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Antigone: Acheronta movebo

Molto guardati, poco visti. (S)connessioni nell'epoca del virtuale
15,00
Il desiderio. La sua interpretazione e la sua causa

Il desiderio. La sua interpretazione e la sua causa

Libro: Copertina morbida

editore: Antigone

anno edizione: 2017

pagine: 414

30,00
Tra godimenti e sembianti. Istituto psicoanalitico di orientamento lacaniano

Tra godimenti e sembianti. Istituto psicoanalitico di orientamento lacaniano

Libro: Libro in brossura

editore: Antigone

anno edizione: 2017

pagine: 398

30,00
D'Apres Gradiva. Lavorare dal testo della psicoanalista
30,00
Pulsione e fantasia

Pulsione e fantasia

Libro: Copertina morbida

editore: Antigone

anno edizione: 2015

pagine: 159

"Le pulsioni sono entità mitiche, grandiose nella loro indeterminatezza. Non possiamo prescinderne, nel nostro lavoro, un solo istante, e nel contempo non siamo mai sicuri di coglierle chiaramente" (Sigmund Freud). Con il concetto di pulsione Freud cercò di generalizzare un'astrazione capace di rappresentare l'insieme delle forze che animano la vita psichica e che presiedono alla sua economia. Si trattava innanzitutto di spiegare l'imprescindibilità del corpo, la misteriosa connessione della psiche con esso, e Freud lavorerà continuamente sull'oscuro crinale della matrice biologica della psiche, dove la pulsione è di volta in volta "concetto limite fra lo psichico e il somatico", "rappresentante psichico" di stimoli provenienti dall'interno del corpo, ma soprattutto "misura delle operazioni che vengono richieste alla sfera psichica in forza della sua connessione con quella corporea". I lavori presenti in questo libro seguono l'evoluzione del concetto di pulsione nel percorso freudiano e negli sviluppi successivi, in parallelo con la riflessione sulla fantasia, fino all'elaborazione del concetto di fantasia inconscia all'interno della scuola kleiniana.
20,00
Riflessioni psicoanalitiche sulla nascita del denaro e della moneta. Note di non economia

Riflessioni psicoanalitiche sulla nascita del denaro e della moneta. Note di non economia

Fabio Benini

Libro: Copertina morbida

editore: Antigone

anno edizione: 2015

pagine: 253

L'autore ha voluto cercare, a volte con modalità non proprio "ortodosse", le radici di un concetto generalmente, genericamente e, spesso, acriticamente accettato in modo quasi universale: "Il denaro è lo sterco del demonio"; concetto attorno al quale Freud ha costruito una parte importante della sua elaborazione teorica della fase anale. Concetto che, pur nella attuale fase di critica della Strega Metapsicologia, continua a vivere di vita propria sotto varie forme e non solo in psicoanalisi. Dopo aver osservato a grandi linee, in modo a volte irriverente, alcuni aspetti filosofico-storico-economici relativi al denaro e alla moneta, da Platone a Hayek, la ricerca ha portato l'autore ad avvicinare gli studiosi, in primo luogo tedeschi, che hanno vivacizzato, pur nelle loro contraddizioni, il dibattito di fine Ottocento circa la Bibel-Babel Streit, e che hanno fornito a Freud il materiale di costruzione per quella parte di teoria che mette in rapporto il Denaro con le Feci. Dalla disamina del lavoro di Delitzsch, Winckler, Zimmern e, specialmente, di Alfred Jeremias la ricerca è necessariamente proseguita, a ritroso, in direzione delle radici ebraiche alle quali gli autori tedeschi hanno attinto, per procedere poi a inevitabili collegamenti con la più antica civiltà akkadica e con quella, ancor più antica, sumera; collegamenti rivisitati attraverso i fondamentali lavori di Pettinato, Liverani, Kramer e Bottéro...
35,00
L'oggetto. Viaggio di uno psicoanalista ai confini dell'esperienza

L'oggetto. Viaggio di uno psicoanalista ai confini dell'esperienza

Giuseppe Pellizzari

Libro: Copertina morbida

editore: Antigone

anno edizione: 2015

pagine: 367

"La montagna Sainte-Victoire mi appare simile al monte Carmelo, al Castello interiore, a un percorso simbolico di elevazione che troviamo rappresentato in tutte le tradizioni." "Il simbolo nasce là dove vi è l'Oggetto, che inevitabilmente si sottrae, nasce al suo posto lasciato vuoto. L'oggetto transizionale descritto da Winnicott è un'invenzione fondamentale del bambino (...) per significare l'assenza materna come una presenza (...) non è la madre, anzi ne testimonia l'assenza; assenza da considerarsi soprattutto come alterità irriducibile della madre, che apre lo spazio della rappresentazione simbolica." L'oggetto di questo libro - un percorso conoscitivo che è un'esplorazione dei confini dell'esperienza - si riflette necessariamente nella forma in cui si presenta, senza una strutturazione in capitoli, ma come un flusso continuo, con pause implicite, rallentamenti e accelerazioni: l'autore ci racconta un viaggio del pensiero attorno a qualcosa che progressivamente si rivela senza mai esaurirsi.
25,00
Il film di cinquanta minuti. L'analista al cinema nella stanza di analisi

Il film di cinquanta minuti. L'analista al cinema nella stanza di analisi

Giuseppe Riefolo

Libro: Libro in brossura

editore: Antigone

anno edizione: 2015

pagine: 238

"Seguo sempre il racconto dei pazienti come se fosse un film. Per dirla con Nino Ferro, mi accorgo di portare sempre al livello dell'iconico tutti gli accadimenti della seduta. Credo che sia il funzionamento di base della nostra mente, che deve continuamente sceneggiare e portare in immagini quello che ci accade, quello che pensiamo, sentiamo e ascoltiamo. Forse io, per mestiere, vi presto più attenzione. Così scopro che nell'iconico il racconto si trasforma, e le immagini sono sempre la prima intersezione fra ciò che il paziente racconta e la mia capacità di accogliere il suo racconto, necessariamente attraverso immagini che sono mie. "Il film non è 'un film', ma il prodotto di libere associazioni che ci porteranno da qualche parte che non conosciamo, e parlare di un film è lo stesso che parlare di una città, di un monumento, una poesia, un viaggio. Quando un film entra nella stanza di analisi, è solo una 'cosa' che introduce altro. Al tempo stesso, tutto ciò che incontriamo nella stanza di analisi si dispone come un film. "In continuazione, mi incuriosisco del film che il paziente mi racconta, perché quel film viene a contribuire al film della seduta. Il setting è un potente filtro di interpretazione dei fatti, e la stanza di analisi, giustamente, non rispetta il film del regista, ma da quel film ne coglie uno proprio, costruito da paziente e analista. "È importante che la stanza di analisi sia continuamente una sala cinematografica..."
20,00
L'io nella teoria e nella clinica psicoanalitica

L'io nella teoria e nella clinica psicoanalitica

Libro: Libro in brossura

editore: Antigone

anno edizione: 2015

pagine: 385

Questo terzo annale di IPOL raccoglie il lavoro svolto a Torino nel corso di un anno da psicoanalisti di diversi Paesi europei in occasione dei seminari dell'Antenna clinica IPOL. Il titolo riprende quello del seminario tenuto da Lacan nel 1954-55, "L'Io nella teoria di Freud e nella tecnica della psicoanalisi", in cui Lacan distingue l'Io in quanto costruzione immaginaria dall'Io in quanto funzione simbolica. Quest'ultimo corrisponde al soggetto inconscio, colui che parla e che sogna, la vera scoperta di Freud, funzione simbolica e quindi di linguaggio. Al cuore della psicoanalisi freudiana si trova infatti una constatazione di portata sovversiva, fondata sull'esperienza clinica: "l'Io non è padrone in casa propria". Padrone è piuttosto l'inconscio, che non solo non siamo in grado di governare ma di cui conosciamo assai poco. Freud si assoggetta a questa scoperta e si dedica inizialmente allo studio delle formazioni dell'inconscio e al tentativo di decifrarne il messaggio. Nelle numerose revisioni teoriche che proporrà nel corso degli anni, in nessun momento farà marcia indietro su questo punto fondamentale: al cuore della psicoanalisi è l'inconscio. È questo il punto da cui riparte Lacan con il suo insegnamento. È questo il "ritorno a Freud". Il volume presenta studi e riflessioni sul seminario del 1954-55, in cui Lacan dedica il suo interesse soprattutto alla funzione simbolica e compie un passo oltre l'intersoggettività...
30,00
Sintomi senza inconscio di un'epoca senza desiderio
26,00
La lingua sognata della realtà. Cinema e psicoanalisi nell'esplorazione della contemporaneità

La lingua sognata della realtà. Cinema e psicoanalisi nell'esplorazione della contemporaneità

Rossella Valdrè

Libro: Copertina morbida

editore: Antigone

anno edizione: 2013

pagine: 200

Il cinema crea, inventa la realtà. Ecco perché, con molta più forza di altre forme artistiche, raggiunge tutti: è come se quello che vediamo sullo schermo ci appartenesse, lo avessimo creato noi. Prendendo a prestito le parole di Winnicott, il cinema è una magnifica "area transizionale" a portata di mano, accessibile a tutti. Secondo la psicoanalisi, la visione cinematografica è una metafora che può essere utilizzata in seduta con il paziente, perché è l'esperienza più vicina al sogno o alla rêverie: si svolge al buio, richiede rilassamento, solitudine, una certa regressione narcisistica, con l'effetto di farci lasciare la realtà momentaneamente fuori dalla porta, stimolando le aree più creative della nostra psiche.
24,00

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