno conosciute. Attraversando cinque continenti, gli oggetti selezionati nel libro offrono una panoramica equilibrata tra diverse aree geografiche e periodi storici, dall’VIII millennio a.C. all’inizio del XX secolo. Nonostante le loro dimensioni contenute - la maggior parte delle opere non supera i 20 centimetri - questi “tesori in miniatura” emanano un fascino irresistibile e suscitano emozioni profonde. La fragilità si contrappone alla forza espressiva, il piccolo racchiude la grandezza e ogni dettaglio racconta una storia universale. Questa selezione unica al mondo, che comprende 99 opere che coprono un periodo dall’VIII millennio a.C. fino agli inizi del XX secolo, è stata realizzata secondo rigorosi criteri di autenticità, qualità estetica ed equilibrio, sia tra i soggetti rappresentati sia tra i diversi materiali, forme e funzioni. Presentarla al pubblico significa celebrare la ricchezza e la diversità delle culture umane in un mondo minacciato dall’omologazione. Un monito a custodire la bellezza dei piccoli formati e la necessità di proteggere ciò che è fragile.
35,00
Woods Davy. They are what they do

Woods Davy. They are what they do

Shana Nys Dambrot, Craig Krull, Suzanne Muchnic

Libro: Libro rilegato

editore: 5 Continents Editions

anno edizione: 2024

pagine: 256

Le sculture di Woods Davy (nato a Washington nel 1949, vive e lavora a Venice, California) sono oggi ampiamente riconosciute e presenti in mostre e collezioni di tutto il mondo. Negli ultimi quarant’anni Woods Davy ha lavorato principalmente con forme naturali grezze, in prevalenza materiali lapidei, rocce e pietre raccolte sulla terraferma, ma anche sassi recuperati dal mare. Inizialmente le ha utilizzate insieme a strutture d’acciaio, cercando di esprimere così la tensione tra razionalità e sentimento. Nei lavori più recenti le pietre sono assemblate in sculture, come fossero congelate in un flusso dinamico in composizioni che sembrano prive di peso, che sfidano la forza di gravità e la loro natura materiale. Il lavoro di Woods Davy trasmette una tranquillità emotiva che spiazza le aspettative di chi si avvicina alla sua scultura, invitando a una serenità ipnotica. Lungo il suo percorso artistico, Davy ha sviluppato inoltre un vivo interesse per le maschere Kifwebe (Repubblica Democratica del Congo), nelle quali ha ritrovato una sensibilità comune (alla sua collezione di maschere è dedicato un volume pubblicato da 5 Continents Editions). Come la sua serie di sculture Cantamar, le maschere Kifwebe sono percorsi di trasformazione, dove l’emozione trascende la forma. Entrambe queste forme artistiche sono più di ciò che appare. Questa monografia è una rassegna completa del lavoro di Woods Davy dal 1978 al 2023 e include una selezione di testi e citazioni di e su Woods Davy, oltre a un saggio critico di Shana Nys Dambrot, una conversazione con il gallerista Craig Krull e una prefazione di Suzanne Muchnic.
60,00
Plus léger que l'air. Le vol de la libellule, Uehara Michiko-Lighter than air. The flight of the dragonfly, Uehara Michiko. Catalogo della mostra (Ginevra, 30 ottobre 2024- 2 febbraio 2025)

Plus léger que l'air. Le vol de la libellule, Uehara Michiko-Lighter than air. The flight of the dragonfly, Uehara Michiko. Catalogo della mostra (Ginevra, 30 ottobre 2024- 2 febbraio 2025)

Laure Schwartz-Arenales

Libro: Libro in brossura

editore: 5 Continents Editions

anno edizione: 2024

pagine: 132

L’inestimabile leggerezza dei tessuti. Nel centenario del suo unico viaggio in Giappone, nel 1924, Alfred Baur, fondatore del Musée des Arts d’Extrême-Orient a Ginevra, rimase incantato dalla poesia effimera delle “immagini del mondo fluttuante” (ukiyo-e). Questo incontro ha ispirato la mostra e il libro omonimo, che celebrano il 160° anniversario delle relazioni diplomatiche tra Svizzera e Giappone. L’opera di Uehara Michiko, virtuosa tessitrice di Okinawa, incarna la ricerca della leggerezza in chiave estetica e concettuale. Nel suo atelier inondato dal sole subtropicale, Uehara crea tessuti sublimi con fili sottili come “l’ala della libellula” (akezuba in lingua okinawese). Il rapporto simbiotico di Uehara con le fibre di seta e la natura si traduce in un’arte tessile definita come “aria tessuta”, un viaggio etereo e ritmato che trascende i confini e si connette con il mondo vivente. Il libro esplora il parallelismo tra la ricerca di Uehara e quella dell’esploratore svizzero Bertrand Piccard. Il suo aereo solare, simile a una libellula gigante, incarna l’unione di resistenza e leggerezza, tessendo un’armoniosa traiettoria tra umanità, terra e cielo. Lighter than Air è un’opera ricca di spunti di riflessione sull’arte, la natura, la tradizione e il dialogo interculturale. Un viaggio affascinante, attraverso la bellezza effimera delle stampe giapponesi e la maestria tessile di Uehara Michiko. Mostra: Fondation Baur, Musée des Arts d’Extrême-Orient, Ginevra dal 30 ottobre 2024 al 2 febbraio 2025. Testi di: Laure Schwartz-Arenales; Bertrand Piccard; Uehara Michiko; Shukuko Voss-Tabe; Miyagawa Tomomi; Moroyama Masanori; Suzanne Lassalle.
40,00
Passenger of silence. My quest for the ancient arts in post-cultural revolution China

Passenger of silence. My quest for the ancient arts in post-cultural revolution China

Fabienne Verdier

Libro: Libro in brossura

editore: 5 Continents Editions

anno edizione: 2024

pagine: 364

Un'artista che sfida la Rivoluzione Culturale per apprendere i segreti della pittura cinese. Era davvero ragionevole abbandonare tutto da un giorno all’altro e partire da sola nelle profondità della Cina comunista alla ricerca dei segreti dimenticati dell’antica arte cinese? Fabienne Verdier non se lo chiese mai: nei primi anni Ottanta, la brillante giovane studentessa di Belle Arti era praticamente posseduta dal desiderio di apprendere l’arte della pittura e della calligrafia, devastate dalla Rivoluzione Culturale. E quando straniera, sperduta nella provincia del Sichuan, si ritrovò in una scuola d’arte gestita dal Partito, fu determinata ad affrontare la situazione: la lingua e la diffidenza dei cinesi, l’intollerabile mancanza di privacy, la povertà e la desolazione, le malattie e il sistema amministrativo inquisitorio. Dimenticandosi completamente dell’Occidente, divenne allieva di grandi artisti che, sebbene disprezzati e marginalizzati, la introdussero ai segreti e alle tecniche di un’arte millenaria. Questa esperienza unica fu una vera e propria avventura, che generò un affascinante corpus di opere che combinano l’ispirazione dell’Asia orientale con l’arte contemporanea, come illustrato nel suo straordinario libro d’arte "L’unique trait de pinceau" (Albin Michel). Il presente libro, diario di viaggio autobiografico, è un’edizione inglese ampliata dell’originale pubblicato da Albin Michel; al volume, già riccamente illustrato, sono state aggiunte diverse fotografie a colori, oltre a un indice completo e un glossario. Postfazione di Corinna Thierolf.
40,00

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